Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

O poesia poesia poesia

O poesia poesia poesia
Sorgi, sorgi, sorgi
Su dalla febbre elettrica del selciato notturno.
Sfrenati dalle elastiche silhouttes equivoche
Guizza nello scatto e nell'urlo improvviso
Sopra l'anonima fucileria monotona
Delle voci instancabili come i flutti
Stride la troia perversa al quadrivio
Poiché l'elegantone le rubò il cagnolino
Saltella una cocotte cavalletta
Da un marciapiede a un altro tutta verde
E scortica le mie midolla il raschio ferrigno del tram
Silenzio - un gesto fulmineo
Ha generato una pioggia di stelle
Da un fianco che piega e rovina sotto il colpo prestigioso
In un mantello di sangue vellutato occhieggiante
Silenzio ancora. Commenta secco
E sordo un revolver che annuncia
E chiude un altro destino.
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    Scritta da: Cheope
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Esistere psichicamente

    Da questa artificiosa terra-carne
    esili acuminati sensi
    e sussulti e silenzi,
    da questa bava di vicende
    - soli che urtarono fili di ciglia
    ariste appena sfrangiate pei colli -
    da questo lungo attimo
    inghiottito da nevi, inghiottito dal vento,
    da tutto questo che non fu
    primavera non luglio non autunno
    ma solo egro spiraglio
    ma solo psiche,
    da tutto questo che non è nulla
    ed è tutto ciò ch'io sono:
    tale la verità geme a se stessa,
    si vuole pomo che gonfia ed infradicia.
    Chiarore acido che tessi
    i bruciori d'inferno
    degli atomi e il conato
    torbido d'alghe e vermi,
    chiarore-uovo
    che nel morente muco fai parole
    e amori.
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      Scritta da: Antonella Marotta
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Ed amai nuovamente; e fu di Lina
      dal rosso scialle il più della mia vita.
      Quella che cresce accanto a noi, bambina
      dagli occhi azzurri, è dal suo grembo uscita.

      Trieste è la città, la donna è Lina,
      per cui scrissi il mio libro di più ardita
      sincerità; né dalla sua fu fin ad oggi mai l'anima partita.

      Ogni altro conobbi umano amore;
      ma per Lina torrei di nuovo un'altra
      vita, di nuovo vorrei cominciare.

      Per l'altezze l'amai del suo dolore;
      perché tutto fu al mondo, e non mai scaltra,
      e tutto seppe, e non se stessa, amare.
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        Scritta da: Eclissi
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Lo sforzo umano

        Lo sforzo umano
        non è quel bel giovane sorridente
        ritto sulla sua gamba di gesso
        o di pietra
        e che mostra grazie ai puerili artifici dello scultore
        la stupida illusione
        della gioia della danza e del giubilo
        evocante con l'altra gamba in aria
        la dolcezza del ritorno a casa
        No
        Lo sforzo umano non porta un fanciullo sulla spalla destra
        un altro sulla testa
        e un terzo sulla spalla sinistra
        con gli attrezzi a tracolla
        e la giovane moglie felice aggrappata al suo braccio
        Lo sforzo umano porta un cinto erniario
        e le cicatrici delle lotte
        intraprese dalla classe operaia
        contro un mondo assurdo e senza leggi
        Lo sforzo umano non possiede una vera casa
        esso ha l'odore del proprio lavoro
        ed è intaccato ai polmoni
        il suo salario è magro
        e così i suoi figli
        lavora come un negro
        e il negro lavora come lui
        Lo sforzo umano no ha il savoir-vivre
        Lo sforzo umano non ha l'età della ragione
        lo sforzo umano ha l'età delle caserme
        l'età dei bagni penali e delle prigioni
        l'età delle chiese e delle officine
        l'età dei cannoni
        e lui che ha piantato dappertutto i vigneti
        e accordato tutti i violini
        si nutre di cattivi sogni
        si ubriaca con il cattivo vino della rassegnazione
        e come un grande scoiattolo ebbro
        vorticosamente gira senza posa
        in un universo ostile
        polveroso e dal soffitto basso
        e forgia senza fermarsi la catena
        la terrificante catena in cui tutto s'incatena
        la miseria il profitto il lavoro la carneficina
        la tristezza la sventura l'insonnia la noia
        la terrificante catena d'oro
        di carbone di ferro e d'acciaio
        di scoria e polvere di ferro
        passata intorno al collo
        di un mondo abbandonato
        la miserabile catena
        sulla quale vengono ad aggrapparsi
        i ciondoli divini
        le reliquie sacre
        le croci al merito le croci uncinate
        le scimmiette portafortuna
        le medaglie dei vecchi servitori
        i ninnoli della sfortuna
        e il gran pezzo da museo
        il gran ritratto equestre
        il gran ritratto in piedi
        il gran ritratto di faccia di profilo su un sol piede
        il gran ritratto dorato
        il gran ritratto del grande indovino
        il gran ritratto del grande imperatore
        il gran ritratto del grande pensatore
        del gran camaleonte
        del grande moralizzatore
        del dignitoso e triste buffone
        la testa del grande scocciatore
        la testa dell'aggressivo pacificatore
        la testa da sbirro del grande liberatore
        la testa di Adolf Hitler
        la testa del signor Thiers
        la testa del dittatore
        la testa del fucilatore
        di non importa qual paese
        di non importa qual colore
        la testa odiosa
        la testa disgraziata
        la faccia da schiaffi
        la faccia da massacrare
        la faccia della paura.
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          Scritta da: Marzia Ornofoli
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Requiescat da rosa mystica

          Fate piano, è qui vicina
          Sotto la neve,
          Parlate adagio, lei può sentire
          Crescere le margherite.
          I suoi capelli d'oro luminosi
          Oscurati dalla ruggine,
          Lei che era giovane e bella
          Trasformata in polvere.
          Come un giglio bianca la neve
          Non sapeva, quasi
          Di essere donna, tanto
          Dolcemente era cresciuta.
          Legno di bara e pietra
          Le pesano sul petto,
          Io mi tormento il cuore,
          Solo, lei riposa.
          Ma basta, basta, non può sentire
          Lira o sonetto,
          Qui è sepolta la mia vita,
          Ammucchiatevi altra terra.
          Composta martedì 21 luglio 2009
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            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Perché l'età ne'nvola
            il desir cieco e sordo,
            con la morte m'accordo,
            stanco e vicino all'ultima parola.
            L'alma che teme e cola
            quel che l'occhio non vede,
            come da cosa perigliosa e vaga,
            dal tuo bel volto, donna, m'allontana.
            Amor, ch'al ver non cede,
            di nuovo il cor m'appaga
            di foco e speme; e non già cosa umana
            mi par, mi dice, amar...
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