Li senti se sali sugli alti pensieri, i battiti d'ali, degli angeli veri. Frementi, sottili, leggeri, gentili, ti sfiorano a pelle, ma il vento ribelle li spinge lontano per giorni, per anni dal genere umano. Se tendi la mano, ritornino in te e poi va da se quel battito d'ali e allora riprendi e piano risali.
la fine degli occhi l'inizio del mare, non so individuare. È fuso, conforme, disciolto, uniforme il vedere assoluto voluto dal cuore. Negli occhi il chiarore e il profuso tepore di momenti d'amore. La fine degli occhi: l'inizio di te.
Ode all'amore: nulla possiedo se non la tua assenza. La sento insistente e se tu fossi presente non sarebbe lo stesso; non ti avrei per possesso ma per fugace realtà. Innalzo per ore ode all'amore, che segna l'ardore del mio tempo migliore, di luce e calore sentiti col cuore. Ode all'amore per tutte le stanze, non son rimembranze, ma soffi di vento che toccano il fondo e spalancano piano finestre sul mondo.
Ricordi fioriti, ricordi appassiti, ricordi sbiaditi, ricordi svaniti, ricordi infiniti, ricordi smarriti, ricordi trovati, ricordi sbagliati, ricordi di ieri, tra i miei pensieri: bucano il sogno. Scrivo perché di un ricordo ho bisogno: del ricordo di te.
Nuvole ferme incorniciano il giorno: vicino è il ritorno di rondini scure, vicino il tepore vestito di sole, vicino il germoglio e il fiore vermiglio. Quel vento lo voglio, lo cerco e lo aspetto e poi nel cassetto lo vorrei conservare.
Soffio di vento sull'argine del Po, come un lamento lo conosco e lo so che trascina i pensieri, scompiglia la mente e ragioni non sente. Non fa che rapire i fantasmi vaganti del nostro sentire. Nuvole bianche veleggiano stanche sul ponte di barche: il cielo è assetato di luce e colore ma solo rami secchi abbiamo sul cuore. Bruciano piano i fantasmi vaganti, ma scaldano ancora, dal vento infiammati e mai più scordati.
Non connetto, non lo trovo quel cassetto. In quest'istante quel "file" mancante mi dà problemi. Non collego e non lo nego che ho bisogno di quel sogno: di parlare, di chiarire, di sentire quel "file" volare, di venire e ritrovare quella password per entrare ancora nel tuo mondo.
Ogni cuore ha una memoria particolare: un "file" lo puoi spostare, ma non è concesso cancellare. Così puoi ripescare un attimo, un ricordo e poi ritornare indietro nel tempo e riprendere a sognare. Si vede sempre dove sposti una cartella e talvolta è proprio quella che ti manca, che riflette gioia e che permette di far battere il tuo cuore.
Dalla finestra le tue montagne e ciò che ti resta di cuori appoggiati sul comodino, amati e lasciati. Molte speranze nelle tue stanze, tanti progetti, fogli e foglietti, libri e cassetti, note intonate e foto passate. Su per la scala che scricchiolava la tua mano indicava e rassicurava ogni mio passo. Tra le pareti profumo di vita; mi avevi invitata e non sono più uscita dal tuo mondo incantato.
Tornerà primavera, tornerà quel vento fresco della sera, tornerà l'idea d'andare per monti e per mare, tornerà l'idea d'amare, perché non ci so stare senza sognare.