Scritta da: Michelangelo (Milo) Da Pisa
Sei un pensiero così selvatico che nessuna distrazione potrebbe mai addomesticare.
Composta mercoledì 20 aprile 2016
Sei un pensiero così selvatico che nessuna distrazione potrebbe mai addomesticare.
Come t'ho raggiunto? Ho chiesto indicazioni alla mia pelle e mi son perso in te.
- Caro amico, non riesco più a gestire questa storia a distanza.
- Quanto vi divide?
- Geograficamente i centimetri del nostro letto, mentalmente un paio di oceani.
- Perché mi ripeti quanto siano straordinari i miei occhi castani? Non hanno nulla di speciale, nulla!
- Per il solo fatto che fissano i miei, in profondità che nessuno mai ha avuto l'ardire di esplorare.
Potrei darti un passaggio al centro del mio futuro. Nessun disturbo, sono di strada.
E arrivi tu, non so da dove, mi guardi, mi prendi la mano e mi sussurri "Fidati" con la dolcezza di un vento leggero sui ginepri. In quel preciso istante la mia misantropia fece le valigie ed emigrò.
La tua pelle clandestina nel mio sguardo, le tue mani il mio viaggio, ovunque tu sia ti raggiungerò, poserò le mie valige ai tuoi piedi e il mio futuro errante troverà fissa dimora.
- Pronto?
- Nulla, ti chiamavo per dirti che ti ho dimenticato.
- Sì, ma non c'è bisogno che me lo ricordi ogni giorno.
- Così saprai che ti ho dimenticato per sempre.
Ovunque tu sia in questo istante, tra noi inizierà tutto con un furioso litigio. Già, perché non troverò affatto giusto che tu mi abbia fatto attendere tutti questi anni per spiegarmi cosa fosse l'amore. Esisti già, anche in me. Il destino dice che ci sta lavorando su.
Quel che non mi perdonerò mai è il non averti cercato abbastanza prima quando ero certo della tua assenza e ignaro della tua esistenza.