Nun ce vojo passà più pe sto paese, gretto e gnorante, pettegolo e bugiardo, nun ce vojo più mette piede, manco pe sbajo. Gente che da sola s'acclama e fra de loro s'enfama, de tutto e de più. Lingue cattive, stupide e invidiose che si nun c'arriveno, rimangheno vojose. Antichi parenti, come serpenti, baci bugiardi, intrighi e vecchi rancori. Come vorrei esse Nerone, brucià tutto e soffià la cenere, tanto porvere dovete da tornà.
Un gatto e na gattina, s'encontreno sur tetto de na vecchia casa, de notte co la luna. Se fa avanti la gatta, camminava sbilenca e ceca a n'occhio. Che hai fattò je chiede er gatto? Perché sei quercia e zoppa? Un fiore t'ho lasciato l'artra sera. Er gatto co cui vivo adesso, mentre stavamo ar mejo: zoccola m'ha chiamata e nella foga tutta m'ha sfregiata.
E slacciò il corpetto, finemente ricamato da trine e merletto accettando le sue carezze, sempre più ardite. La bocca di ciliegie mature, e quanta cura nel tenere su i capelli, ma ormai sciolti sulle spalle che il vento scompiglia e raccoglie seguendo le sue voglie. Le mani incrociano desideri, incontrano i suoi turgidi seni, nessuno mai aveva osato tanto e percorrendo nuove strade, abbandonate remore, scivolano su morbide forme, assaporando amore, mentre tutto dorme. Veglia amore.
L'eco di tua voce desiderio di pace, sarà posta sul fiume di ricordo vermiglio di vite ancor giovani immolate. In ogni dove, lacrime versate di guerre mai dimenticate. L'eco di tua voce desiderio d'amore con la mano sul cuore promessa mantenuta. Dei popoli tutti la sarà voce, nell'eco di ogni sera si levi la preghiera su per il cielo che l'aere la porti unita ai suoi rintocchi a quelli che non sono più.
Vorrei liberarmi da me, da quelle regole che mi sono imposta, da quella frusta, che continuamente ti sfinisce, ti distrugge i più bei sogni. Vietato infrangere certi schemi, chi è che ha imposto tutti questi problemi, chi è che ci ha legati, imbavagliati, relegati, dove sono i nostri veri pensieri. Tutta una farsa la vita, siamo tutti attori, siamo comparse, non autori marionette da far lavorare, ridere, pensare con movimenti orchestrati da grandi direttori, cos'è che ci farà cambiare forse un cambio radicale, cominciamo a pensare...
Sola, una bimba sola, sulla spiaggia bollente, per non pensare, ho imparato a pescare, ma prendo i pesci e li ributto in mare, a raccoglier conchiglie che tengo in uno scrigno come fosse un tesoro, mi fanno compagnia, nelle giornate tristi lontano da casa. Una voce mi chiama, mi ama, preoccupata, sente la mia pena mi stringe vorrebbe darmi quello che mi manca, ma stanca poso la testa sul suo seno, mi addormento, sento il suo cantare è dolcissima, mi vorrebbe consolare ma la mia malinconia è ancorata in fondo al mare le accenno un sorriso, non lascio trasparire il mio dolore... Dove sei mamma? Quanto mi manca il tuo amore.
Non chiedermi niente, non farti rispondere con una bugia, quando potrò, verserò un ultima lacrima ed andrò via. La nostra storia è finita e già sto male, ma non mi torturerò ancora, non mi pentirò e non vorrò tornare. Non chiederlo mai, lo sai non so mentire, e nemmeno farti un giro di parole, tanto a che vale continuare a fingere di volerci bene, questa è la mia vita! Verserò l'ultima lacrima, ma con te è finita.
Viata a te ca stai senza magnà, io natu po me schiatto pe chell che aggio fatto: due ova m'aggio fritto, cu tanto parmigiano chisà se ce la faccio a fa passà addimano. Na pasta tutta chiena de sugo e de saciccia Chisà se po me spiccio cu nu bicarbonato? Sai che pentimento, doppo ca si magnato, ma annanz a chillu piatto chino de soffritto, m'aggio seduto addritto, pe mejo lo gustà. Na panzanella giusto pe accompagnà, chiena de pummarole, basilico e ogliu buono, nu litro e vino, pane a volontà, evviva Santu Martino, chi ce po cundannà. Niente di male ho fatto, solo ca mo me schiatto.
In alto volerò Il tempo mi darà ragione, sfumeranno i contorni, dei ricordi, dei giorni e della bella stagione. Non avrò certezze, eppure ci credevo, solo illusioni, son rimaste le mie carezze, con le mie canzoni. Un giorno in cielo volerò, con i miei sogni, fino a toccarlo, da lì butterò il cuore, che non è servito in certe occasioni. Quanta fatica per arrivare, per potermi esprimere, per poter cantare le mie emozioni. Ora sono arrivata, ringrazio Dio, per quello che ho avuto, di più non chiedo, passerò il tempo, cantando alla vita, e a chi mi ha capito, le mie canzoni.
Poesia è l'incanto che ti fa sognare ti dà quella pace, quel dolce calore e scioglie ogni cuore. È un sogno è magia, è la fantasia che vola, si posa su un fiore una rosa che sporge odorosa tra i rovi. Poesia è bugia per chi vuol sperare, vuole cambiare, e si crea una nuvola su cui trasmigrare, per andare a pensare. È l'estremo lido dove mente riposa assordata da tanti pensieri e frastuoni che vita ci dà. È evasione da una vita che accettar non si vuole e si spera che cambi in un mondo migliore.