Esperienze


Scritto da: Biagio Di Girolamo
in Diario (Esperienze)
La mia vita in questi anni ha avuto alti e bassi... ma non ho mai mollato la presa con la mia positività e il mio sorriso sono sempre andato avanti, ho permesso a persone a cui ho dato tanto, egoiste e stronze di farmi del male ripetutamente... ma preferisco fare del bene perché so che la vita mi ricompenserà... il male lo lascio agli altri... a me non appartiene... ho fatto solo un grande errore mi sono fidato di te che dicevi di essermi amico... il mio migliore amico.
Composto giovedì 5 marzo 2015
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    Scritto da: arialoves
    in Diario (Esperienze)
    Nella vita mi sono spesso sentita dire "fai così perché lo dice lui", "parli come lui", "hai cambiato idea per lui".
    Non so mai se essere lusingata dal fatto che il cambiamento sia chiaro e visibile, perché chi non cambia è solo uno stupido; o se incazzarmi per essere sempre e continuamente sottovalutata.
    Quando incontri una persona e decidi di dedicarle e donarle tempo, attenzioni e parti di te è perché ne vale la pena. Spero nella mia vita di cambiare un po' per e grazie ad ogni persona che incontrerò.
    Il cambiamento non è negativo. Il cambiamento è evoluzione e crescita.
    Quindi faccio così perché ne vale la pena. Faccio così perché amo cambiare.
    Composto martedì 17 maggio 2016
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      Scritto da: arialoves
      in Diario (Esperienze)
      Noi donne non abbiamo il sesto senso, o meglio lo abbiamo... ma non per noi stesse! Siamo infallibili nel consigliare le nostre amiche sulle situazioni da evitare, le parole da non dire. Ma quando tocca a noi!?
      L'Amore rende stupidi oltre che ciechi! Toglie la razionalità, la logica, la forza. Ed allora è davvero così bello innamorarsi? Vale davvero la pena perdersi e ricostruirsi?
      Solo i romantici credono al per sempre. Solo i romantici si innamorano davvero. Per tutti gli altri esiste la compagnia, la voglia di aver qualcuno con cui condividere le giornate, un punto fermo nella vita. Si sta insieme finché si porta nella vita dell'altro qualcosa di nuovo, di interessante, finché si riesce ad essere in un equilibrio perfetto. Basta che una delle due parti corra un po' di più, o rallenti (perché no!? ) e tutto si rompe.
      Non siamo fatti per stare da soli, ma neanche per sempre con la stessa persona!
      Composto sabato 26 marzo 2016
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        Scritto da: arialoves
        in Diario (Esperienze)
        Basta a te stessa! Credi in te stessa! Amati e basta(ti)! Sei l'unica persona che ci sarà sempre per te. Sei la persona con cui passerai davvero il resto della tua vita. Impara a capirti, insultarti, giustificarti, rassicurarti. Stai bene con te stessa sia sola in una stanza che in mezzo alla folla. Sii a tuo agio con il tuo corpo, ma soprattutto con il tuo spirito. Nessuno è perfetto, tantomeno tu, la base è ammetterlo, ma solo a te stessa. Sul tuo cammino incontrerai tante persone che ti prometteranno di esserci sempre, se ci pensi bene l'hai promesso anche tu, ma praticamente nessuna ci sarà nel momento giusto. Ognuno vive la sua vita, ognuno vive di emozioni e di momenti e di pensieri e di fatalità. Se hai davvero trovato la persona che c'è con il cuore, sempre, affianco a te, tienila stretta e fatti tenere stretta. A scappare ci vuole poco, ma tornare è impossibile!
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          Scritto da: arialoves
          in Diario (Esperienze)
          A volte ci priviamo di quel che vorremmo nella speranza di un futuro più felice.
          Uno dei tanti controsensi della vita: farsi del male nella speranza di non stare ancora più male.
          Ci auto imponiamo limiti, barriere, chiusure. E quando due muri si incontrano o vanno in frantumi, creando uno spazio inaspettato, o si rinforzano a vicenda, non riuscendo più ad affacciarsi dall'altro lato.
          In ogni caso così potremmo perdere l'occasione della nostra vita. L'occasione di essere felici o di soffrire, ma pur sempre di imparare.
          Sarebbe tutto più semplice se riuscissimo ad incontrarci nel momento giusto, nel posto giusto, con la persona giusta.
