Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Nella macchia

Errai nell'oblio della valle
tra ciuffi di stipe fiorite,
tra quercie rigonfie di galle;

errai nella macchia più sola,
per dove tra foglie marcite
spuntava l'azzurra viola;

errai per i botri solinghi:
la cincia vedeva dai pini:
sbuffava i suoi piccoli ringhi
argentini.

Io siedo invisibile e solo
tra monti e foreste: la sera
non freme d'un grido, d'un volo.

Io siedo invisibile e fosco;
ma un cantico di capinera
si leva dal tacito bosco.

E il cantico all'ombre segrete
per dove invisibile io siedo,
con voce di flauto ripete,
Io ti vedo!
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    L'umile giunchiglia

    Dimmi almeno che oscura meraviglia
    già ti prende di me, che trovi bella
    questa sommessa, e umile giunchiglia
    che già ti paragona a una stella;
    dimmi che me divina e me presente
    senti dentro il tuo letto di piacere,
    dimmi che un bacio fuga dolcemente
    tutte le smanie e tutte le chimere.
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      Scritta da: Valentina
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      La bellezza

      Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra e il mio seno,
      cui volta a volta ciascuno s'è scontrato,
      è fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia.

      Troneggio nell'azzurro quale Sfinge incompresa,
      unisco un cuore di neve alla bianchezza dei cigni,
      odio il movimento che scompone le linee e mai piango, mai rido.

      I poeti, di fronte alle mie grandi pose,
      che ho l'aria di imitare dai più fieri monumenti,
      consumeranno i giorni in studi severi, perché,

      onde affascinare quei docili amanti,
      ho degli specchi puri che fanno più bella ogni cosa:
      i miei occhi, questi larghi occhi dalle luci eterne.
      Composta mercoledì 28 ottobre 2009
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        Scritta da: Rea
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Nella tua eterna veglia,
        tu ascolti i miei passi che s'avvicinano,
        mentre la tua letizia si raccoglie
        nei primi albori del mattino
        ed erompe nell'esplosione di luce.
        Più mi accosto a te, più profondo diventa
        il fervore nella danza del mare.
        Il tuo mondo è uno spruzzo di luce
        che si diffonde, colmandoti le mani,
        ma il tuo cielo è nel mio cuore segreto;
        esso schiude lentamente
        le sue gemme in timido amore.
        Composta lunedì 6 settembre 2010
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          Scritta da: Andrea De Candia
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Donna al pianoforte

          Io ti ho vista seduta al pianoforte
          e mi sei parsa un angelo, una vergine
          di certissimo aspetto – come fossi
          oggi cresciuta lì su quelle soglie
          di sveltissima musica, o fermento
          bello di donna dalle dritte spalle
          cui le dita di angelo racchiuso

          hanno impresso una curva di mistero
          mentre che all'apparenza ne gioivi
          profondamente come in veste nuova.

          E noi tutti di te ripensavamo
          cose profonde e più miracolosa
          che una vetta di sogno la tua dolce
          cara presenza ci scioglieva i nodi
          dentro il sangue del male e sollevava
          la nostr'aria nel palpito felice
          dei tuoi biondi finissimi capelli.
          Composta giovedì 31 marzo 2016
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            Scritta da: Andrea De Candia
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Il bacio

            Il bacio appena sognato
            in una notte di tradimenti,
            dove tutti consumano amplessi
            che non hanno profumo,
            il tuo bacio febbricitante,
            il candore delle tue labbra,
            somiglia alla mia porta
            che non riesco ad aprire.
            Il bacio è come una vela,
            fa fuggire lontano gli amanti,
            un amore che non ti gela
            che ti dà mille duemila istanti.
            Ho cercato di ricordare
            che potevi tornare indietro,
            ma ahimè il tuo bacio
            è diventato simile a un vetro.
            Io come un animale
            mi rifugio nel bosco
            per non lasciare ovunque
            il mio candido pelo.
            Il pelo della mia anima
            è così bianco e così delicato
            che persino un coniglio ne trema.
            Tu mi domandi quanti amanti ho avuto
            e come mi hanno scoperto.
            Io ti dico che ognuno scopre la luce
            e ognuno sente la sua paura,
            ma la mia parte più pura è stata il bacio.
            Io tornerei sui monti d'Abruzzo,
            dove non sono mai stata.
            Ma se mi domandano
            dove traggono origine i miei versi,
            io rispondo:
            mi basta un'immersione nell'anima
            e vedo l'universo.
            Tutti mi guardano con occhi spietati,
            non conoscono i nomi delle mie scritte sui muri
            e non sanno che sono firme degli angeli
            per celebrare le lacrime che ho versato per te.
            Composta mercoledì 25 marzo 2015
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