Esperienze


Scritto da: Ambra
in Diario (Esperienze)
Gente che va, gente che viene, volti nuovi, vecchi, già visti, insopportabili, affascinanti, interessanti. Anime noiose, profili psicologici da scoprire, racconti da ascoltare incantanti o incapaci di intrattenerti. Bugie e confessioni indistinguibili, attori codardi e sinceri coraggiosi. Paure, lacrime, urla e risate. Amici o nemici, amore e odio, ricordi e dejavu. Parole al vento e frasi incatenate al cuore. Sguardi persi, mai trovati, evitati, cercati, rapitori, fastidiosi e ingannatori. Sai, sono gli altri che ti fanno vivere, chi ti circonda. Non scegliere nessuno, affrontali tutti, a modo loro ti daranno una lezione, positiva o negativa che possa essere. Non scappare, non impressionarti, non comportarti razionalmente e nemmeno istintivamente, non pensarci, ma pensaci un po', sii incoerente, come loro, come tutti, come sei e come ti vogliono.
Composto mercoledì 23 settembre 2015
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    Scritto da: Ambra
    in Diario (Esperienze)
    Sentivo il bisogno di sfogarmi. Di ridere, piangere, scappare, picchiare, amare, odiare e vivere ogni momento con tutta la passione che sapevo di avere a disposizione. Invece ero passiva. Ferma a quella solita vita che iniziavo ad odiare sempre di più. Non mi piaceva essere vincolata a non poter sfruttare tutto il mio potenziale, ma era così. Ed era tutto fortemente amplificato dalla mia solitudine, che mi stava uccidendo più che mai, stava consumando la mia esuberanza ogni giorno di più. Mi sentivo terribilmente vuota, senza uno scopo, infelice e sempre più sola. Non mi riconoscevo più. Mi ero dimenticata chi ero. Mi mancavano i vecchi tempi, quando ero sempre solare, quando ero io a mettere di buon umore gli altri. Ora mi sembrava cambiato tutto, mi sentivo incapace di riprendermi da quello che ottimisticamente chiamavo "brutto periodo". Una parte di me continuava a sperare che fosse solo una crisi temporanea, l'altra continuava a urlare e a sbraitare che non c'era più nulla da fare, che ero cambiata, che non sarei più tornata e che le condizioni attuali non sarebbero riuscite a farmi tornare mai più. E c'erano queste due parti schierate una contro l'altra che non sembravano mai trovare una risposta comune e che andasse bene ad entrambe. Ed era esattamente per questo che andavo a momenti, dipendeva da quale parte di me prevaleva quel giorno, in quel determinato momento. Mi adeguavo a come inconsciamente sceglievo di vivere. Ma la parte più vera e profonda di me, quella che non avrebbe mai abbandonato le origini, sapeva che un giorno, mi sarei ritrovata e che ero ancora piccola e ingenua per credere di essere morta dentro in eterno.
    Composto mercoledì 23 settembre 2015
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      Scritto da: Raffaella Frese
      in Diario (Esperienze)
      La difficoltà sono un percorso da prendere, non da evitare. Con loro si possono imparare i valori importanti della vita, i quali molte volte vengono del tutto cestinati dal benessere e dal troppo comodo andamento di una vita fin troppo adagiata e viziata. Sì, le difficoltà ci devono essere e ci sono nella vita, che noi le vogliamo o no. Servono. Sì, servono per migliorare e migliorarci. Quindi non riteniamoci sfortunati se nel percorso della vita le difficoltà ci quasi sotterrano, ma troviamo la forza per tirarci fuori da quell'incavo chiamato sofferenza. Mettiamoci tutto l'impegno che abbiamo in corpo per affrontare ciò che ci si pone davanti e, a testa alta, proseguiamo lieti di essere stati in grado di prendere la vita di petto.
