Poesie d'Autore


Scritta da: Antonino Gatto
in Poesie (Poesie d'Autore)

L'abuso

Quante volte ho incontrato l'abuso
Di ego sobrio, dall'alluce al muso?

Quant'altre ho visto il bene tremare
Mentre il mal, era pronto a sparare?

Com'è cieca e senz'alcuna vergogna,
La condanna che conduce alla gogna.

Che Dio salvi dall'abuso le genti,
Arrestando del veleno il respiro,
Rimettendo ogni debito in tasca,
A chi ha tolto senza giusto motivo!
Composta giovedì 6 dicembre 2012
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    Scritta da: Salvatore Orefice
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Passioni

    Sento che dentro di me vibra voglia
    Come spesso fa nel vento la foglia
    S'accende nel corpo nuova passione
    Senza un motivo né una ragione  

    Viene alla luce in modo repentino
    Son meravigliato più d'un bambino
    Mi prende e mi trasporta, mi travolge
    Dal mondo m'isola, mi coinvolge  

    Sento un uragano che m'attraversa
    Ormai che la realtà divien diversa
    È una febbre che m'assale improvvisa
    È pioggia che arriva e non m'avvisa  

    Nel tempo un po' sarò indaffarato
    Finché tutto ciò, non sarà passato
    Poi arriverà altra distrazione
    Del ciclo si ripete l'emozione  

    L'amore che va, l'amore che viene
    Fa parte della vita, m'appartiene
    E in mezzo a nuova storia iniziata
    Nasce una poesia con rima baciata.
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      Scritta da: Anna De Santis
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Tu sei tango

      Dalla mia bocca alla tua... la mia rosa
      cresce il desiderio dove si posa
      la tua mano sul fianco scivola la passione
      poi stanco
      il tuo volto tirato quasi smunto
      per l'orgoglio provato
      le mie cosce avvinghiate, la mia pelle fa presa
      sulla musica e sul corpo e poi arresa
      e di nuovo la rosa prima appena in boccio
      poi si apre e colora...
      quella frase che aspetti tra le note di un tango
      ecco arrivo e poi ancora...
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        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Ammutolite ore di una poesia profana

        Si sono ammutolite le ore
        correvo per cercarlo
        Me lo disse un sogno
        Quello che sembrava un paradiso
        Erano pure e limpide
        stava facendo il bagno
        ma alla fine uno scritto
        confermò il perché
        il mio riflesso in quel lago
        non esisteva.
        Composta mercoledì 5 dicembre 2012
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Esempi di nobiltà

          Esempi di nobiltà
          di due amanti che
          sono due facce di una stessa eternità
          sono due ballerini di umanità
          Sul cotone i valzer
          Sull'ovatta il tango
          e nella bocca una rosa rossa
          come le guance della gioventù
          E sferruzzare fili d'erba per una ghirlanda di affetto
          Farfalle in amore che volano sul petto
          Di chi ancora adesso ne fa altalena
          del cuore bambino che vuole aprire le braccia per volare
          Ma l'unico posto dove vuol restare è nell'Amore.

          E le mani gelide dell'Amore stesso
          Fanno rabbrividire ogni solco sul viso
          Umida l'aria come la pelle fatta a squame
          E gridare al niente un silenzio pieno
          di poesia da scrivere al lume della candela
          A lume di un abbraccio che questa volta già ci consola.
          E suonare forte il piano, fino a scalare la melodia
          E fare gradini di note su cui atterra la follia
          Di un vivere veloce e girare come la testa
          Guardare dalla finestra l'Amore
          E dire addio al cielo...
          E pensami come domani
          Pensami scrivendo il cielo
          Con l'inchiostro della notte ed un buio che ci accomuna
          Nella paura di essere scoperti al tepore della passione
          amoreggiando curiamo questa nostra illusione
          Ed adesso apri le braccia e grida ti amo al mondo
          Dagli un bacio sulle labbra e farlo zittire di parole
          Che inquinano il dire... del cuore già aliante
          Con una memoria che ritorna nelle vene già pulsante come il cielo...
          Tuona ringhia miagola... un vento che spazza via
          polvere del nessuno
          potere degli elementi nella terra del poeta
          salici e querce che restano nel via
          di un gioco dove siamo noi stessi la realtà.
          Composta martedì 4 dicembre 2012
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            Scritta da: Antonio Prencipe
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Inchiostro e Arsenico.

