Esperienze


Scritto da: Lina Viglione
in Diario (Esperienze)
Limitatamente alla grandezza del mondo, alla cifra di persone che ci vivono ed alle cose che ci sono, è di certo una piccola goccia. Ma se ognuno di noi, visti come piccole formiche non portasse la sua parte, o se una grande parte delle di individui non lo generasse, determinerebbe dei danni enormi.

Se una piccola goccia cade su una parte esterna calda d'estate svanirebbe - se cade su un fiore dà una goccia di pianto di vita, si aprirebbe alla vita, se cade nell'oceano darebbe un minuto di ossigeno ad un pesce.

Tante gocce hanno creato una tempesta, e sconvolto la terra millenni fa. Se un atto non la facciamo noi lo farà un'altra persona e tutto diventa attinente, ma la grandezza di ciò è proprio quella di farla noi per non far mancare quella nostra goccia nell'oceano.

Noi generiamo parte unitamente della vita, come il nostro corpo fa parte di un insieme di miliardi di cellule che non contestano, o fanno lotte armate fra di loro, ma in un modo o nell'altro ci aiutano a vivere per taluni motivi

è pur vero che ciò che realizziamo non è che una piccolissima goccia nell'Oceano, ma se non lo produciamo quella goccia verrà... a mancare per sempre.
Composto lunedì 1 gennaio 2018
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    Scritto da: Lina Viglione
    in Diario (Esperienze)
    È un dovere essere felici di quello che si ha già e non solo tristi per ciò che si deve ancora conquistare. Impariamo con umiltà a gioire delle piccole cose e apprezzare quello che siamo e che abbiamo. Questo è la macchina motrice della nostra evoluzione, diversamente saremmo rimasti all'età della pietra.

    Bisogna però ogni tanto soffermarsi, per guardare indietro quanto tragitto si è percorso, e ricordarsi sempre che c'è qualcuno che sta peggio di noi, e non sempre solo a chi sta meglio.

    A volte è proprio quando abbiamo tutto che non siamo mai contenti, perché non ci rendiamo conto di quanto sono importanti le cose che abbiamo, anche se ai nostri occhi a volte sono piccole cose in realtà sono delle cose grandissime e di infinito valore, che solo quando le perdiamo per un motivo o per un altro ci accorgiamo davvero quanto valevano.

    C'e n'è un'altra, che impedisce di godere di quello che si ha, che inchioda chi la prova ad una demoralizzazione sorda alla bellezza che si ha intorno che è molto diffusa.
    Penso che se fossimo tutti contenti di quello che abbiamo, vivremmo in uno stato di beata inettitudine, se così non fosse non saremmo in continua ricerca di un equilibrio e di una felicità interiore.