      Composto giovedì 17 agosto 2006
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        Scritto da: Silvia Nelli
        in Diario (Esperienze)
        Sono strana e nel mio mondo faccio entrare poche persone. A volte mostro il peggio di me per donargli il meglio nel momento in cui scelgono comunque di restarmi accanto. Non regalo sogni e nemmeno tentazioni. Amo la realtà, la certezza e la coerenza. Non mi "mostro" a tutti, ho "carattere e personalità" ed è con queste "doti" che mi presento. Sono difficile da comandare, scelgo io i miei passi e non accetto imposizioni. Mi sento stretta dove sento di essere "sbagliata" e navigo nel mare aperto rischiando di affogare dove sono una presenza tra tante. Non sono nessuno, ma sarò sempre troppo per chi mi da per scontata senza rendersi conto che sono già altrove.
        Composto domenica 20 settembre 2015
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          Scritto da: Mariella Buscemi
          in Diario (Esperienze)
          Sono fatta di legno. Io stessa, cassetto: contenuto per contenitore. Sogno, incubo e scheggia smarrita in serie di metonimie. Li ho nascosti, i sogni, perché qualcuno avesse curiosità di scoprirli. Ho messo da parte un colore, due visioni e tre ricordi e li ho ripetuti a memoria come le poesie, ché se la vita mi avesse interrogata, io sarei stata pronta a rispondere. Ma le domande sono state diverse. Ho costruito mensole per tenere le emozioni di poco conto in bella vista, nascondendo d'averne messe altre da parte, nei luoghi più sicuri tra lo sterno e il respiro, ché ad ogni emissione di fiato fuoriuscivano anche le tarme e i sacchettini di lavanda bucati. Sono fatta di legno umido e gonfio. L'inverno muta anche i materiali più resistenti. Sbeccata tra i cardini sotto l'olocausto dei nervi. Chiusa ad aria compressa. Dentro, solo il nero, ma i sogni candidissimi. Ogni tanto, qualcuno ha aperto e io mi son versata un po', liquida, inconsistente, a perdere dosi massicce di attese. Così sono io: anemica d'illusioni, in trasfusione di desideri. Sono fatta di fuoco e sottili lamelle d'amianto. Mi appicco incendio da dentro, tra gli umori di tiglio e le vene di delicato larice. Fuori, la pelle dura come l'olmo. La malìa di chi vuole mantenermi intatti i sogni, non realizzandoli.
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            Scritto da: Fabio Privitera
            in Diario (Esperienze)
            Perché non seguiamo i segni, quei segni che emergono dal principio di ogni situazione e che ci avvisano di non perseverare in un'idea? Penso sia legato al fatto che la nostra mente necessità di coerenza per funzionare, di legittimare il predominio della situazione. Non di rado diciamo a noi stessi "non deve mica andare come l'altra volta, se non lo vivo non lo saprò." E poi va esattamente secondo copione, perché siamo noi ad aver agito secondo copione non avendo mutato assolutamente condotta. C'è distinzione tra conoscenza e consapevolezza. La conoscenza porta a dire "so che..." ma non cambia la dinamica, la consapevolezza invece tace e muta il percorso perché ha piena fiducia della sensazione che ha ricevuto dal primo momento, bypassa la coerenza necessaria alla mente e porta scoprire qualcosa di nuovo e inaspettato, qualcosa che cambia la visione. Si scopre che non sono gli altri a sbagliare nei nostri confronti ma che siamo noi a sbagliare a dar fiducia a determinati presupposti che ci derivano dalla cultura, dall'educazione, dalla storia, da tutta una serie di concetti che non abbiamo mai elaborato noi per primi ma che abbiamo trovato già appena nati, belli e impacchettati con un fiocco e carta dorata. Le esperienze sono poca cosa se non se ne acquisisce il senso e non ci si rende conto che l'intuito (non l'istinto) va seguito in qualunque direzione esso ci spinga, anche ad allontanarci dal desiderio più grande che abbiamo.
