Poesie anonime migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie anonime)

Due amici

Una storia racconta di due amici
che camminavano nel deserto. In un momento
del viaggio i due cominciarono a discutere,
ed un amico diede uno schiaffo all'altro...
questi addolorato, ma senza dire nulla,
scrisse nella sabbia:

il mio migliore amico oggi mi ha dato uno schiaffo.

continuarono a camminare, finché trovarono un'oasi,
dove decisero di fare un bagno.
L'amico che era stato schiaffeggiato rischiò di affogare,
ma il suo amico lo salvò. Dopo che si fu ripreso,
scrisse su una pietra:

il mio migliore amico oggi mi ha salvato la vita.

L'amico che aveva dato lo schiaffo
e aveva salvato il suo migliore amico domandò:

"quando ti ho ferito hai scritto nella sabbia,
e adesso lo fai su una pietra. perché? "

l'altro amico rispose:

"quando qualcuno ci ferisce dobbiamo scriverlo nella sabbia,
dove i venti del perdono possano cancellarlo.
ma quando qualcuno fa qualcosa di buono per noi,
dobbiamo inciderlo nella pietra,
dove nessun vento possa cancellarlo."

Impara a scrivere le tue ferite nella sabbia e ad incidere nella pietra le tue gioie.
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    in Poesie (Poesie anonime)

    Piccola, mi stai facendo troppo male

    La mia vita era vuota,
    dannatamente vuota...
    Poi un giorno mi sono voltata e tu eri lì...
    Pronta a riempire quel vuoto.
    Credevo fossi un angelo mandato dal cielo...
    Poi tutto è diventato più difficile
    E ho capito la verità...
    Non eri un angelo ma un diavolo mandato per farmi sprofondare dal paradiso all'inferno.
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      Scritta da: Anonimo Anonimo
      in Poesie (Poesie anonime)

      Quello che vorrei

      Lontana sei inconsapevole,
      la tua inventiva mi stupisce,
      originale in questa indifferenza
      io non posso far altro che sognarti.
      Lo faccio ogni notte,
      mi lascio trasportare da dolci pensieri
      e viziare da quelli della carne.
      Ti confesso che un pensiero costante mi assale,
      porterei indietro ogni secondo
      pur di riviverti.
      Ogni notte parto per vasti campi,
      rimango nascosto nella nebbia,
      mimetizzato tra gli alti fusti,
      in sospensione tra sogno e realtà
      mi isolo e ritorno da te.
      Sogno di portarti con me,
      lì in quei campi che non esistono,
      dove ti affronterei tra l odore della rugiada
      e la fredda luce della luna.
      Ti inviterei a combattere le tue paure
      e a conoscermi in quei teneri sogni,
      ed è forse solo così che sentiresti
      l'urlo straziante del mio cuore
      che ancora ti cerca.
      In quei campi aleggia una strana aria
      quasi sensibile al tatto,
      tu saresti confusa,
      lontana da tutto,
      e circondata da quell'aurea
      misticamente respirerai il mio profumo
      e ti sazierai.
      Assisterai alla morte dei tuoi problemi
      e curiosa ti allontanerai.
      La luna maternamente ti parlerebbe
      mostrandoti il suo lato scuro,
      ti racconterebbe i miei segreti che come un bambino,
      in tutti queste notti,
      ho saputo confidarle.
      Tu, libera dai pensieri
      stupita da tutto rimarresti lì ad ascoltarla,
      io complice della scura notte
      sarei lì ancora nascosto a guardarti e desiderarti.
      Poi al cenno di un tuo riposo,
      ti sorprenderei raggiungendoti,
      abbraciandoti colmerei il mio desiderio di te
      e tu incredula rimerresti immobile,
      rapita dall'estasi e dalla mia dolce voglia.
      Danzeremo uniti in un abbraccio,
      come due teneri amanti
      ci sporcheremo di quella misteriosa terra,
      resi complici dal desiderio.
      Alla fine esausti riposeremo
      abbracciati sull'erba,
      e attenderemo l'alba di un nuovo sogno.
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        Scritta da: Nastjia
        in Poesie (Poesie anonime)

        E se un giorno...

        Rinascerò un giorno,
        nell'animo rinnovato
        da promesse mai sopite,
        ritroverò l'essenza di un domani dimenticato.
        Ma non adesso
        è l'attimo di eterno che cerco.
        Non ora
        può essere sospeso il cammino.
        E se dolore ancora mi accompagna
        procederò a testa alta,
        perché speranza
        si è aggiunta a noi.
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          Scritta da: Buisnessman
          in Poesie (Poesie anonime)

          Il trionfo della viltà

          Che l'amore trionfi sussurrò colui
          che era definito il vile,
          colui che per le sue colpe era stato trafitto da qualsiasi verbo
          che le persone erano un grado
          di proferire in base a una sola campana suonante.
          Da uomo schernito,
          lui si alzò, guardo tutti e disse:
          "che il mondo non mi abbia donato la perfezione io lo so,
          ma mi ha donato la capacità di capire il mio errore e trasformalo
          nel mio vantaggio più grande.
          Chi parla è colei che l'amore non sa cos è e lo usa per dare
          più corpo alla sua vita priva di evento,
          al suo spirito privo di sogni.
          Che l'amore trionfi,
          ma per chi lo usa per sentirsi meno solo
          sia il più grande dolore della sua vita"
          questo è l'uomo vile,
          che in un battito d'ali e uno sguardo rivolto al cielo,
          cancella il suo passato e rivive nel sorriso di quelle persone
          per cui lui è il valore non ciò che rappresenta.
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