          O forse sarebbe tutto più semplice se riuscissimo ad accettare che certe cose forse semplicemente non devono essere.
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            Scritto da: Ilaria Sansò
            in Diario (Esperienze)
            "Ci vediamo oggi?"
            C'era un Sole bellissimo quel pomeriggio che da lì a poco sarebbe sceso piano piano, tutto per loro.
            "Ti sorriderò."
            "Non vedo l'ora."
            Lui che l'aspetta già sotto al portone.
            Scoppiano a ridere. Imbarazzo.
            Ridere insieme: lei l'ha sempre pensata come una forma d'amore che prevale su tutto.
            Ridere insieme: anestetizzando tutto ciò che li distruggeva.
            "Vecchiaccio, ma non mi dire... stai prendendo l'ascensore? Ora ti faccio vedere come fa le scale una giovane donna anche correndo."
            Si sono trovati al quarto piano.
            "È bello venire qui, su questo terrazzo. Si vede la meraviglia del mare. Di tutto ciò che ci circonda e tanto ci basta per dissolvere i problemi."
            Lo guarda. E aggiunge: "Perché lo scorso anno non sei stato capace di starmi accanto? Perché? Perché mi hai allontanata?"
            "Merito tutti i pugni che vuoi. Adesso me li puoi dare. Non volevo metterti in mezzo ai miei guai."
            La guarda fisso negli occhi.
            Lei prova a dargli un piccolo pugno sul braccio destro.
            "Mh, riprova. Non mi hai fatto poi così male."
            Lei riprova. Secondo pugno, stavolta un po' più forte.
            E non si sa com'è, ma in un attimo si son trovati abbracciati. Lui la stritolava. Sì, come se volesse dirle ancora una voltà scusaʼ. Il Sole piano piano scendeva anche sui loro volti. Il riflesso di quei due per terra, l'ombra di quei due che si cercavano con gli occhi. Poi con le labbra. I sorrisi in mezzo ai baci, gli sguardi fatti di attenzioni e comprensioni, l'indietreggiare e sorridersi di nuovo, ancora una volta. Volevano che quel momento non finisse mai.
            "Allora mi vorrai vivere giorno dopo giorno?", chiese lei.
            "Sì, da recuperare anche i nostri non - momenti dell'anno scorso e tutti questi che arriveranno."
            Si abbracciarono forte ancora una volta, circondati dal cielo, dal mare e dal tramonto che di conseguenza abbracciava loro.
            Lei con gli occhi lucidi gli faceva capire quanto avesse bisogno di sentirsi così tra le braccia di un uomo... Che poi, non un uomo qualunque ma il suo.
            Lei con gli occhi lucidi gli faceva vedere le mancanze e la non curanza di moltissimi gesti e moltissime attenzioni che non aveva più da tempo.
            Lui continuava a guardarla e a baciarla. Anche sulla fronte, sul naso. La teneva stretta e di loro, in quel preciso momento, si poteva dipingere un quadro.
            Lei era ritornata ad essere se stessa, con la sensibilità e la fragilità di una Donna che cresce e che ama inesorabilmente.
            Lui era ritornato a guardare una donna con quegli occhi verdi immensi, con la responsabilità di proteggerla.
            Fumarono insieme le sigarette e ad ogni tiro si guardavano e si sfioravano con le mani.
            "Quando sarà, vorrò una famiglia immensa: bambini e cagnolini."
            "Anche io", rispose subito lui.
            C'era il tramonto, ma c'era anche un lieve vento che scompigliava i capelli di lei che si sentiva comunque perfetta davanti a quei due occhi che erano anche suoi.
            Il terrazzo era diventato casa... braccia grandi che li racchiudevano.
            Sembrava un appartamento completamente arredato di cose importanti, pieno d'amore.
            Erano felici di esserci l'uno per l'altra, di appartenersi.
            Anche le nuvole stavano dando un senso a loro due.
            Ore 19.50
            "Andiamo bella mia?"
            Lei si è sentita bella davvero. Ma davvero.
            "Andiamo."
            Fuori, il buio, era niente in confronto a loro.
            Le dà un bacio davanti al portone. Non l'ultimo.
            "Mi raccomando, piccola grande Donna!"
            Le mani sul viso di lei.
            Lei uscì dal portone, tornò indietro e lo baciò ancora.
            "A domani, a dopo domani... a sempre. Per viverci. Ciao Nanetto."
