Poesie d'Autore


Scritta da: Salvatore Orefice
in Poesie (Poesie d'Autore)

Passioni

Sento che dentro di me vibra voglia
Come spesso fa nel vento la foglia
S'accende nel corpo nuova passione
Senza un motivo né una ragione  

Viene alla luce in modo repentino
Son meravigliato più d'un bambino
Mi prende e mi trasporta, mi travolge
Dal mondo m'isola, mi coinvolge  

Sento un uragano che m'attraversa
Ormai che la realtà divien diversa
È una febbre che m'assale improvvisa
È pioggia che arriva e non m'avvisa  

Nel tempo un po' sarò indaffarato
Finché tutto ciò, non sarà passato
Poi arriverà altra distrazione
Del ciclo si ripete l'emozione  

L'amore che va, l'amore che viene
Fa parte della vita, m'appartiene
E in mezzo a nuova storia iniziata
Nasce una poesia con rima baciata.
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    Scritta da: Anna De Santis
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Tu sei tango

    Dalla mia bocca alla tua... la mia rosa
    cresce il desiderio dove si posa
    la tua mano sul fianco scivola la passione
    poi stanco
    il tuo volto tirato quasi smunto
    per l'orgoglio provato
    le mie cosce avvinghiate, la mia pelle fa presa
    sulla musica e sul corpo e poi arresa
    e di nuovo la rosa prima appena in boccio
    poi si apre e colora...
    quella frase che aspetti tra le note di un tango
    ecco arrivo e poi ancora...
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      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Ammutolite ore di una poesia profana

      Si sono ammutolite le ore
      correvo per cercarlo
      Me lo disse un sogno
      Quello che sembrava un paradiso
      Erano pure e limpide
      stava facendo il bagno
      ma alla fine uno scritto
      confermò il perché
      il mio riflesso in quel lago
      non esisteva.
      Composta mercoledì 5 dicembre 2012
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        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Esempi di nobiltà

        Esempi di nobiltà
        di due amanti che
        sono due facce di una stessa eternità
        sono due ballerini di umanità
        Sul cotone i valzer
        Sull'ovatta il tango
        e nella bocca una rosa rossa
        come le guance della gioventù
        E sferruzzare fili d'erba per una ghirlanda di affetto
        Farfalle in amore che volano sul petto
        Di chi ancora adesso ne fa altalena
        del cuore bambino che vuole aprire le braccia per volare
        Ma l'unico posto dove vuol restare è nell'Amore.

        E le mani gelide dell'Amore stesso
        Fanno rabbrividire ogni solco sul viso
        Umida l'aria come la pelle fatta a squame
        E gridare al niente un silenzio pieno
        di poesia da scrivere al lume della candela
        A lume di un abbraccio che questa volta già ci consola.
        E suonare forte il piano, fino a scalare la melodia
        E fare gradini di note su cui atterra la follia
        Di un vivere veloce e girare come la testa
        Guardare dalla finestra l'Amore
        E dire addio al cielo...
        E pensami come domani
        Pensami scrivendo il cielo
        Con l'inchiostro della notte ed un buio che ci accomuna
        Nella paura di essere scoperti al tepore della passione
        amoreggiando curiamo questa nostra illusione
        Ed adesso apri le braccia e grida ti amo al mondo
        Dagli un bacio sulle labbra e farlo zittire di parole
        Che inquinano il dire... del cuore già aliante
        Con una memoria che ritorna nelle vene già pulsante come il cielo...
        Tuona ringhia miagola... un vento che spazza via
        polvere del nessuno
        potere degli elementi nella terra del poeta
        salici e querce che restano nel via
        di un gioco dove siamo noi stessi la realtà.
        Composta martedì 4 dicembre 2012
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          Scritta da: Antonio Prencipe
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Inchiostro e Arsenico.

          Ti senti sola?
          "Ogni volta che il sole sfiora
          le guance del mare."
          Rispose così quella puttana seduta
          su una nuvola accanto a Dio.
          Arancione il cielo.
          Incazzato è l'inverno.
          Un angelo fuma la sua marlboro
          poggiandosi piano ad un palo della luce
          accanto alle anime denutrite,
          consumate dal troppo donare.
          Quell'angelo guardò negli occhi
          il cielo e tutti i suoi figli,
          beffardo sorrise alzando il dito medio
          in onore del fuoco divenuto ormai ghiaccio.
          Ho amato le donne come si amano
          le sere appassite d'agosto immerse
          nell'alcol a guardare le agonie del mondo
          prendere il volo verso la pace e ridere
          senza motivo per paura di respirare ancora.
          Ho amato gli uomini come si amano
          le stelle di carta tenute in cattività
          dentro due polmoni d'amianto.
          Riponendo tutto me stesso sulle loro mani
          troppo piccole per la mia sensibilità
          vestita da freddezza e non essere
          più in grado di riconoscerla nel mezzo
          di tante lacrime d'inchiostro e arsenico.
          C'è un uomo che ride forse nel mio letto
          assieme alle mie codarde labbra è già
          entrato donandogli qualche petalo di pelle
          incastrato nei denti della solitudine.
          C'è una donna che piange forse
          l'ho già tradita con lui o forse ha tenuto
          fra le mani il mio cuore troppo tempo.
          C'è la mancanza di un Addio
          negli occhi della notte.
          E mentre Dio rullava l'ennesima canna
          d'erba e sudore continuavo a domandare
          alla pioggia: "cos'è quel sorriso che
          esplode nel ventre dei falchi?"
          Solo l'inferno può rendere puro
          un cuore solitario.
          Composta lunedì 3 dicembre 2012
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            Scritta da: Cristallina
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Niente è grande come le piccole cose

            Mentre spremi un'arancia
            canta la lavatrice e l'acqua della doccia
            ti riscalda i pensieri
            La vita si offre attraverso uno schermo
            di persuasione mentre c'e chi guarda
            il sole aspettando la luna
            c'è chi si guarda intorno aspettando un
            segnale.
            Basterebbe guardarsi dentro e intristirsi
            per il continuo bisogno di eroi
            da quando mi impediscono di bere, di
            fumare e mi istruiscono
            sull'alimentazione sana e seguono i
            miei passi e le mie conversazioni per
            paura che io mi faccia male
            è lecito domandarsi se ci sia vita su
            Marte.
            Quando chiudi la porta, che tu sia
            dentro o fuori, ricordati che niente è
            grande come le piccole cose e che
            quando incontri qualcuno che ti
            sembra non sappia quello che dica in
            realtà sta semplicemente dicendo quello
            che sa.
            Composta domenica 2 dicembre 2012
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              Scritta da: Marianna Mansueto
              in Poesie (Poesie d'Autore)
              Amici, se disertando la guerra a noi prossima
              voi e io fossimo destinati a vivere per sempre
              senza conoscere alcun decadimento, lo faremmo,
              non sarei fra i primi a combattere, non vi manderei
              nella battaglia che porta la gloria.
              Ma ora, stando così le cose, con i ministri della morte
              pronti attorno a noi a migliaia, che nessun uomo
              nato per morire può sfuggire e nemmeno evadere,
              andiamo.
              dal libro "Iliade" di Omero
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                Scritta da: Umiltà
                in Poesie (Poesie d'Autore)
                L'angelo che mi culla
                La mia mamma è un Angelo
                un angel che soffre per amor mio
                ho mamma ringrazio Dio
                d'averti donata a me.

                Mammina mia adorata e bella
                per me sei fulgida come una stella.
                Tutto risplende intorno a te
                di luci doro e d'amor per me.
                Composta venerdì 30 novembre 1951
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