Esperienze


Scritto da: Lina Viglione
in Diario (Esperienze)
La serenità interiore.
La serenità interiore raramente si trova da un giorno all'altro, diciamo che è più una cosa che si riacquista con il tempo. Tuttavia è possibile acquisirla, e sta a noi stessi far sì che ciò accada quanto prima!

Ognuno di noi si differenzia dagli altri, prima di tutto iniziamo col fare le cose che più ci attraggono. Non lasciamoci schiacciare dalla quotidianietà, dalle cose che sentiamo non ci danno più pienezza, perché esse comprimono la vita o, peggio ancora, c'è la possono solo peggiorare.

Certo, non si può fare sempre quello che più ci piace, però cerchiamo ogni tanto di regalarti dei momenti solo per noi, e per noi soltanto.

Ricordiamoci che le cose più pretenziose di noi stessi sono quelle che abbiamo nel cuore, e non possiamo lasciare che le circostanze esterne. Le offuscano o la rovinano...

Scrive un saggio: Il Realismo manca di realtà. Restringe, attenua, falsifica; non tiene conto delle nostre verità fondamentali e delle nostre ossessioni fondamentali: l'amore, la morte, lo stupore. Presenta l'uomo in una prospettiva ridotta ed estraniata. La verità è...
nei nostri sogni... nella fantasia.
Composto lunedì 1 gennaio 2007
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    Scritto da: Lina Viglione
    in Diario (Esperienze)
    Spiragli di luce.
    Non penso che il pessimismo sia un vizio pernicioso. Credo che essere razionalmente pessimisti sia una tipologia di autodifesa. Non un vizio. Come a dire: Meno ti aspetti meno soffrirai. Se pensiamo che le cose sicuramente andranno male, saremo preparati prima. E il dolore sarà molto di meno. Se poi le cosa andranno bene avrai una doppia gioia.

    Quella della sorpresa di un evento che non ci aspettavamo che andasse in in porto e il piacere del risultato ottenuto. Se pensiamo che una cosa debba andare bene e poi va male ci sembra di prendere due colpi nello stomaco. Uno per la delusione dell'attesa tradita e uno per il fatto in se, un modo di avvicinare il reale differente. Credo sia ingiusto chiamarlo vizio. I vizi sono bel altri.

    E non tutti possono accondiscendersi o riescono proprio ad avere un controllo positiva della vita. Se tante 9 volte abbiamo preso una bella bastonata è anche legittimo aspettarsi che la decima non lo sia come che lo sia.

    Ogni spiraglio di luce possono essere passeggeri e illusori. Ma è meglio essere cauti. Meno delusioni con meno aspettazione... meglio essere realistici.
    Composto lunedì 1 gennaio 2007
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      Scritto da: Lina Viglione
      in Diario (Esperienze)
      Lottare per vivere.
      Capita a volte che ci viene da chiederci: ma cosa ho fatto di per meritarmi tutto questo? È vero, non è giusto ciò che ci capita, ma l'idea di giustizia esiste solo nella nostra testa. Però, questo non è del tutto avverso, perché ci aiuta a tutelare noi stessi, e non girare la testa dall'altra parte per paura ma fare ordine nel nostro mondo interiore.

      Sarebbe molto più difficile vivere senza paure, considerando che eventualmente potremmo essere noi a vivere una malasorte e dover lottare con tante e difficoltà. Comunque è necessario è provare a lottare contro le ingiustizie, bensì di assumere un punto strategico passivo che ci caratterizza.

      Si deve evitare di cascare nella trappola dell'autocommiserazione e delle lamentele, ma piantare un seme che ci permetta di mettere in equilibrio le forze, proprio come fa una sportivo che si allena ogni giorno per poter superare una gara.

      Essere brava gente non ci da per certo che ci accadano cose stupende, come essere perfidi non comporta una vita di sventure. Ma questo è irrilevante, perché ciò di cui ci si deve impensierire è quello che si dovrebbe fare ogni giorno, per la nostra vita e anche per quella degli altri.

      Il tempo non è che ha tutto nelle sue mani, ma siamo pure noi i reo responsabili di lasciarlo fare, di pianificare il nostro destino.

      Ricordiamoci che le persone le più felici non sempre hanno il meglio, ma derivano il meglio da tutto ciò che...
      incontrano nel loro destino.
      Composto lunedì 1 gennaio 2007
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        Scritto da: Lina Viglione
        in Diario (Esperienze)
        Non violare la vita degli altri.
        Tante volte ci si cresce in cattiveria, oppure sono le poche compensazione a farci serbare la rabbia dentro che può convertire in cattiveria da un minuto all'altro.