            "Nanetto a chi?"
            "A te."
            Così com'era iniziato: Fuori da quel portone, ridevano da viversi.
            Pochi passi, lei si volta. Lui era ancora lì a guardarla finché non sparì dopo l'angolo.
            Erano belli, su quel terrazzo.
            Erano baci, non pugni.
            Erano semplicemente loro.
            Ci sono cose che restano e resteranno dentro, che valgono troppo.
            Composto lunedì 30 aprile 2018
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              in Diario (Esperienze)
              Per affrontare e superare le difficoltà della vita dobbiamo costruirci una corazza di coraggio, armarci di fiducia e iniziare a lottare. Proprio questo momento che oggi ci sembra molto difficile un domani potrà diventare quel ricordo importante che ci ha permesso di diventare persone più forti e determinate.
              Cerchiamo di non negare la rabbia, la tristezza e l'ansia che proviamo. Queste emozioni sono davvero normali per noi esseri umani ed è quasi matematico che compaiano quando ci troviamo in un momento difficile. Ciò perché da queste emozioni forse abbiamo qualcosa da imparare.
              Vi offro questa rosa senza colore;
              il colore aggiungetelo voi secondo l'umore della vostra vita.
              Composto sabato 5 maggio 2018
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                Scritto da: Silvia Nelli
                in Diario (Esperienze)
                Vedo persone che si sentono attaccate dal mondo intero e vivono pensando di essere guardati solo con occhi colmi d'invidia e cattiveria. Persone che non sono mai disposte a mettersi in discussione o a farsi un'auto critica. Accusando il mondo che li circonda dei loro fallimenti senza avere mai quel briciolo di obiettività capace di far capire loro che le energie sono sacre e vanno investite per costruire se stessi e non per distruggere li altri... Per migliorarsi e non per sentirsi migliori screditando qualcuno. Non hanno mai quel senso di intuizione che spieghi loro che spesso è solo una questione di compatibilità, di pelle o di simpatia e che l'invidia non c'entra proprio niente. Purtroppo dove regna la convinzione mai ci sarà spazio per buon senso e saggezza.
                Composto domenica 6 maggio 2018
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                  in Diario (Esperienze)
                  Il mio nome è Sebastiano Rastiello, e questa è solo una parte della mia vita, il resto deve ancora avvenire. Ma partiamo dalla mia infanzia, io sono nato nel 1988 è i primi ricordi li ho verso i 3 anni. Premetto che ognuno vive una sua epoca in base alla sua data di nascita. Ogni decennio è costellato dalle stesse stelle ma con ramificazioni e andamenti diversi. Proprio come una pianta che da un semplice ramoscello, in base alla sua natura può diventare enorme indipendentemente dalla sua tipologia di crescita. Vorrei suddividere la mia vita in capitoli, ma non so poi come intitolarli o catalogarli. Anche perché se vogliamo seguire una linea logica, mi risulta assai difficile. La logica esiste solo perché illogico sembra impossibile, ma nulla ti vieta di pensare inverso.
                  Detto ciò inizio con il dire che come ben sappiamo tutti, infanzia se vissuta in pieno, indipendentemente dal affetto dei genitori, infanzia sarà la base di ciò che saremo. In base a come cresciamo e dalle idee che adoperiamo tutto verrà scritto nella nostra mente. Resta indelebile e nulla ma proprio nulla cancellerà le tracce del passato. I miei primi ricordi sono quelli piu scontati, affetto dei genitori e del intera famiglia. Ma non è di questo che voglio parlare. Parliamo del andamento della nostra mente, inconsciamente oscillano numerosi profili ripercorrendo il mio passato. A partire dagli "amici" che grande parola. Una parola che potremmo dedicarci ore ma anche giorni, non finiremo mai di destreggiare la sua importanza in questa vita. Da piccolo bastava presentarsi e scambiarsi una stretta di mano per essere amici, ci si vedeva tutti i giorni, anche se non con tutti, ma c'era gruppo. Semplicemente il numero di persone che conoscevi si ampliava man mano che conoscevi paesi nuovi, percorri nuovi orizzonti con la sola forza delle gambe, incondizionatamente