Come quell'ultima sigaretta fumata insieme, spegnerò la luce, percorrerò la strada a piedi nudi, inseguirò il destino fino a quando, ancora una volta, il mio respiro non sarà anche il tuo...
E la sua ombra rimase li, seduta in quel gradino, illusa, come sempre, in un gelido mattino, guardava le sue mani e non si rendeva conto, di quanto invece aveva il suo cuore infranto... Quell'ombra del mattino aveva lui vicino, sospiri e sensazioni e un mare di emozioni, volati via col vento di un cuore spento e stanco. Quell'ombra del mattino, non ha più un corpo, quell'ombra del mattino è un sogno appena morto...
Non mi sovvien parola che nulla grida, ciò che il cuor mio non prova ora, non v'è anelito di vento che non porti il tuo nome così d'incanto, non son suoni ormai così lontani che faranno scomparire il mio domani, non c'è gesto estremo alcuno per impedir il domani di ognuno... E attendo nella mente che tu venga, finalmente a ridare alla mia anima quei colori scomparsi nel tuo ieri, non v'è vuoto nel silenzio che il cor mio non strazi con il tempo...
Cosa sono per te? Un sogno di cristallo chiuso in una lacrima, la chimera che non ha domani, lo spazio vuoto nel cuore, l'odio e l'amore, la speranza di nulla, la frase da cancellare, la donna da amare o da non guardare, il canto del vento che si perde nel cielo, o in una tormenta di un triste inverno. Cancella ciò che è stato, non è mai accaduto, così puoi avere la pace e il mio saluto...
Giro quella clessidra tra le dita, contemplo la sabbia all'interno, è un po' secca, i suoi colori si sono un po' spenti, soffre, odia chi l'ha intrappolata, lei rivuole il mare, l'aria di un tramonto, il suono delle conchiglie, lei ha bisogno di volare... Rompo il vetro e la lascio andare... Seguirò il tuo cammino fino al mare.
Ricucio lentamente le ferite, dal tempo e dal silenzio lacerate, combino i lembi del mio cuore appallottolato dentro il tuo nome. Ricucio i pezzi del passato orlato di malinconia, per sempre tu te ne sei andato lasciando la mia vita in mezzo ad una via. Rimetto assieme i nostri giorni sperando che in cuor mio tu ritorni, e metto il filo dentro l'ago che ha punto tante volte il mio dito. Adesso che il restauro è finito non ha la forma che ho sperato, ma altro non so fare, che ve lo dico, se quel che era, ora non è tornato...
Sei solo aria che gonfia palloncini colorati, sei vento che soffia sui monti innevati sei sogno che svanisce all'alba di un giorno maledetto, sei inferno che brucia l'anima, sei soffio che sibilla dentro le vie del mio cuore, sei il nulla che riempie il vuoto della tua mente... e la mia...
Se dovessi cercare un luogo dove stare al sicuro verrei nel tuo cuore, se dovessi aspettare per poterti amare verrei nel tuo cuore, se dovessi accorgermi di star per morire verrei nel tuo cuore perché il cuore grida ciò che la mente tenta di zittire... e nel tuo silenzio ritroverei l'amore...
A piedi nudi sulla neve seguo le tue orme, invisibile parlo di te al cuore, brucia la carne al contatto col gelo, non importa, il dolore mi rende viva.
Mi nascondo tra gli alberi secolari, chissà quanta vita da raccontare hanno, uno scoiattolo impaurito salta tra i rami, aspetta con pazienza che passi il gelido inverno.
Quanto silenzio nella tua valle, passeggi tra le fronde col freddo sulla pelle, cade leggera la pioggia sulla noia, vorresti essere una sequoia, saggia sotto il peso dei suoi anni, dura contro tutte le tempeste, forte e resistente alla tormenta, la vita non sempre ci accontenta.
In alto il tuo sguardo segue il rosso vivo di un sogno inciso sulla pelle, guardi quell'arcobaleno di colori, insegue un temporale tra le stelle.