            Composto sabato 20 settembre 2014
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              Scritto da: Giorgio Baiardi
              in Diario (Esperienze)
              Quante sconfitte, nel difendersi dal cuore. Nelle trasparenze da non rivelare e per trovare un poco di autenticità. E nella mia vita così disorientata, voglio una luce nuova. Quando ho voglia di nascondermi, tra le tante persone nel mondo ci sarà qualcuno come te. Se mi troverò ad incedere nella notte o se ti parlerò nella leggerezza di un alito di vento, starò così bene dentro al tuo sguardo da non esigere nulla di più. Io che non ho mai parlato di me. Io che con le parole ho sempre voluto ma non ho dato mai. La sensazione che ho sempre avuto per te, sono come stelle nel cielo che indicano la mia strada, solo una mia imprudenza se mi invento e tu non mi vedi. Ma ci sarà più consapevolezza e amore, se questa sera tu resti con me a qualche occhiata dal cuore.
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                Scritto da: Snow White Flower
                in Diario (Esperienze)
                Riempio i miei occhi come valigie e li colmo di volti, di desideri, di libri ed invenzioni, di informazione ed anche disinformazione, di cielo e di mondo e talvolta anche di lacrime e di pregiudizi, così come d'amore e di dolore. Sì, io colmo le mie pupille fino all'orlo di preghiere e di imprecazioni e quando termina la mia giornata chiudo con cura le mie valigie, le palpebre, sviluppo il materiale accantonato tra le reti del mio inconscio come fotografie tridimensionali e mi muto in un sogno diverso ogni notte, dove posso giocare con il mio caos interiore che si espande e dilaga, dove sono il disperato dittatore di me stesso ed il mio più ricercato disertore, dove mi posso bagnare ma resto asciutto ed il fuoco non brucia come la passione. Sono trasportato dove il tempo non corrode, dove si materializzano le illusioni e la ragione è anestetizzata dal resto ed il resto è forse follia, i sogni possono essere buoni o spaventosi poiché i sogni siamo noi. Vogliamo che i desideri di cui siamo schiavi ci trattino come dei signori, infondo le delusioni sono soltanto un risveglio che ci raggiunge quando un'esperienza giunta al capolinea, smette di cullarci.
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                  Scritto da: Lina Viglione
                  in Diario (Esperienze)
                  La felicità non cresce su un albero di lacrime! Quando siamo tristi è proprio nell'oscurità che ai nostri occhi appaiono più e maggiormente brillanti le stelle. Ma anche se ci troviamo nell'oscurità più cupa, mai noteremo quelle stelle se continueremo a guardare altrove. Il bello è che non sapremo mai quando saremo tristi, né quando saremo felici, ma impariamo che quando saremo tristi dovremo risollevarci, e quando saremo felici non ne avremo bisogno perché il nostro sorriso prevarrà su tutto. Viviamo la vita con entusiasmo per che è bella anche per questo. Viviamola anche nel rispetto di noi stessi. La vita non è mai stata facile per me. Lei non mi ha fatto mai nessun sconto. Lei mi ha sempre presa di petto senza che io abbia avuto il tempo di accorgermene. Non ho mai avuto il tempo di prendere fiato per una battaglia vinta che subito la vita me ne ha messo davanti un'altra. La vita è un'imbrogliona, ma nonostante tutto io la amo da morire.
                  Composto giovedì 1 gennaio 2009
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                    Scritto da: Silvia Nelli
                    in Diario (Esperienze)
                    Cara me, hai troppa pazienza e troppa comprensione a volte per le persone che ti circondano. Sempre pronta a capire e ad ascoltare chi è poco disposto a ricambiare tempo e comprensione. Accetti le opinioni e i modi di vivere degli altri e anche quando quei modi ti feriscono resti in silenzio. Convinta che ognuno abbia il diritto di essere quello che è. Cara me, ricordati che la libertà dell'essere umano è cosa giusta solo fin quando non calpesta e ferisce la tua persona. Ricordati cara me, che il tuo tempo ha un valore e la comprensione va meritata. Ricordati cara me che essere buona va bene, ma non arrivare a passare da fessa perché feriresti solo te stessa. Cara me, hai da imparare ancora tanto e la prima cosa da imparare è cominciare a lasciare dietro persone e cose che non hanno capito che non tutto gli è "dovuto" e che alcune cose vanno guadagnate.
                    Composto sabato 12 settembre 2015
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