pedalavi su strade fatte di parole, non senti stanchezza e amarezza e tutto ti sembra facile da raggiungere. Che bella infanzia, tanti progetti e cose a cui pensare che hai, che non sai come adoperare il tempo per attuare ogni singolo pensiero. Il primo motorino, le prime corse con gli amici, trovavo sempre un modo per riempire le mie giornate. Io penso personalmente che il modo di pensare è agire viene compromesso dalle incessanti comparazioni che uomo si crea. Da grande ciò che per tanti sembra impossibile, per un adolescente sia una cosa facile da fare o creare. Ricordo perfettamente che il mio primo gruppo d'amicizia era un team formidabile. Tutti eravamo determinati a svolgere qualcosa, creare e dimostrare a tutti il nostro potenziale. Girando spesso con le bici vedemmo un albero gigantesco, una pianta di noce fatta in modo molto particolare. Era piena di rami grossi su tutta la sua circonferenza. Uno dei primi pensieri fu quello di saltare il muretto e rubare le noci cadute a terra. Ma vedendo un albero così maestoso e in un pezzo di terra abbandonato, il mio team di amici stavamo sognando di costruirci la mitica casetta sul albero. E devo essere fiero di questa cosa, a 9 anni avevamo creato veramente una casetta sul albero niente male, ci fu un organizzazione eccellente, ognuno portava ciò che riusciva a recuperare a casa o dai conoscerti, assi di legno, travi, viti, puntine, martello, seghetto, corde, era spaziosa più o meno 20 metri quadrati. Fatta di un unica stanza con dentro, un divanetto, uno specchio, delle carte da gioco e un cestino per immondizia. Infine appendendo anche con una corda una ruota di un macchina per oscilarci dentro come un altalena. Sono orgoglioso e ho veramente una bella immagine nella mia mente, come una immagine preinstallata. Più crescevo è meno capivo il distacco che avevano le persone più grandi, cercavo di comprenderlo ma non ci riuscivo. Mentre per noi adolescenti era tutto e subito, per i grandi desiderare qualcosa e ottenerla aveva i suoi tempi di attesa. Ciò che poteva essere improponibile è stato possibile, abbiamo avuto la forza di completare un progetto impensabile. Ricordo perfettamente che grazie a dei taglierini, martello chiodi, pali di legno e seccatutto, abbiamo avuto la forza di costruire un campo da calcetto, (non solo la manutenzione giornaliera del campo) ma tramite il padre di un nostro amico, abbiamo costruito dal niente uno spogliatoio con una semplice luce al Interno per illuminare i frettolosi pomeriggi serali. Il tempo passa, la casetta sul albero scompari dopo una lunga notte tempestosa, e il nostro campo da calcetto duramente costruito, ci fu spazzato via da un impresa edile che costruì proprio dove avevamo il campo. Senza dare peso al tempo, cresco, crescendo cambiano molte amicizie, molte si intensificano, poche si solidificano, ma la stragrande maggioranza scompaiono. Non nascondo a nessuno che ogni qualvolta che penso a un mio amico/a che ha condiviso un pezzo di vita con me, lo/a ringrazierei sempre. Perché penso semplicemente che da piccolo ogni cosa, anche il più piccolo e insignificante gesto che fai, lo fai con il cuore. La variabile dello spazio temporale è impressionante, ogni paio di anni la vita ci sconvolge, prendiamo decisioni ogni giorno, che siano insignificanti o importanti tutto ciò che facciamo lo marchiamo sulla nostre mente. Ogni decisione ha con sé un ricordo, ogni ricordo ti trasmette una determinata emozione, ogni emozione scatena in te intense emozioni, esplosioni di sentimenti contrastanti che variano e sbalzano dando vita a continui esplosioni di stati d'animo. Eppure essere feriti anche leggermente con il passare del tempo fa sempre più male. Ci vantiamo sempre che la nostra corazza diventi sempre più forte in base alle esperienze che accumuliamo durante la nostra vita. Ma come ben sai dentro di te, nel tuo subconscio non fai altro che avere paura. Una paura che non dovrebbe esistere. C'è le creiamo in base a ciò che accade nel mondo. Ci basiamo su fatti accaduti da altre persone. Perché tutto questo? Forse perché troviamo sempre quel motivo per farmaci e confrontare, fare il paragone tra noi e più persone. Io personalmente ti dico che è sbagliato. Anch'io fino a non molto tempo fa, commettevo identico