Poesie d'Autore


Scritta da: Marianna Mansueto
in Poesie (Poesie d'Autore)

A cosa mai penserete in una solitaria notte di luna?

A chi pensate in una notte di luna brillante?
Cosa sognate quando il sonno vi rapisce?
Quando afferrate il pennello,
capita mai che scriviate di me?
Siete stato felice di avermi incontrata?
Credete nel mio amore?
Pensandovi divento curiosa di ogni cosa.
Chissà se voltarvi a guardarmi
quando siete occupato ci scoccia o vi piace...
Chissà se anche quando cinguetto come un passero
provate affetto per me...
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    Scritta da: Ludo Criacci
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Come una stella

    Buia e cupa è la notte, ed io son qui che penso.
    Vorrei poter accendere con il pensiero le stelle
    del cielo e illuminarlo, fondermi armonicamente
    con il calore di esse e, senza scottarmi, riversare
    tiepidamente su di te la piacevole sensazione di
    forza e splendore che solo le stelle possono dare.
    Tu mi domanderesti: "Perché lo fai?"
    Io ti risponderei: "La luce dei tuoi occhi illumina
    la mia anima, il calore e il suono delle tue parole
    la incendiano di passione."
    Composta giovedì 17 gennaio 2013
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      Scritta da: circe
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Hombre que mira al cielo

      Mentre passa la stella cadente
      raccolgo in questo desiderio istantaneo
      cumuli di desideri profondi e prioritari
      per esempio che il dolore non mi spenga la rabbia,
      che l'allegria non smonti l'amore mio,
      che gli assassini del popolo trangugino
      i loro molari canini e incisivi
      e si mordano giudiziosamente il fegato
      che le sbarre delle celle
      diventino di zucchero o si pieghino di pietà,
      e i miei fratelli possano fare di nuovo
      l'amore e la rivoluzione
      che quando affronteremo l'implacabile specchio
      non malediciamo né ci malediciamo
      che i giusti vadano avanti,
      anche se sono imperfetti e feriti
      che vadano avanti caparbi come castori,
      solidali come api, agguerriti come giaguari
      e impugnino tutti i loro no
      per insediare la grande affermazione
      che la morte perda la sua schifosa puntualità
      che quando il cuore uscirà dal petto
      possa trovare la via del ritorno
      che la morte perda la sua schifosa
      e brutale puntualità,
      ma se arriva puntuale, che non ci colga
      morti di vergogna
      che l'aria torni ad essere respirabile e di tutti
      e che tu ragazzina
      resti allegra e addolorata,
      mettendo nei tuoi occhi l'anima
      e inoltre la tua mano nella mia mano,

      e nient'altro
      perché ormai il cielo è di nuovo torvo
      e senza stelle
      con elicottero e senza dio.

      Hombre que mira al cielo

      Mientras pasa la estrella fugaz
      acopio este deseo instantáneo
      montones de deseos hondos y prioritarios
      por ejemplo que el dolor no me apague la rabia
      que la alegría no desarme mi amor
      que los asesinos del pueblo se traguen
      sus molares caninos e incisivos
      y se muerdan juiciosamente el hígado
      que los barrotes de las celdas
      se vuelvan de azúcar o se curven de piedad
      y mis hermanos puedan hacer de nuevo
      el amor y la revolución
      que cuando enfrentemos el implacable espejo
      no maldigamos ni nos maldigamos
      que los justos avancen
      aunque estén imperfectos y heridos
      que avancen porfiados como castores
      solidarios como abejas
      aguerridos como jaguares
      y empuñen todos sus noes
      para instalar la gran afirmación
      que la muerte pierda su asquerosa puntualidad
      que cuando el corazón se salga del pecho
      pueda encontrar el camino de regreso
      que la muerte pierda su asquerosa
      y brutal puntualidad
      pero si llega puntual no nos agarre
      muertos de vergüenza
      que el aire vuelva a ser respirable y de todos
      y que vos muchachita sigas alegre y dolorida
      poniendo en tus ojos el alma
      y tu mano en mi mano

      y nada más
      porque el cielo ya està de nuevo torvo
      y sin estrellas
      con helicóptero y sin dios.
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        Scritta da: circe
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Figli dell'epoca

        Siamo figli dell'epoca,
        l'epoca è politica.

        Tutte le tue, nostre, vostre
        faccende diurne, notturne
        sono faccende politiche.

        Che ti piaccia o no,
        i tuoi geni hanno un passato politico,
        la tua pelle una sfumatura politica,
        i tuoi occhi un aspetto politico.

        Ciò di cui parli ha una risonanza,
        ciò di cui taci ha una valenza
        in un modo o nell'altro politica.

        Perfino per campi, per boschi
        fai passi politici
        su uno sfondo politico.

        Anche le poesie apolitiche sono politiche,
        e in alto brilla la luna,
        cosa non più lunare.
        Essere o non essere, questo è il problema.
        Quale problema, rispondi sul tema.
        Problema politico.

        Non devi neppure essere una creatura umana
        per acquistare un significato politico.
        Basta che tu sia petrolio,
        mangime arricchito o materiale riciclabile.
        O anche il tavolo delle trattative, sulla cui forma
        si è disputato per mesi:
        se negoziare sulla vita e la morte
        intorno a uno rotondo o quadrato.

