Quotidianità


Scritto da: Domemì
in Diario (Quotidianità)
A volte mi chiedo se mai riuscirò a far parte in questa realtà. In un mondo che non sa più ringraziare, apprezzare e osservare. In un mondo che ha perso l'arte di ascoltare. Un mondo dove un libro è soltanto un libro. Un bicchiere di vino è solo un semplice brindare. Ma neanche. Un tramonto è solo una foto da scattare, dove arriva prima il cellulare e poi forse gli occhi. Un mondo dove nessuno si emoziona con il semplice. Ma dove tutti sognano lo sfarzo. Chissà se mai riuscirò a far parte in questo mondo dove avanza l'arroganza, il disprezzo e l'opportunismo, mentre a quel punto, indietreggia la sensibilità, l'umanità e il tacere. Ciò che ormai risulta semplice è saper giudicare, puntate il dito, e il non saper ascoltare il silenzio, che il più delle volte è un rumore assordante per chi sa ascoltare. Malgrado tutto, credo in coloro che posseggono un animo sensibile. Solo grazie a loro il mondo potrà salvarsi.
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    Scritto da: MaryRosa Amico
    in Diario (Quotidianità)
    Forse non c'è un senso a tutto quello che stiamo vivendo. Bisogna fare un patto con la dittatura della paura. Ma ognuno, ha la propria visione dei fatti e potrebbe davvero prevalere lo sconforto. Ma pian piano la paura iniziale, si trasforma in qualcos'altro; in forza, ed è lì che c'è il giro di boa. Non si molla.
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      Scritto da: Rosita Ramirez
      in Diario (Quotidianità)
      Cominciamo la giornata mettendo un po' di ottimismo, un po' di c'è la farò, un po' di sorrisi perché anche oggi dobbiamo lottare, dobbiamo credere che arriveranno giorni migliori, anche se fuori c'è il sole o forse la pioggia adesso non è l'importante, il maltempo non esiste, invece esiste la cattiveria, l'egoismo, l'invidia, l'arroganza ma questo non ci toglierà il buonumore perché la vita in un soffio prima o poi sparirà, quindi buon giorno mondo!.
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        Scritto da: Maicol Cortesi
        in Diario (Quotidianità)
        In verità solo la disciplina dona la libertà. La libertà di fare ciò che si vuole quando si vuole non è vera libertà, è schiavitù rispetto al proprio apparato psicofisico e ai suoi mutevoli desideri. La libertà di mangiare un chilo di dolci, fumare due pacchetti al giorno, assumere droghe, bere, ascoltare la musica ad alto volume, fare sesso in discoteca, dire le parolacce a scuola... questa non è libertà, è schiavitù. È incapacità di dominarsi. L'autentica libertà la si raggiunge disciplinando il corpo, le emozioni e la mente. Quando il tuo apparato psicofisico è stato disciplinato dalla forza della tua attenzione cosciente, allora e solo allora sei davvero libero di Fare ciò che Vuoi. Prima di quel momento sei un burattino nelle mani della società, la quale decide ciò che devi "desiderare liberamente". Il risultato è che sei libero di fare qualunque cosa, ma non sei libero di essere libero. I giovani associano al termine "disciplina" un significato di costrizione, quando invece la disciplina di sé rappresenta il portale verso la liberazione da ogni costrizione sociale. Il fatto che gli addormentati chiamino libertà la schiavitù, e viceversa, diventa terribilmente esilarante. Come puoi sperare di avere dominio sulla tua vita se non sei in grado di disciplinare le tue emozioni e i tuoi pensieri? La vera libertà non è libertà di fare, ma libertà dal fare. ".
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