Non è un'illusione se tra tante persone che mi passano accanto, come d'incanto vedo una voce, sento un colore, colgo emozione. Non è per passione che son prigioniera, se d'incanto la sera, scrivo per ore frasi e parole. Non penso, non voglio che resti soltanto come d'incanto muta follia, se rifletto nel fuoco e nel ghiaccio la tua luce e la mia.
Tra le dita fiocchi di vita, tra i capelli e non solo tra quelli, fili di ghiaccio e intrecci sinceri di profondi pensieri. Una via di fuga quell'accenno di ruga sulla mia fronte: sta iniziando un bel viaggio, tra le dita un miraggio. Lo sento, è vivo, il 2004 in arrivo. Fuggire non vale, ci tocca restare, seguire gli eventi, fermarsi un momento e con sentimento tener fra le dita, fiocchi di vita.
Se parli, se taci, granite vivaci, vedo apparire sul tuo sorriso. Sopra il mio viso, zollette di ghiaccio, se parlo, se taccio. Tornerà poi il disgelo dietro quel velo di freddo apparente: sarà la suadente neve bollente.
Cime di monti sui miei orizzonti, spicchi d'arancio tra i rami già pronti per gemme e fogliette. La luce riflette ma caldo non dona e fa da padrona la fredda atmosfera. Spremute di sole nel cielo d'inverno e sul mio quaderno inquadro l'istante: non più parola ma nuvola viola tra il rosso vagante. L'arancio col lilla nell'aere scintilla e segna il confronto tra giorno e tramonto, tra spremute di sole e speranze del cuore.
Intrisa di sogni, ricolma d'attese, non ho le pretese di neve d'agosto, ma tutto al suo posto vorrei che tornasse e che il vento spostasse come magia la tua ombra a fianco alla mia.
Linee lontane delineano un mondo come il nostro, rotondo ma perso nel nulla e concluso nel rosso diffuso. Marte, con arte ci racconti tramonti, tramandi gli eventi senz'acqua né venti. Tutti sorprendi e ci inviti a sperare nell'idea di un possibile mare. Tra rocce e crateri in noi, molti pensieri: se dire, se fare, se andare, se lo spazio guardare con occhi diversi, verso un nuovo avvenire, senz'acqua né venti... solo avvolto in sogni attraenti.
Solo in cuore innamorato può poetare, avrai pensato. Ma col volo, ora sono ferma al suolo. Ho volato, ho spaziato e poi sola senza fiato non mi resta che pensare a chi mi fece innamorare. Ma poetare lo so fare non soltanto in riva al mare; nei meandri della mente soffia un vento evanescente che trascina, che trasporta, verso frasi, rime e canti che non sono mai rimpianti, ma fremiti d'amore.
Chiudo gli occhi ed è come se piccoli frammenti d'anima si staccassero attirati da una grande fonte d'energia calda e trasparente che le ingloba e le assorbe lentamente. Pochi secondi ed un caldo avvolgente possiede il presente, mi vede, mi sente, mi riempie. I frammenti donati son da me ritornati centuplicati e non ho parole, mentre lassù brilla il sole.
Se ascolti il silenzio, fuori dalle mura, stai ascoltando ciò che ascolto io e che parla di noi, lontani, eppure vicini tanto che ci basta il silenzio per trovarci e nella quiete esaltiamo la nostra semplicità nel capire i desideri e le passioni che altri non potranno provare. La voglia di guardarsi negli occhi, nel silenzio della poesia.