        Intanto la gente moriva,
        gli animali crepavano,
        le case bruciavano e i campi inselvatichivano
        come nelle epoche remote
        e meno politiche.
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          Scritta da: perlanerauno
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Pioggia d'agosto

          Nel mio giardino triste ulula il vento,
          cade l'acquata a rade gocce, poscia
          più precipite giù crepita scroscia
          a fili interminabili d'argento.
          Guardo la Terra abbeverata e sento
          ad ora ad ora un fremito d'angoscia.

          Soffro la pena di colui che sa
          la sua tristezza vana e senza mete;
          l'acqua tessuta dall'immensità
          chiude il mio sogno come in una rete,
          e non so quali voci esili inquiete
          sorgano dalla mia perplessità.

          "La tua perplessità mediti l'ale
          verso meta più vasta e più remota!
          È tempo che una fede alta ti scuota,
          ti levi sopra te, nell'Ideale!
          Guarda gli amici. Ognun palpita quale
          demagogo, credente, patriota.

          Guarda gli amici. Ognuno già ripose
          la varia fede nelle varie scuole.
          Tu non credi e sogghigni. Or quali cose
          darai per meta all'anima che duole?
          La Patria? Dio? l'Umanità? Parole
          che i retori t'han fatto nauseose!...

          Lotte brutali d'appetiti avversi
          dove l'anima putre e non s'appaga...
          Chiedi al responso dell'antica maga
          la sola verità buona a sapersi;
          la Natura! Poter chiudere in versi
          i misteri che svela a chi l'indaga!"

          Ah! La Natura non è sorda e muta;
          se interrogo il lichéne ed il macigno
          essa parla del suo fine benigno...
          Nata di sé medesima, assoluta,
          unica verità non convenuta,
          dinanzi a lei s'arresta il mio sogghigno.

          Essa conforta di speranze buone
          la giovinezza mia squallida e sola;
          e l'achenio del cardo che s'invola,
          la selce, l'orbettino, il macaone,
          sono tutti per me come personae,
          hanno tutti per me qualche parola...

          Il cuore che ascoltò, più non s'acqueta
          in visïoni pallide fugaci,
          per altre fonti va, per altra meta...
          O mia Musa dolcissima che taci
          allo stridìo dei facili seguaci,
          con altra voce tornerò poeta!
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            La gente che mi piace

            Mi piace la gente che vibra,
            che non devi continuamente sollecitare
            e alla quale non c'è bisogno di dire cosa fare
            perché sa quello che bisogna fare
            e lo fa in meno tempo di quanto sperato.

            Mi piace la gente che sa misurare
            le conseguenze delle proprie azioni,
            la gente che non lascia le soluzioni al caso.

            Mi piace la gente giusta e rigorosa,
            sia con gli altri che con se stessa,
            purché non perda di vista che siamo umani
            e che possiamo sbagliare.

            Mi piace la gente che pensa
            che il lavoro in equipe, fra amici,
            è più produttivo dei caotici sforzi individuali.

            Mi piace la gente che conosce
            l'importanza dell'allegria.

            Mi piace la gente sincera e franca,
            capace di opporsi con argomenti sereni e ragionevoli.

            Mi piace la gente di buon senso,
            quella che non manda giù tutto,
            quella che non si vergogna di riconoscere
            che non sa qualcosa o si è sbagliata.

            Mi piace la gente che, nell'accettare i suoi errori,
            si sforza genuinamente di non ripeterli.

            Mi piace la gente capace di criticarmi
            costruttivamente e a viso aperto:
            questi li chiamo "i miei amici".

            Mi piace la gente fedele e caparbia,
            che non si scoraggia quando si tratta
            di perseguire traguardi e idee.

            Mi piace la gente che lavora per dei risultati.

            Con gente come questa mi impegno a qualsiasi impresa,
            giacché per il solo fatto di averla al mio fianco
            mi considero ben ricompensato.
            Composta venerdì 18 gennaio 2013
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Io non ti chiedo

              Io non ti chiedo di portarmi
              una stella celeste,
              solo ti chiedo di riempire
              il mio spazio con la tua luce.
              Io non ti chiedo di firmarmi
              dieci fogli grigi per poter amare,
              solo chiedo che tu ami
              le colombe che amo osservare.
              Dal passato non lo nego
              ci arriverà un giorno il futuro
              e del presente
              cosa importa alla gente
              se non fanno altro che parlare.
              Io non ti chiedo.
              Segui quest'attimo colmandolo di motivi per respirare, non concederti, non negarti
              non parlare solo per parlare.
              Io non ti chiedo di andarmi a prendere
              una stella celeste
              solo chiedo che il mio spazio
              sia pieno della tua luce.
              Composta venerdì 18 gennaio 2013
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                Scritta da: Salvatore Orefice
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Amore vero

                Bello l'amore che ti prende in pieno
                Che non ti dà nemmeno il respiro
                Amore vero non più prese in giro
                Che ti contamina come veleno  

                Viverlo senza che alcun metta freno
                Questo è l'amore che da sempre aspiro
                Legato a te mentre emetti un sospiro
                Abbandonato sull'offerto seno  

                Fino alla fine del resto dei giorni
                Il tuo sapore  vorrei percepire
                Intrappolato a quel dolce sorriso  

                Davanti a me solamente il tuo viso
                Una speranza un amor da carpire
                I nostri sogni da rendere eterni.
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