    Io come essere umano sono estremamente smaniosa, agisco spesso sotto la spinta a migliorare il mio mondo, ma forse la mia è una frustazioni positiva, che mi spinge a cercare, a non stare ferma... il resto non mi appartiene.
    Composto venerdì 1 gennaio 2010
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      Scritto da: Martina Boselli
      in Diario (Esperienze)
      Secondo me gli occhi più belli che possiate mai vedere, sono quelli che vi cercano anche in mezzo ad una folla di persone.
      Quelli che scrutano ogni vostro più piccolo dettaglio e ne sorridono e ne sono orgogliosi, perché in fondo lo sanno anche loro che, prima di allora, nessuno mai l'aveva notato quel neo che avete sotto il mento.
      Gli occhi più belli che possiate mai vedere, sono quelli che si perdono nei vostri e vi ritrovano allo stesso tempo. Quelli che sanno osservarvi, ma osservarvi davvero. E non che vi guardano e basta, ché quella è un'altra cosa. Che quella cosa lì, la san fare tutti.
      Gli occhi più belli che possiate mai vedere, sono quelli che vi scrutano l'anima e vi fanno sentire a vostro agio anche col trucco sciolto ed il viso sfatto.
      Quelli che vi guardano e vanno oltre, ma non "oltre" perché siete trasparenti, ma oltre perché sanno di guardare qualcuno di speciale. Qualcuno. Voi.
      Quelli sono gli occhi più belli che possiate mai vedere e lo sono a prescindere dal loro colore.
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        Scritto da: Martina Boselli
        in Diario (Esperienze)
        Mi amo.
        Mi amo con tutti i miei difetti, e vedi che sono tanti, tantissimi. Alcuni so nasconderli bene, altri si presentano nel momento meno opportuno,
        Ma mi amo comunque.
        Mi amo con tutte le ammaccature sul cuore. Con i graffi sulla pelle quando non avevo nessuno che mi abbracciasse e allora, in quelle sere, mi aggrappavo a me stessa e mi stringevo così forte che le unghie entravano nella pelle e mi lasciavano dei piccoli segni.
        I segni della fragilità della mia anima, quelli me li porto dentro e me li porto addosso da sempre come un vestito, e mi stanno anche bene.
        Io mi amo.
        Mi amo anche con gli occhi stanchi e lucidi dopo una giornata pesante, dopo una giornata vuota, dopo una giornata come tante. Mi guardo allo specchio e so che devo amarmi, anche se non sempre è facile, anche se a volte penso di non meritarlo davvero, ma ho imparato che è proprio in quei momenti lì, che devo farlo più forte. E allora mi guardo di nuovo allo specchio e mi amo ancora di più perché in fondo so che merito affetto per ciò che sono. Merito affetto per essere rimasta in piedi nonostante tutto. Nonostante tutti.
        Io mi amo comunque.
        Mi amo per tutti i lividi che porto come medaglie appese al petto di un soldato, perché i lividi che ci portiamo dentro, sono le battaglie che abbiamo perso, ma le nostre sconfitte sono pur sempre piccole vittorie del cuore e va bene anche così.
        Mi amo per le ferite che mi hanno inflitto, o che mi sono procurata da sola perché a volte, amare per me, era al di sopra di tutto. Anche al di sopra di me stessa.
        Mi amo per la stronza fragilità che nascondo dietro l'ironia pungente per vedere se poi, esiste davvero chi abbatte questi muri di cemento e vuole restarmi accanto.
        Mi amo anche quando sono stanca di me stessa, delle vesti che indosso per non mostrare il mio vero io, per l'armatura di ferro, sempre più pesante su queste mie fragili spalle, e la spada sempre tratta a difendere il mio cuore, per il mio sfuggire alle emozioni belle per paura di rischiarci troppo cuore. Troppa anima.
        Io mi amo comunque e continuerò a farlo
        perché so che per avere amore vero, basto solo io, soprattutto quando non c'è nessuno a farlo al posto mio.
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          Scritto da: 4tu
          in Diario (Esperienze)
          Quello che voglio è in un costante equilibrio sadico tra bene e male... con una mano punto al sole con l'altra mi alleno a scavare... vivo in balia del mio istinto che può farmi cadere o volare... ma lo capisco solo dopo dove mi vuole portare... questo è il prezzo da pagare per un sognatore.
          Composto giovedì 6 novembre 2014
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            Scritto da: 4tu
            in Diario (Esperienze)
            Vivo come se fossi una fiamma irregolare nata da una scintilla balorda ripudiata dal sole. Divampo all'improvviso e questo può spaventare, perché la gente a volte scappa se sente troppo calore, ma sarà mio compito e piacere scaldare chi vorrà restare accanto a una fiamma che non smetterà mai di bruciare.