        I'incoscienza tante volte ci porta ad essere cattivi con le persone, quando l'imperizia è talmente tanta che non siamo in grado di metterci nei panni degli altri, e non ci rendiamo conto che a volte ad essere noi stessi senza nessun freno riusciamo a ferire le persone senza rendercene conto.

        Delle volte è data anche dal carattere di una persona, quando siamo persone troppo
        Ecocentrici, piene di orgoglio, troppo vanitosi, tant'è che le nostre qualità possono sfociare in una vera e propria cattiveria, il punto è, non ci siamo solo noi al mondo e dobbiamo imparare a far combaciare e il nostro carattere senza infrangere la vita degli altri.

        Pur non essendo noi gli incolpevoli in tutto e per tutto del mondo in cui viviamo, ma una piccola parte di garanti è necessario per convivere con la cattiveria, visto che esiste, perché l'umanità è davvero cattiva, è nel dna di ogni umano.

        Tuttavia la cattiveria si potrebbe anche tenerla a bada, e usarla solamente come congegno di difesa per quei momenti in cui siamo a rischio, ma non tutti sono capace di gestirla, dosarla in modo giusto, metterla a frutto in modo razionale, in modo giusto e coscienzioso, e farne buon uso proprio.

        Avvolte la dispensiamo gratis, e non la facciamo venire a galla per difenderci, ma per nuocere senza compensi al prossimo. In questo modo è l'umanità a soffrirne. Per tutto il resto...
        c'è ne facciamo una ragione.
        Composto lunedì 1 gennaio 2007
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          Scritto da: Lina Viglione
          in Diario (Esperienze)
          Cattiveria sì, cattiveria no.
          La cattiveria viene inculcata, non si nasce fondamentalmente cattivi. Che poi sia attinente alla natura di una persona è tutta un altra cosa, ma soprattutto la cattiveria è come un batterio, una volta che si è tramandata ad una persona, questa a sua volta può contagiare gli altri.

          Tollerando i disinganni, i crack, a lungo andare, fanno allibire il cuore, e fa diventare asociale verso il mondo, fino a che non si intuisce solo il brutto di ogni cosa.

          Ad abbattere la felicità di una persona non ci vuole che un minuto, un gesto, una frase, mentre demolire la cattiveria è quasi inattuabile.

          Non serve a niente una parola detta bene, una stretta, o un gesto gentile, perché si medita sempre ad un secondo fine, in quanto di medesimo nessuno fa qualcosa senza esigere nulla in cambio.

          Un saggio diceva che l'uomo non può far il male in quanto creda che è bene. Alla fine finché ci sarà la mentalità che prevale nell'uomo sui propri simili vedremo sempre...
          malevolenza e cattiveria.
          Composto lunedì 1 gennaio 2007
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            in Diario (Esperienze)
            Un gentiluomo non perde tempo "a studiare" posizioni o atteggiamenti... Egli da sempre si porta verso il prossimo con raffinata eleganza; dolcezza che si manifesta nei gesti quotidiani e che s'origina, limpida ed impeccabile, dal nobile cuore, non già dalla ragione. Signori si nasce;.
            Composto sabato 7 ottobre 2017
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              Scritto da: RussEllE
              in Diario (Esperienze)
              Non riesco mai ad essere pronta per un viaggio, non so piegare bene i pensieri per riporli in valigia, dimentico sempre qualche desiderio mezzo fuori che finisce schiacciato tra le cerniere. E le parole, quelle mi devo sedere sopra la valigia affinché si dilatino sul fondo e rimangano buone buone finché non le tiro fuori di nuovo, sgualcite. Le sento muoversi, dentro al fardello, impazienti chiacchierano continuamente tra loro. E il cuore, quello non ci sta proprio a condividere lo spazio con quelle pettegole. Lui è il mio bagaglio a mano.
              Composto venerdì 19 agosto 2016
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                Scritto da: Raffaella Frese
                in Diario (Esperienze)
                Dobbiamo essere sempre forti, o perlomeno provarci. Pieni della fiducia di noi stessi. A nulla serve abbattersi per poi morire dentro. A nulla serve rannicchiarsi nei meandri della disperazione. A nulla. Anche se il dispiacere logora il nostro cuore, dobbiamo avere coraggio di reagire; per non morire dentro, amare e apprezzare la vita per quello che è.
                Composto giovedì 18 ottobre 2007
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