Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

Frasi di questo concorso le trovi anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Margherita S.

Il mostro nel letto

Gli occhi aperti nel buio contagiano d'oscurità la mente.
Irrompe la danza tribale libera e forsennata del pensiero illegittimo.
Scintille di parole convulse
strepitio troppo vicino e snervante
frasi non volute.
Echi incandescenti di voci prigioniere.
Arde il fuoco nero che spegne
dalle gambe alle tempie brucia il controllo.
In bocca cenere di pace.
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    Scritta da: lefkas55

    La mia isola

    Nel mare infinito
    si lascia andare
    il mio animo smarrito
    in quest'immensità
    naviga lento
    il mio pensiero
    lo spinge dolcemente
    il vento.

    Cullati dalle onde
    dolci rilievi sfumati
    spuntano all'orizzonte.

    Isola felice
    terra di sogno
    toccherò il tuo suolo
    da te sempre ritorno
    e ogni volta
    mi sento a te strappata
    quando ti lascio terra amata.
    Composta nel luglio 2009
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      Scritta da: Margherita S.

      Senza vederti

      Ti ho conosciuto nell'innaturale bellezza
      nell'unica vera condivisione possibile.
      Lasciami ora.
      Odore d'ospedale.
      Brucia il sole
      come quella prima boccata d'aria,
      che per quanto artificiosamente sterile sarà sempre corrotta.
      La limitatezza di una madre.
      Inevitabile compromesso.
      Sgomento e pianto che ti ho risparmiato.
      Rimbalza rapido da me per me l'inutile pensiero.
      Non so camminare
      non so respirare
      non so dormire né mangiare.
      Ti ho ucciso
      senza metafora
      e con troppo dolore.
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        Scritta da: Margherita S.

        Autonomo

        Grigi echi si sovrappongono tra identici palazzi in cemento armato.
        È caotica la stoltezza creativa.
        Il vento delle parole nasce dentro
        culla i colori imbruniti appesi ai fili ad asciugare:
        lieve brezza accarezza i pensieri fioriti
        vortice impetuoso demolisce edifici di convenzioni.
        La bellezza del cielo notturno ricorda la solitudine delle stelle.
        Evapora la memoria
        dopo il lavoro si appiccicano addosso i ricordi condensati.
        Un passo indietro, dalla fine del mondo, per non cadere nel vuoto.
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          Scritta da: lefkas55

          Occhi spenti

          C'erano i nostri volti
          in quegli occhi
          sbarrati di terrore.
          I nostri sogni
          e i sorrisi ricevuti,
          ricordi già remoti,
          per il triste avvenire.
          Occhi ormai spenti,
          senza tempo
          senza luoghi
          dove adagiare
          il corpo stanco
          e lasciarsi consolare
          da una lieve carezza.
          È ormai troppo tardi
          nulla, nessuna forza
          potrà più scacciare
          le antiche paure,
          e l'abbandono
          alla tenerezza
          il tempo tiranno
          ha portato via.
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            Scritta da: GAETANO

            Pensieri

            Penso alla primavera
            e all'inverno che vivo.
            Ho bisogno d'estate
            e non ho conosciuto che l'autunno.
            Rapito dall'angoscia,
            sono prigioniero della malinconia.
            Vivo nell'essere
            di non essere quel che voglio,
            intonato allo smog del sentimento
            che m'annebbia il cuore.
            Chiuso dalla depressione,
            non trovo porte d'amicizia.
            Invano anelo a una goccia
            di rugiada
            che mi bagni l'anima.
            Riarso dalla morte,
            morirò
            solo.
            Circondato da una moltitudine,
            sperimenterò
            il silenzio del chiasso.
            Quando le parole
            hanno i suoni
            della tomba.
            Solo,
            sarò scisso anche da me stesso.
            Composta lunedì 14 dicembre 2009
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              Sei la mia sfida,
              la mia urgenza.
              Sei la luna che non ho ancora visto
              ma già conosco bene
              Sei il mio piccolo silenzio imbarazzante
              Sei una canzone inglese di dodici anni fa
              che ascoltavo nella solitudine del riposo
              di un caldo pomeriggio siciliano.
              Sei un fresco pensiero
              ancora vergine del mondo.
              Sei la mia emozione incontaminata.
              Sei il mio amore per l'adolescenza,
              la mia adolescenza, la mia.
              Sei il mio Sud tutto assieme
              Sei quel pensiero speciale
              che più cerco di spiegare più inquino.
              Sei la mia più grande
              assenza
              la mia sfida,
              la mia urgenza.
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                La mia insoddisfazione
                si nutre dei miei occhi,
                ne succhia lentamente la luce.
                Mi ritrovo stanco
                ad ascoltare la pioggia
                di un novembre insipido
                della vita che vorrei,
                di cui sento l'eco affievolirsi.
                La candela è accesa
                di una febbrile fiammella dorata,
                quando è un incendio
                a infervorarmi l'anima.
                Ma non sono stanco
                e al mondo sembra bastare questo,
                ma sfamarmi delle dolci briciole
                della mia tremante volontà mi fa sorridere
                digrignando di morte.
                Voglio che il falò della vita divampi
                tra le onde del mio mare in burrasca
                finanche a guardare
                dalla zattera della speranza
                la mia carcassa di animale
                bruciare annegata sulla spiaggia.
                La morte dopotutto
                non è certo il peggiore dei mali.
                Composta lunedì 30 novembre 2009
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