Un attimo... un respiro e poi ti racconterò. Quanto tempo abbiamo quanto tempo resta a questo amore eppure nato e cresciuto senza mai pensare abbiamo tutti e due donato quello che c'era in noi senza risparmiare ed ora non c'è tempo di parlare... Cosa è successo... te ne devi andare sempre di fretta non sò cosa pensare. Cosa sarei senza le tue mani una donna persa senza mai un domani da aspettare senza più speranza senza futuro... Eppure se mi vieni più vicino forse possiamo riprovare... parlare ancora o stringersi senza spiegare.
E cresce con me quello che non sapevo come si cambia e non ti conoscevo il desiderio di essere donna quella che non potevo che fino a qualche anno era di no. Donna scoperta ed è appena inizio spero tanto di un lungo vizio che non c'è mai stato che non ho mai pensato che non ho mai nemmeno amato. Accorgersi con il tempo che non era come non era così, non era lui e nemmeno dove. Ed ora tutto il tempo sei il mio folle pensiero sei il dannato e stupendo peccato che ogni volta mi pento e ugualmente rifatto e toccato con mani con voglia con voce con pelle con tutto il mio corpo finire alle stelle. Io non mi conoscevo hai aperto il mondo che in me tenevo senza darmi tempi e modi che non volevo e paziente aspettavi ogni mia resa e scoprire la sorpresa di questa nuova donna che tutta ora ti si è arresa.
Quando il tempo stringe ed il cielo si tinge di rosso vermiglio e ti fa fermare.... Un pensiero al tramonto quando il sole è sospeso tra le nuvole e il monte ti ha comunque sorpreso E la vita si arrende.... quando tutto è disteso come un manto dorato e tu hai chiesto ed avuto hai sofferto ed amato.... Proverò a superare quella linea infinita che separa dal mare... Quanto senti la vita e la devi lasciare... non ti sei ancora arreso ma non serve gridare.
Dietro i vetri vedo passare quello che non si aspetta le stagioni in fretta senza avvertire le foglie ed i fiori le colline ed i monti allungando lo sguardo senza intervenire immagino oltre e canto. Nuvole che con il vento cambiano direzione colore ed umore piangono ancora forse con me nei miei giorni tristi ed ancora col sole riportano calore a questa pena che ho sempre in cuore. Ora tempesta ora un volo di uccelli Il cielo si riempie con l'arcobaleno. È la mia vita che così continua ed io sto a guardare senza cambiare spettatrice mio malgrado per paura di cadere e la voglia di uscire di bagnarmi sotto quella pioggia di guardare il sole senza farmi accecare cogliere quel fiore che non ho potuto forse per mancanza di coraggio non ho mai voluto. Eppure avevo forse possibilità di un cambio di stagione potevo scegliere di fare.... invece... sono rimasta dietro i vetri a pensare.
Alchimia al primo incontro e senza rendermi conto ero già tua se il poi è la distanza non posso restare senza. Sogno le tue mani... gli occhi tuoi voglio la presenza non mi accontento di pensarti voglio accarezzarti.... Se questo amore ha un prezzo voglio pagare elemosinerò per poterti avere e quello che ora è mio è già nel cuore io vivrò per te come tu per me respireremo amore.... E quando le parole mie non sentirai guarda nei miei occhi lì le troverai.
Con te soltanto un attimo diventa l'infinito un sogno tra le tue braccia è desiderio di restare ancora è scalare la montagna toccare il cielo e oltre poi arrivare...
Tra le mie braccia sento i tuoi respiri sempre più la voglia e si scopre un sogno il desiderio cresce e non esiste più niente oltre noi. Quello che è peccato fuori questa stanza diventa pentimento per non averti avuto. Ma ora soli io e te sicuri di provare con lo stesso cuore con tutto l'amore ti voglio e voglio ancora come tu mi vuoi e tutto il mondo è qui.
Dopo anni chiedere ancora... Voglio un carezza devo sentirti mio voglio tenerezza senza doverti pregare dentro me, dentro il cuore ho ancora un antico dolore non basta il tuo stringermi per dimenticare. Voglio sentirti se mi vuoi vicino senza dovermi vergognare non è da me elemosinare amore eppure con te non riesco a dire basta e questa voglia folle che ho di te resta.
Sotto la sua finestra c'era il segnale un paio di scarpe sopra il davanzale non si poteva entrare eppure l'uscio sempre aperto così come le sue cosce Tutti la conoscevano come la belva rinchiusa in quella tana intorno un bosco di piante e fiori con i piedi nudi ed il seno a mostrare aspettava lì fuori chi le chiedeva amore. Solo nel suo giardino si poteva vedere protetta dall'ombra e dal suo potere temuta e rispettata da chi l'aveva amata. La pelle bianca senza mai aver visto sole nascosta in quella stanza che aveva visto amore a volte vero ed altre volte venduto ma mai nessuno ha mai saputo. Le scarpe fuori sopra quei gradini forse segnale o perché qualcosa fuori aspettava e poi se ne andava senza coinvolgimento. Con i soldi lasciati sopra il letto solo fiori comperava la belva si era fatta la sua tana le scarpe sempre fuori....
Paura dietro la tua porta eppure tale è tanto il desiderio che tutto il resto non importa forse mi manderai via come l'ultima volta dopo avermi detto con gli occhi lucidi che non si poteva.... lei non meritava. Ma le carezze fatte e quei baci che ho ancora sulla mia pelle come farò a scordare e come farai tu.... E ti sentivo ancora stretto sul mio seno che mi chiedevi ora e sussurravi t'amo ed ora come fai con i tuoi occhi nei miei a chiedermi del tempo.... Ti sento dietro questo muro che ci separa accarezzi quello che vorresti avere ma con il pensiero non ti posso amare lasciami entrare ed io farò così.... con te.