Esperienze


Scritto da: Silvia Nelli
in Diario (Esperienze)
Fatemi tutte le morali che volete; non accetto lezioni da chi non vive come predica. Io le "scelgo" le persone con cui camminare; e lo faccio in base al mio modo di vivere. A loro vado bene... del vostro pensiero al massimo posso farne un quadretto per arredare quella parte di me che io chiamo: "la stanza delle cose inutili"!
Composto lunedì 6 marzo 2017
Vota il post: Commenta
    Scritto da: logos probus
    in Diario (Esperienze)
    Un colore come l'ocra, mi sembra possa sciogliere un mistero nelle certezze dell'animo e mettere in fuga il dubbio, solo apparentemente. Sono certezze inesistenti quanto reali nel pensiero, come minuscoli pixels che scompaiono in mezzo allo schermo. Proiettati ancora nel "forse", guardiamo senza i filtri dell'analisi. Il paradosso del dubbio è che, dal dubbio non si può scappare con le uniche certezze che abbiamo, e il dubbio non può trasformarsi in certezza. L'emozione suscitata nel vedere un colore, sarebbe poi come guardare dentro al nero e vedere il bianco, tanto impossibile quanto realizzabile se si è sotto l'influsso dell'emotività. Si può provare a cercare in un qualche pensiero incontaminato dagli stati d'animo. L'apparenza o l'inesistenza di qualcosa può derivare da una ricerca di certezze fallita, se "realizzata" dentro ai misteri. Seguendo questo ragionamento, ammetto che questo discorso stesso possa non essere "affidabile", perché uscì da un mio stato d'animo, scaturito prima da un colore visto in immagini. Ne deduco anche che, almeno vale per me, un animo è un potente "siero della verità" per produrre pensieri copiosi, a partire quasi dal nulla.
    Composto venerdì 3 marzo 2017
    Vota il post: Commenta
      Scritto da: Cetty Cannatella
      in Diario (Esperienze)
      Amarsi è un "temporale" che pieno di energia si carica con aliti di fiato come lo scirocco. Carezze di vento... raccoglie energie dalla carica del desiderio... amplesso che si scarica dal fulmine... tuono l'ulular dei gemiti... luce del fulmine che illumina i corpi. Pioggia di seme che irriga la terra bagnando e nutrendo d'immenso amore. E poi... adorazione di sereno, che come arcobaleno prende e lecca ogni sfumatura e ogni carezza. La pace dei sensi e il sole nei nostri occhi. Ecco la terra ecco la natura ecco l'uomo. Tutto l'universo obbedisce all'amore.
      Vota il post: Commenta
        Scritto da: Erika Mancini
        in Diario (Esperienze)
        A volte bisogna semplicemente liberarsi, superare l'ordine che abbiamo dato al nostro caos, sentire oltre se stessi, rompere gli schemi, disegnare diversamente i nostri respiri, le nostre possibili strade... spesso il punto di partenza è sbagliato e ci troviamo a cercare il coraggio di essere liberi, provando a dare a noi stessi la possibilità di iniziare ad agire in modo diverso. La nostra mente, il nostro cuore sono immensi ed in grado di rinascere, ricostruirsi ed allenarsi a non vivere in luoghi di comodo, solo all'apparenza più sicuri, ma, in realtà, ormai sterili. La via che si apre spesso toglie il fiato ed occorre avere la forza di non abbassare lo sguardo.
        Composto venerdì 3 marzo 2017
        Vota il post: Commenta
          Scritto da: Silvia Nelli
          in Diario (Esperienze)
          Ne ho viste di storie. Le ho viste nascere e spegnersi. Le ho viste consumarsi nella monotonia e anche distruggersi nelle incomprensioni. Ho visto storie costruite sulla menzogna e altre distrutte dalla verità. La "nostra" non sarà una storia come le "altre". Sarà una storia fatta di piccolissime cose, di semplici attenzioni, di gesti frivoli ma intensi e pieni di significato. Saremo dialogo e complicità. Quello che saremo noi la maggior parte del mondo lo ha ormai dimenticato... ma noi saremo "quel particolare" che saprà ricordarglielo.
          Composto domenica 5 marzo 2017
          Vota il post: Commenta
            in Diario (Esperienze)
            Eri lì, diletta amica; ad un passo dal mio cuore; ed un soffio di poesia d'improvviso mi costrinse tra le braccia della vita, nella gioia che da sempre si riunisce al dolore; e un algido pensiero poi, di colpo, mi condusse alle porte del peccato, nel vetusto ed angusto mio dilemma, che ragione cancellò, riportando alla mia mente le paure del passato, ed io ignavo, son cascato, dove caddi altre volte, rotolandomi nel fango, nel mio esser uomo affranto, riluttante, esacerbato nei riguardi di un bel fiore, della luce celestiale che riporta il sentimento all'istinto primordiale, quando ancora diciottenne mi nutrivo di valori e di innocenza, e restavo lì a guardare i miei sogni in riva al mare.
            Vorrei tanto poter cambiare; vorrei tanto poter amare, sottraendomi per sempre al mio noioso ed inquieto modo di fare; abbattendo timidezze, incertezze ed ossessioni...
            regalando più sorrisi, allegria ed effusioni.
            Eri lì, prediletta amica, ad un passo dal mio amore. Ora Tu, non ci sei più ed io vago nella tetra oscurità, perché il mal non è la morte; il vero male è farsi abbattere dalla sorte, è farsi abbacinare da pensieri interiori che mai e poi mai avranno un seguito nella realtà di tutti i giorni.
            Perdere l'amicizia è una vera sconfitta.
            Ed io continuo imperterrito a seguir quel tratturo privo di luce, privo di mare, di sole, di cielo, di verde speranza.
            Siamo portati, per partito preso, ad addossare colpe a chi tali colpe non ha!
            Ma il più delle volte le colpe scaricate addosso al simile, con facondia e abilità innate, appartengono soltanto a noi.
            Com'è bravo l'uomo a favellar fandonie, com'è facile adoperar parole messe in fila, pulite, ordinate, con magari quel tocco di classe a far la differenza...
            Ma nei fatti siamo solo perdenza; rovina non tanto materiale, quanto morale.
            Offendiamo la vita perdendoci in puerili e pleonastici atteggiamenti, e non riusciamo ad assaporare il dolce succo che disseta l'anima, che rinfresca il mondo... chiuso tra misoneisti, innovatori illusi e tanta ipocrisia.
            Ho perso una candida amicizia e, nel mentre, accresce in me quel vuoto amaro che si traduce in dolore autentico ed infossato;
            dolor che sprofonda negli abissi di un mare che da cristallino ed amico diviene acerrimo nemico.
            Non voglio dilungarmi oltre; di parole già ne ho proferite in quantità, ma un'ultima cosa vorrei ben dirla:
            meglio ricevere il male, che provocarlo indirettamente facendo valere soltanto i propri diritti, gli egoismi, le gelosie e le vane illusioni.
            Composto domenica 5 marzo 2017
            Vota il post: Commenta