in Poesie (Poesie d'Autore)
Ti respiro
Respiro sognante,
sospiro leggero,
respiro danzante,
sospiro sincero.
Ti respiro ancora
oltre l'aurora,
nella bella follia,
e sospiro da sola
con avanzi di poesia.
Commenta
Respiro sognante,
sospiro leggero,
respiro danzante,
sospiro sincero.
Ti respiro ancora
oltre l'aurora,
nella bella follia,
e sospiro da sola
con avanzi di poesia.
Quando tra i rami
s'odon i richiami
d'allodole allegre,
la voglia di gemme
è promessa solenne
di mite tepor.
Non c'è il primo fiore,
ma solo il ricordo
di giochi nel sole,
di danze e balletti,
di freschi banchetti
oltre ai sorrisi
da noi condivisi.
Son note confuse
ancora racchiuse
in voglia di gemme.
Me lo sento
qua sul mento
il richiamo del mio vento,
che mi passa oltre le dita,
col chiarore della vita.
Va leggero e mi conduce
come ombra e come luce,
verso un sogno inesistente
ma che a volte più insistente
alimenta la certezza
del bisogno di dolcezza.
Si apre lo scrigno
e sono nel segno
del nuovo avvenire.
Mi sento rapire
da un fremito lento:
stupore, tormento
o attesa del vento
che soffi e trascini
dal vortice preso
ogni sogno sospeso.
Un volto, una storia:
è della memoria
il giorno trascorso.
Luci annerite,
speranze partite
condanne assistite
da uno squarcio di gelo.
L'esser umani
ci rende sovrani
del dire e del fare,
ma sempre si paga
con la coscienza
la presunta onnipotenza.
Se piano piano
indietro guardiamo,
sarà per non sbagliare
e per non smetter d'amare.
A volte la vita
ti impone o ti invita
a scelte da fare
e ti trovi ad andare
per sentieri diversi
da quelli che
cantati nei versi.
Cammini e non vuoi
destare sospetti,
ma sai che t'aspetti
qualcosa di più.
Lo vedi nel blu
dei cieli invernali,
in stelle splendenti
e nel cuore lo senti.
Ma non puoi evitare
di camminare,
presa nella fredda spirale
del libeccio o del maestrale.
Dal vento ti lasci trascinare
in scelte da fare,
da cui vorresti scappare.
Poi resti a danzare,
perché chi ti invita
è pur sempre la vita.
Dolce tormento,
carezze del vento,
che spinge
e dipinge
mutevoli aspetti,
di giochi e dispetti,
di rime volate,
di gioie posate
su frasi avanzate.
Carezze del vento
mi sfiorano piano:
non è la tua mano
ma vorrei che lo fosse.
La cogli, la senti
la rosa dei venti
che soffia insistente
e trascina la mente
oltre il presente.
Voli frenati,
voli sbagliati,
voli voluti,
voli perduti,
ma sempre e comunque
viaggi suadenti
insieme o da soli,
con la rosa dei venti.
Polvere di zucchero
i tuoi baci
spazzati via
da un alito di vento.
Come una piuma,
un soffio soave
mi porta alla nave
sul fiume Po.
Sognare non so,
mi sento leggera,
ma non è primavera
sulle rive bagnate
e ancora gelate
del nostro fiume.
Come le piume
di timidi uccelli,
varco i cancelli
di parchi e giardini,
salgo i gradini
davanti alla nave
e un soffio soave
mi spinge da te.