E adesso siediti, cosa vuoi che sia, fuma tranquillo l'ultima sigaretta, non avere fretta, non c'è più niente da dire, la colpa è pure mia. Troppa pazienza ho avuto, nel cercar di cambiarti, ma tutto ti è dovuto, e di nuovo son venuta a cercarti. Ora fuma pure, calma aspetterò, quando uscirai da quì, ancora il tuo profumo sentirò e seguirò la scia, solo per un po', poi dietro quella porta a piangere più non mi vedrai... più non ti vedrò.
Cercavo te in ogni mia avventura, i tuoi contorni ed ogni sfumatura, ma quel calore, il profumo della pelle, non erano mai stelle. Ad uno ad uno ho lasciato finire, tutte le mie storie, prima di capire. Son rimasta sola, col ricordo di te, mentre il tempo vola...
Era un giorno d'aprile, Laura aprì la finestra al sole, con la grande voglia di sposare, quel bianco vestito, poggiato sul letto, la faceva sognare. Uno sguardo dolce, un sorriso e l'amore, ma tutto in una sera, perse il suo coraggio, il mondo crollò... si avvicinava maggio. Come fiamma che arde e che sparge la cera, quella notizia, non gli parve vera, con grande coraggio, cercò di reagire, ma come si fà se ti han detto: morire... eppure in quel letto volevi guarire. Quella bestia immonda che le carni divora, perché proprio ora? E Laura pregava, contando quei giorni, pensava al vestito che avrebbe indossato, forte era forte, mai come la morte che quella bianca rosa, decise di fare sua sposa. E giunse quel giorno, con grande dolore, perché sul suo viso c'era un bianco pallore, accennava un sorriso, in quel letto, tutt'intorno squallore, era già in Paradiso. Da una parte l'amore ti stringeva le mani, dall'altra, la morte che ti aveva rapito, tu per fortuna, splendida rosa, vestita da sposa, nel tuo bianco vestito, non avevi capito.
Amore è desiderio, è ferita aperta, gelosia, ossessione, smodata passione che prende i sensi e la ragione. È la risposta ai tuoi pensieri, è calore in fondo al cuore, è potenza, sicurezza, poi ardore e debolezza, infinitamente amore, è fiume in piena che trascina sassi che muove passi di chi non ce la fà. Di più non posso, più di così è affogare, tra le pieghe del tuo corpo, tra i respiri e i tuoi sospiri... L'amore non dà tregua nel desiderare.
Continua a dormire, ho paura a svegliarti, ti lascerò una lettera con tutte le ragioni. Fatti ancora guardare, non mi sembra vero quando così sei un angelo, diverso per davvero, non avessi conosciuto, l'uomo che volevo, non t'avrei certo amato come io sapevo e tanto ti ho desiderato come tu solo sai come tu solo sei. Continua a dormire, tanto non capiresti, col tuo bicchiere in mano, tutti quei giorni persi, tutto quel tempo inutile e non cercar di capire che poteva finire... eppure tanto ho amato, quell'aria da bambino, non ti faceva crescere, quel mostrarti cretino, davanti ad un bicchiere, quanto tempo inutile, tu non volevi credere, ma niente è stato facile. Tutto sembrava bello e ormai non sei più tu, dov'è quell'uomo che mi portava sù, uscirò piangendo, tu continua a dormire, ti lascio questa lettera per farti capire, che ormai non riesci ad uscirne, mi dispiace lasciarti ma dov'è quell'uomo che mi faceva sentire... non voglio più soffrire.
Ombre nella notte che si aggirano per via, sempre in cerca di piacere. Quanta vita che si butta via, per quella voglia pazza di follia, la ricerca forsennata di godere, anche quando sai che più non ce la fai. Sei distrutto, ma ormai devi ostentare, quella falsa sicurezza che non c'è. Cerca di pensare al poi, al futuro che non hai se continui ancora a perderti, nella notte sai non c'è, quella luce, vera, che t'illumina, nonostante quei lampioni, dove tu ti appoggerai, per non far scoprire mai che sai anche piangere. Lascia stare questa strada e ritrova la ragione, vedrai il buio più paura non farà.
Amore vero, amore per sempre, io ci credevo, non era vero, chi l'ha mai detto, un povero illuso, forse ha provato e rimasto deluso. Amore vero, amore sincero, quante stronzate ed io ci credevo, quante bugie e che strategie, ti voglio tanto ma non mi sento, devo fermarmi sono ormai stanco ma poi ritorna quando tu vuoi. Amore vero con tante parole, tanto per dire, tanto per fare, la sicurezza viene ormai meno, non c'è futuro, non c'è speranza, poco è l'amore nella mia stanza, quando è passato questo momento, ognuno esce per conto suo. Amore senza troppe pretese, ma non si trova, son troppe le offese, quante stronzate, tutto finisce e in un momento ti ritrovi sola guardi il soffitto, mentre ti accendi una sigaretta con quanta fretta si veste e va via.
Non era giusto, perché non era mio, ma tanto desiar, conta ferite e l'ho provato sulla mia pelle. Non è peccato, dove ti porta il cuore, perché ti chiamerà disperatamente amore.
Sapevo di finire in pasto ai cani, ho voluto con forza quello che non era mio, l'ho inseguito, come una volpe la preda, ghermita e lasciata agonizzante. Ho avuto pietà ed ho leccato le ferite, profonde, non riuscivano a guarire, ed io a guardare, divertita da morire, lo lasciavo soffrire. Per un po' è stato bello da impazzire, mentre ferito lo sentivo gridare, poi è guarito ed ora più non soffre ma al mio amore più non si offre. Ho sentito da lontano dei cani il latrare, me li ha rivolti contro, per farmi dilaniare, forse ho sbagliato il mio modo di amare? La prossima sarà tutta un'altra storia, l'ho giurato al mio cuore.
Ti ho aspettato, la cena è pronta in tavola, come piace a te ho apparecchiato, petali di rosa e tante candele profumate, la loro luce al mio amore assomiglia, è la voglia di te ogni fiammella, che sale, zampilla, s'intreccia, sfavilla arde più intensa del sole. Solo parole, seduta a questa sedia, che ripeto da sola, verrà, m'illudo, ed aspetto ancora, e spengo ad una ad una tutte le mie voglie, cera persa, come le mie doglie, aspetto invano, cerco la tua mano, ma nel buio la tua ombra si riflette, tra le lacrime ed il fumo dell'ultima candela...