            Ti senti sola?
            "Ogni volta che il sole sfiora
            le guance del mare."
            Rispose così quella puttana seduta
            su una nuvola accanto a Dio.
            Arancione il cielo.
            Incazzato è l'inverno.
            Un angelo fuma la sua marlboro
            poggiandosi piano ad un palo della luce
            accanto alle anime denutrite,
            consumate dal troppo donare.
            Quell'angelo guardò negli occhi
            il cielo e tutti i suoi figli,
            beffardo sorrise alzando il dito medio
            in onore del fuoco divenuto ormai ghiaccio.
            Ho amato le donne come si amano
            le sere appassite d'agosto immerse
            nell'alcol a guardare le agonie del mondo
            prendere il volo verso la pace e ridere
            senza motivo per paura di respirare ancora.
            Ho amato gli uomini come si amano
            le stelle di carta tenute in cattività
            dentro due polmoni d'amianto.
            Riponendo tutto me stesso sulle loro mani
            troppo piccole per la mia sensibilità
            vestita da freddezza e non essere
            più in grado di riconoscerla nel mezzo
            di tante lacrime d'inchiostro e arsenico.
            C'è un uomo che ride forse nel mio letto
            assieme alle mie codarde labbra è già
            entrato donandogli qualche petalo di pelle
            incastrato nei denti della solitudine.
            C'è una donna che piange forse
            l'ho già tradita con lui o forse ha tenuto
            fra le mani il mio cuore troppo tempo.
            C'è la mancanza di un Addio
            negli occhi della notte.
            E mentre Dio rullava l'ennesima canna
            d'erba e sudore continuavo a domandare
            alla pioggia: "cos'è quel sorriso che
            esplode nel ventre dei falchi?"
            Solo l'inferno può rendere puro
            un cuore solitario.
            Composta lunedì 3 dicembre 2012
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              Scritta da: Cristallina
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Niente è grande come le piccole cose

              Mentre spremi un'arancia
              canta la lavatrice e l'acqua della doccia
              ti riscalda i pensieri
              La vita si offre attraverso uno schermo
              di persuasione mentre c'e chi guarda
              il sole aspettando la luna
              c'è chi si guarda intorno aspettando un
              segnale.
              Basterebbe guardarsi dentro e intristirsi
              per il continuo bisogno di eroi
              da quando mi impediscono di bere, di
              fumare e mi istruiscono
              sull'alimentazione sana e seguono i
              miei passi e le mie conversazioni per
              paura che io mi faccia male
              è lecito domandarsi se ci sia vita su
              Marte.
              Quando chiudi la porta, che tu sia
              dentro o fuori, ricordati che niente è
              grande come le piccole cose e che
              quando incontri qualcuno che ti
              sembra non sappia quello che dica in
              realtà sta semplicemente dicendo quello
              che sa.
              Composta domenica 2 dicembre 2012
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                Scritta da: Marianna Mansueto
                in Poesie (Poesie d'Autore)
                Amici, se disertando la guerra a noi prossima
                voi e io fossimo destinati a vivere per sempre
                senza conoscere alcun decadimento, lo faremmo,
                non sarei fra i primi a combattere, non vi manderei
                nella battaglia che porta la gloria.
                Ma ora, stando così le cose, con i ministri della morte
                pronti attorno a noi a migliaia, che nessun uomo
                nato per morire può sfuggire e nemmeno evadere,
                andiamo.
                dal libro "Iliade" di Omero
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