Poesie anonime migliori


Scritta da: Rosy Zangala
in Poesie (Poesie anonime)
È un clown,
dal viso coperto di cerone bianco,
una bocca vermiglia in un sorriso aperto e franco,
un naso grande, grosso, rosso ciliegia,
un informe vestito variopinto di cui si fregia.
Questo il suo aspetto,
ma quel ch'è strano
nessuno s'accorge del suo cuore umano.
Scherzi, frizzi, capitomboli e lazzi
per far ridere tutti... nonni e ragazzi:
ma il suo cuore è triste...
lui dona amore
ma nessuno lo vuole ricambiare.
"Son qui" par che dica
"questo è il cuor mio...
ma ho bisogno di amore anch'io"
nessun l'ascolta...
il clown di lacrime ha coperto il viso
nascoste dalla maschera e da quel sorriso...
a lui son richieste sol capriole,
ilarità, sberleffi sotto il riflettore...
questo è il clown,
e questo il suo cuore,
spera sempre che ad ogni spettacolo fiorisca l'amore...
La musica sale... la rappresentazione deve iniziare...
va vecchio romantico clown
e continua a sognare.
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    in Poesie (Poesie anonime)

    Piccola, mi stai facendo troppo male

    La mia vita era vuota,
    dannatamente vuota...
    Poi un giorno mi sono voltata e tu eri lì...
    Pronta a riempire quel vuoto.
    Credevo fossi un angelo mandato dal cielo...
    Poi tutto è diventato più difficile
    E ho capito la verità...
    Non eri un angelo ma un diavolo mandato per farmi sprofondare dal paradiso all'inferno.
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      Scritta da: Anonimo Anonimo
      in Poesie (Poesie anonime)

      Quello che vorrei

      Lontana sei inconsapevole,
      la tua inventiva mi stupisce,
      originale in questa indifferenza
      io non posso far altro che sognarti.
      Lo faccio ogni notte,
      mi lascio trasportare da dolci pensieri
      e viziare da quelli della carne.
      Ti confesso che un pensiero costante mi assale,
      porterei indietro ogni secondo
      pur di riviverti.
      Ogni notte parto per vasti campi,
      rimango nascosto nella nebbia,
      mimetizzato tra gli alti fusti,
      in sospensione tra sogno e realtà
      mi isolo e ritorno da te.
      Sogno di portarti con me,
      lì in quei campi che non esistono,
      dove ti affronterei tra l odore della rugiada
      e la fredda luce della luna.
      Ti inviterei a combattere le tue paure
      e a conoscermi in quei teneri sogni,
      ed è forse solo così che sentiresti
      l'urlo straziante del mio cuore
      che ancora ti cerca.
      In quei campi aleggia una strana aria
      quasi sensibile al tatto,
      tu saresti confusa,
      lontana da tutto,
      e circondata da quell'aurea
      misticamente respirerai il mio profumo
      e ti sazierai.
      Assisterai alla morte dei tuoi problemi
      e curiosa ti allontanerai.
      La luna maternamente ti parlerebbe
      mostrandoti il suo lato scuro,
      ti racconterebbe i miei segreti che come un bambino,
      in tutti queste notti,
      ho saputo confidarle.
      Tu, libera dai pensieri
      stupita da tutto rimarresti lì ad ascoltarla,
      io complice della scura notte
      sarei lì ancora nascosto a guardarti e desiderarti.
      Poi al cenno di un tuo riposo,
      ti sorprenderei raggiungendoti,
      abbraciandoti colmerei il mio desiderio di te
      e tu incredula rimerresti immobile,
      rapita dall'estasi e dalla mia dolce voglia.
      Danzeremo uniti in un abbraccio,
      come due teneri amanti
      ci sporcheremo di quella misteriosa terra,
      resi complici dal desiderio.
      Alla fine esausti riposeremo
      abbracciati sull'erba,
      e attenderemo l'alba di un nuovo sogno.
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        Scritta da: Anna D'Urso
        in Poesie (Poesie anonime)

        Dalla stradina antica

        Dalla stradina antica, a mare,
        nello scurir dell'imbrunire,
        un piccolo golfo m'appare,
        pria che nebbia inizi a salire.

        Spinge l'onde un furioso vento:
        su neri scogli s'abbattono,
        con ria schiuma da far spavento
        e stanche, e vinte, s'infrangono.

        Scuro, silente, l'austero monte
        s'oppone, v'è più indifferente,
        a cupe nubi già di fronte,
        ché n'è colmo il cielo rasente.

        E presto la luce s'attenua,
        l'aria oscura si fa trascinante,
        e presto il freddo s'accentua.
        Al riparo incauto viandante!

        Addio giorno! La notte scende.
        T'ho speso per ciò ch'ho dovuto,
        gelido un brivido mi prende,
        t'ho speso per il non voluto.

        Mi volto: che bello vederti!
        L'anima mia non è più mesta:
        più grande è la gioia d'averti,
        nell'irosa notte in tempesta.
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          in Poesie (Poesie anonime)
          Si dice che il tempo cancelli ogni cosa,
          che col tempo le ferite si rimarginino e i ricordi diventino sbiaditi...
          eppure il tempo non ha cancellato
          il tuo ricordo
          e neppure il dolore che mi hai procurato
          quando ti sei voltato
          e te ne sei andato
          lasciando il mio cuore sanguinante.
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            Scritta da: Assia & Niki
            in Poesie (Poesie anonime)
            Impara ad ascoltare prima di parlare,
            impara ad osservare non fermarti solo a guardare,
            impara a scoprire l'essenza dell'anima prima ancora dell'apparire,
            impara a donare prima di pretendere di ricevere
            è nelle cose semplici che arricchirai la tua vita e scoprirai l'essenza del vero amore.
            Composta venerdì 26 agosto 2011
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              Scritta da: Pierre
              in Poesie (Poesie anonime)

              Notte di pianto

              Il ripetersi incessante d'armonie di pianto,
              ricordi sparsi, persi rancori
              lacrime d'odio e di dolce perdono,
              grida mutate dal pianto,
              desideri, sopiti nell'animo,
              di dolcezze nel mondo sparse
              e nel cuor svanite

              Un lamento costante permane
              nello stravolto volto avvolto nel pianto,
              eterno e muto in frammenti
              tra delicati e devastanti eventi,
              Un lamento sparso nel vuoto
              di un anima dolorante
              che implora dolcezza

              Il gridare d'una sola notte
              di freddo lacrimare,
              il rifletter del vile dolore,
              il tremare della delusione
              coglie convulsi spasmi di pianto
              che, implacabili, conducono
              l'anima a vani pensieri

              Il ricordo di tenere voci,
              suadenti menzogne,
              tormento dell'anima affranta
              e sorgono tra fiumi di pianto
              ingenui perché.
              Ampolle di cristallo s'infrangono,
              fittizie illusioni di relazioni sopite

              Deluse speranze, illuse e tradite,
              rantolano morenti tra crudeli realtà,
              come pesci su nuda roccia
              ma non spirano, vivono sofferenti e contorte
              tra mari di sangue versato
              dal cuore impigliato e squarciato
              da acuminati rovi di false promesse...

              Nulla... né rancore né odio...
              Nulla... nemmeno conforto.
              Solo cupa rassegnazione,
              pace corrotta da un nero oblio,
              vuota serenità dal sapore di morte...
              Un Nulla vorace che tutto divora...
              Unico superstite.
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