            Composto mercoledì 2 febbraio 2011
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              Scritto da: Daniela Cesta
              in Diario (Esperienze)
              Un sogno... così è la vita
              scivola veloce e le persone care
              le perdi e non le vedi più
              le stagioni passano, così come gli anni
              le ore corrono veloci e gli istanti non tornano piu
              la solitudine sarà la nostra compagnia
              il silenzio la nostra musica,
              ma il rimpianto non ci appartiene,
              perché i tempi cambiano e le nuove società
              non ci piacciono, le rifiutiamo pensando
              agli anni passati della nostra gioventù
              siamo come piccole candele che si consumano
              e attendono che la scintilla si esaurisca.
              Composto giovedì 12 aprile 2018
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                Scritto da: Denise Moscuzza
                in Diario (Esperienze)
                Questa mattina avevo voglia di parlare un po' con mia nonna, così mi sono diretta verso il cimitero di Avola per scambiare due chiacchiere con lei.
                Fa parte di me essere così sopra le righe e possedere un animo contraddittorio. Non saprei dire se si tratti di un pregio o di un difetto... ma sicuramente è un fatto che ho potuto constatare osservandomi nel mio agire e nel mio pensare. Mi studio come se fossi un'estranea a me stessa... e forse, in fondo, lo sono.
                Parlo di contraddizioni perché io sono la stessa persona che professa la sua personalissima Fede a modo tutto suo... e che non crede che "Dio" si trovi in un luogo preciso, ma che sia ovunque... e soprattutto dentro di noi... e che non sia altro che "amore" nella forma più alta, vera, gratuita. E così normalmente mi sento di poter parlare con Liliana, mia nonna, liberamente e ovunque. La ritrovo nelle note di Per Elisa che una sera mi insegnò a suonare con la tastierina elettronica per la scuola, o nel ricordo dei suoi manicaretti in cucina. Ma oggi, forse per avere una maggiore certezza che mi ascoltasse, ho desiderato andare fin lì a parlarle... eppure sono consapevole del fatto che lì, di lei, non c'è più nulla che le appartenga davvero. Forse solo polvere.
                Ma, da perfetto essere contraddittorio, ho portato con me la corona di Alloro della mi laurea e ho deciso di lasciarla lì, vicino alla sua foto, per donarle questo mio traguardo a cui non ha potuto assistere. Forse è ridicolo... lo so, ma credo che lei chissà dove, chissà come... ha apprezzato.
                Composto giovedì 19 aprile 2018
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                  Scritto da: Denise Moscuzza
                  in Diario (Esperienze)
                  C'è stato un momento di pura gioia in cui tutto era perfetto, al posto giusto... un'istante di felicità quella vera, quella di quando sei perfettamente allineato con il tuo destino e ogni cosa si incastra perfettamente con l'altra come in un puzzle di migliaia e migliaia di pezzi, che a trovare il compagno del pezzetto di cielo sembrava impossibile, tra mille tasselli azzurri identici. E in quel momento ho sorriso, anzi... ridevo... da sola, in macchina, con la musica al massimo volume e i finestrini abbassati, con il vento a scompigliarmi i capelli, i pensieri e la vita. Vorrei fare un inno a questi istanti, che seppur rari nella vita, sono quelli che le danno un senso. Sono istanti di infinita, perfetta e scompigliata gioia.
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                    Scritto da: Denise Moscuzza
                    in Diario (Esperienze)
                    Credere in qualcosa, veramente, è l'unica strategia.
                    Solo quando ho creduto che fosse possibile, solo quando ho visualizzato la gioia e il risultato come se fosse già reale prima che accadesse, solo allora il sogno si è materializzato.
                    La vita ci chiede di darle una spinta affinché il bello accada.
                    Qualcuno può chiamarlo semplicemente ottimismo, ma non credo che sia soltanto questo... credo che sia molto di più.
                    È superare i propri limiti, credendo di poter fare anche qualcosa apparentemente impossibile, difficile o che non è nelle proprie corde. È investire energia, pensieri, tempo è tutto se stessi in qualcosa, desiderandolo notte e giorno.
                    È visualizzare qualcosa come già accaduto, ottenuto, posseduto... perché come dice Coelho "tutto l'universo cospira affinché tu realizzi il tuo desiderio".
                    Composto domenica 8 aprile 2018
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