errore. Sappi che noi siamo artefice di tutto. Possiamo stravolgere, colorare e inabissare ogni vita. Fa Tutto parte della nostra mente, forse sarò ripetitivo, ma lo faccio unicamente perché credo fermamente in questo. Sia io che scrivo che tu che leggi dobbiamo avere il coraggio e la forza di continuare a credere in noi stessi. Affrontare tutto con determinazione, e non pensare alle possibili varianti che possono ostacolare il nostro futuro. Tu crea e usa la tua arma migliore, il sorriso è la consapevolezza di essere allegri in qualsiasi circostanza. Indipendentemente dalla situazione tu affrontarla. Solo così potrai essere sempre fiero di te stesso. Ma ritorniamo al adolescenza, quando inizia o quando finisce questo periodo? Sembra una domanda sciocca ma non lo è affatto. Forse o molto probabilmente adolescenza ci farà sempre compagnia in qualsiasi argomentazione che uno egli affronta. Gli attribuiamo sia colpe che elogi continui, in base agli avvenimenti che accadono o ci sono accaduti in passato. Recitiamo un copione fatto di emozioni da noi creato, composto da stati d'animo in continua evoluzione. Descrivere un emozione non è facile, a parole forse ci potremmo pure provare, ma viverla un emozione e tutta un altra cosa, indipendentemente dal emozione che si prova, ciò che colpisce a una persona sono i vari sensi che percepisce, ma quella che trasmette di più è il toccare, ascoltare, comprendere, degustare, rammentare e infine amare. Sono aggettivi che ci accompagneranno a vita. Da piccoli "tocchiamo" tutto ciò che possiamo attingere con le mani per capire cosa si prova e palpare per "comprendere" ciò che ci viene insegnato è "ascoltare" una persona o una sinfonia che ti porta a "rammentare" una emozione privata grazie a un piatto "degustato" e infine "amare" ogni sfumatura è sfaccettature di amore che esista. Ma cambiamo argomento, cosa ci accomuna oltre ai sentimenti? Direi il baratto, o semplicemente la moneta che ci accomuna tutti. Indipendentemente dal età che abbiamo, seduti accovacciati con una moneta in mano, ogniqualvolta che la giriamo egli cambierà sempre il suo valore, e assumerà sempre ogni espressione diversa in base al ubicazione che abbiamo. Tra un argomento è altro mi accorgo che sto toccando molti tasselli di vita, ero partito che volevo scrivere una semplice biografia, ma se non suddivido bene ciò che voglio esprimere, diventa tutta un accozzaglia di espressioni personali. E questo può scocciare o nello stesso tempo affascinare un lettore. Infondo perché noi scriviamo? Fotografiamo? Dipingiamo? Abbracciamo? Semplicemente perché vogliamo trasmettere ciò che noi proviamo, in un modo o nell'altro ci sarà sempre quel dettaglio che ti affascina e tu fremi dalla voglia di trasmetterlo a chi né va in cerca. Non c'è età a ciò che pensi e lasci ai posteri, tutti abbiamo dei sentimenti contrastanti che sbalzano a ritmi frenetici, sto costatando che con il passare del tempo tutti siamo alla ricerca di un qualcosa che non si conosce. Ovvero sai cosa vuoi ma una volta ottenuto non ti basta. Si lo so può sembrarti assurdo ma è così, vogliamo una cosa ma se la otteniamo scatta inconsciamente o immediatamente idea di volere di più, anche se consapevoli che basta poco per essere felici, la vita in base a come la vuoi vivere ti metterà a fare delle scelte, alcune saranno difficili da assimilare, altre le fai per istinto di sopravvivenza. Vorrei continuare a scrivere ancora e non perdere mai la voglia e interesse verso me stesso. Esatto verso me stesso, perché per ogni persona che ci ha accompagnato fino ad ora sa benissimo che ruolo ha verso i miei confronti. Non ci sarà mai una prevalenza assoluta, ogni persona si cataloga in base a come vuole essere trattata. Tu che hai letto fino ad ora ti ringrazio per avermi dedicato questo tempo. Se ci conosciamo sai che tipo di persona sono ora e sai che puoi contare su di me. Se non ci conosciamo allora diventiamo amici, si amici di vita sociale, non chiedo nulla in cambio, anzi forse chiedo solo una cosa. La sincerità di ogni frase detta è pensata. Solo così si può andare avanti. Essere sinceri prima con sé stessi e poi con chi ti circonda. Grazie lettore.
                  Composto venerdì 4 maggio 2018
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