Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

O poesia poesia poesia

O poesia poesia poesia
Sorgi, sorgi, sorgi
Su dalla febbre elettrica del selciato notturno.
Sfrenati dalle elastiche silhouttes equivoche
Guizza nello scatto e nell'urlo improvviso
Sopra l'anonima fucileria monotona
Delle voci instancabili come i flutti
Stride la troia perversa al quadrivio
Poiché l'elegantone le rubò il cagnolino
Saltella una cocotte cavalletta
Da un marciapiede a un altro tutta verde
E scortica le mie midolla il raschio ferrigno del tram
Silenzio - un gesto fulmineo
Ha generato una pioggia di stelle
Da un fianco che piega e rovina sotto il colpo prestigioso
In un mantello di sangue vellutato occhieggiante
Silenzio ancora. Commenta secco
E sordo un revolver che annuncia
E chiude un altro destino.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Antonella Marotta
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Ed amai nuovamente; e fu di Lina
    dal rosso scialle il più della mia vita.
    Quella che cresce accanto a noi, bambina
    dagli occhi azzurri, è dal suo grembo uscita.

    Trieste è la città, la donna è Lina,
    per cui scrissi il mio libro di più ardita
    sincerità; né dalla sua fu fin ad oggi mai l'anima partita.

    Ogni altro conobbi umano amore;
    ma per Lina torrei di nuovo un'altra
    vita, di nuovo vorrei cominciare.

    Per l'altezze l'amai del suo dolore;
    perché tutto fu al mondo, e non mai scaltra,
    e tutto seppe, e non se stessa, amare.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Eclissi
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Lo sforzo umano

      Lo sforzo umano
      non è quel bel giovane sorridente
      ritto sulla sua gamba di gesso
      o di pietra
      e che mostra grazie ai puerili artifici dello scultore
      la stupida illusione
      della gioia della danza e del giubilo
      evocante con l'altra gamba in aria
      la dolcezza del ritorno a casa
      No
      Lo sforzo umano non porta un fanciullo sulla spalla destra
      un altro sulla testa
      e un terzo sulla spalla sinistra
      con gli attrezzi a tracolla
      e la giovane moglie felice aggrappata al suo braccio
      Lo sforzo umano porta un cinto erniario
      e le cicatrici delle lotte
      intraprese dalla classe operaia
      contro un mondo assurdo e senza leggi
      Lo sforzo umano non possiede una vera casa
      esso ha l'odore del proprio lavoro
      ed è intaccato ai polmoni
      il suo salario è magro
      e così i suoi figli
      lavora come un negro
      e il negro lavora come lui
      Lo sforzo umano no ha il savoir-vivre
      Lo sforzo umano non ha l'età della ragione
      lo sforzo umano ha l'età delle caserme
      l'età dei bagni penali e delle prigioni
      l'età delle chiese e delle officine
      l'età dei cannoni
      e lui che ha piantato dappertutto i vigneti
      e accordato tutti i violini
      si nutre di cattivi sogni
      si ubriaca con il cattivo vino della rassegnazione
      e come un grande scoiattolo ebbro
      vorticosamente gira senza posa
      in un universo ostile
      polveroso e dal soffitto basso
      e forgia senza fermarsi la catena
      la terrificante catena in cui tutto s'incatena
      la miseria il profitto il lavoro la carneficina
      la tristezza la sventura l'insonnia la noia
      la terrificante catena d'oro
      di carbone di ferro e d'acciaio
      di scoria e polvere di ferro
      passata intorno al collo
      di un mondo abbandonato
      la miserabile catena
      sulla quale vengono ad aggrapparsi
      i ciondoli divini
      le reliquie sacre
      le croci al merito le croci uncinate
      le scimmiette portafortuna
      le medaglie dei vecchi servitori
      i ninnoli della sfortuna
      e il gran pezzo da museo
      il gran ritratto equestre
      il gran ritratto in piedi
      il gran ritratto di faccia di profilo su un sol piede
      il gran ritratto dorato
      il gran ritratto del grande indovino
      il gran ritratto del grande imperatore
      il gran ritratto del grande pensatore
      del gran camaleonte
      del grande moralizzatore
      del dignitoso e triste buffone
      la testa del grande scocciatore
      la testa dell'aggressivo pacificatore
      la testa da sbirro del grande liberatore
      la testa di Adolf Hitler
      la testa del signor Thiers
      la testa del dittatore
      la testa del fucilatore
      di non importa qual paese
      di non importa qual colore
      la testa odiosa
      la testa disgraziata
      la faccia da schiaffi
      la faccia da massacrare
      la faccia della paura.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Marzia Ornofoli
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Requiescat da rosa mystica

        Fate piano, è qui vicina
        Sotto la neve,
        Parlate adagio, lei può sentire
        Crescere le margherite.
        I suoi capelli d'oro luminosi
        Oscurati dalla ruggine,
        Lei che era giovane e bella
        Trasformata in polvere.
        Come un giglio bianca la neve
        Non sapeva, quasi
        Di essere donna, tanto
        Dolcemente era cresciuta.
        Legno di bara e pietra
        Le pesano sul petto,
        Io mi tormento il cuore,
        Solo, lei riposa.
        Ma basta, basta, non può sentire
        Lira o sonetto,
        Qui è sepolta la mia vita,
        Ammucchiatevi altra terra.
        Composta martedì 21 luglio 2009
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Andrea De Candia
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Se la foglia piange e trema
          di fronte alla volontà di Dio
          e Dio è combusto nell'universo,
          se l'universo non è che una pallida idea
          di ciò che ci darà la vita nuova
          e la beatitudine,
          che dire degli angeli
          che si oppongono alla foschia delle genti,
          al loro turbinio,
          al fumo della guerra
          e che dissipano con un'arma celere
          i falsi splendori di Satana?
          Angeli battaglieri
          che entrano nelle foreste delle passioni,
          che tolgono le piante impure
          e sradicano il male.
          Angeli che piangono
          quando si rovesciano i troni di Dio,
          angeli che divorano le donne
          con le loro carezze.
          Angeli che portano i loro seni lontano
          affinché Dio li rivesta di gramaglie
          per tutti i mancati splendori.
          Angeli che tremano
          davanti alla collera divina
          e sono così palpitanti d'amore
          che ogni donna vorrebbe somigliare a loro.
          Angeli in fuga verso la beatitudine,
          angeli che scorrono
          come l'acqua al di là dell'universo,
          angeli che tornano a baciare
          le labbra dimenticate.
          Composta sabato 2 aprile 2016
          Vota la poesia: Commenta