Unica, sentir vorrebbe ogni ragazza; perché ostinarsi ad usare lo stesso vestito?
C'è chi misura le parole pensando di aver chiara ogni cosa, chi osserva un tuo gesto convinta di trovare la chiave del tuo mistero, indugiano sul tuo sguardo con la speranza di leggere il tuo pensiero.
BASTA! GUARDAMI NEGLI OCCHI!
Vorresti farlo così forte da farle sentire la puzza del tuo dolore.
Poi ti fermi... contro uno specchio ti accorgi di urlare,
uno specchio che ti giudica passando dai tuoi occhi e calpestando il tuo cuore.
Vecchie foto, ricordi dolci con una punta d'amaro. Rimpianti, rimorsi. Voglia di ricominciare da capo ma essere frenati dalla consapevolezza che nulla si dimentica. Foglie morte, il loro rumore mentre vengono schiacciate da qualcuno che non ci fa caso. Petali di rosa sull'acqua galleggiano guardando il cielo, innamorati del sole. Profumo di cera, candele che si consumavano lentamente mentre facevamo l'amore. Fuoco... fiamma della passione che continua ad ardere... Ricominciare, aspettando che qualcuno faccia cadere il silenzio sulla vita. Guardare il cielo mentre piove, stelle bagnate, luna stanca... Sentire sulla pelle le lacrime che scivolano. Acqua sulle labbra. Bisogno di cadere e di rialzarsi da soli, voglia di piangere, di ridere, di scappare... Scappare da quello che non si vuole e poi rendersi conto di voler tornare indietro perché è tutto quello che si ha sempre voluto. Una vecchia canzone, cuori infranti, feriti, che perdono sangue, perdono lacrime ma che rimangono intatti e che tremano ad ogni tocco. Sfiorare il cuore, sentirlo tenero e dolce, bisognoso di luce... Rumori di vita, rumori di emozioni, rumori d'amore, suoni di ricordi, profumi delicati, battiti e sospiri. Ricominciare a sognare è ricominciare a vivere.
Cercami tra l'alba argentata di un primo mattino tra i fili d'erba bagnati di fresca rugiada tra i campi di grano spettinati dal vento tra il giallo dei girasoli cercami tra le immense chiome dei pini tra i profumi delle ginestre tra le spine dei rovi di more nell'azzurro del cielo tra ovattate nuvole nella bianca schiuma del mare cercami tra la folla accalcata tra serpenti di asfalto infuocati tra gli assordanti rumori della giornata nei sonni tuoi agitati nelle ferite del cuore nei dolori strazianti nei perduti amori... cercami nella tranquillità della tua casa in compagnia della tua musica nell'intensità dei tuoi pensieri nei segreti tuoi desideri... chiudi gli occhi... e cercami in tutto questo e in altro, cercami se avrai bisogno, cercami e lì mi troverai sempre... magica, dolce, eterea, avvolgente... poesia.
Sarà il battito del cuore che si raddoppia e diventa irregolare? O la propria anima che si sente inspiegabilmente rapita da un'altra? Oppure l'emozione che diventa strana e vuole solo esplodere in te? O forse vivere coi pensieri comandati ormai da qualcun'altra?
Sentirsi pieno e felice a digiuno totale, nutrendosi solo con la mente? Cambiarsi, punirsi, cancellarsi, annullarsi e svendersi per nulla? Odiare, perdonare e ricominciare - odiare, perdonare e ricominciare? Oppure lacrimare, singhiozzare e ferirsi per motivi futilmente sacri?
Ecco, forse è il raggio del sole che schiarisce le ombre interiori Tagliarsi in due e scambiandosi la metà con quella di un'estranea Ridere, accarezzarsi, coccolarsi, amalgamarsi e sognare assieme Perdersi la testa e volare via senza gli ali e senza una destinazione
Coi sentimenti che diventano non vedenti e arroganti ai proprietari Che uccidono gli sfortunati e risuscitano i fortunati dalle tombe Infame, ingannevole e cattivo, ma dolce e bello nello stesso tempo Responsabile di guerra, di odio, di pace e dell'amore stesso
Amore, ma perché non ti fai definire e perché non ti presenti? Continui a rimanere misterioso per rendere più miserabili i più deboli Ma se hai scelto proprio di essere bastardo con me, nonostante tutto Almeno cercati di essere clemente con gli altri che credono in te.
Sapevo di finire in pasto ai cani, ho voluto con forza quello che non era mio, l'ho inseguito, come una volpe la preda, ghermita e lasciata agonizzante. Ho avuto pietà ed ho leccato le ferite, profonde, non riuscivano a guarire, ed io a guardare, divertita da morire, lo lasciavo soffrire. Per un po' è stato bello da impazzire, mentre ferito lo sentivo gridare, poi è guarito ed ora più non soffre ma al mio amore più non si offre. Ho sentito da lontano dei cani il latrare, me li ha rivolti contro, per farmi dilaniare, forse ho sbagliato il mio modo di amare? La prossima sarà tutta un'altra storia, l'ho giurato al mio cuore.
Ti ho aspettato, la cena è pronta in tavola, come piace a te ho apparecchiato, petali di rosa e tante candele profumate, la loro luce al mio amore assomiglia, è la voglia di te ogni fiammella, che sale, zampilla, s'intreccia, sfavilla arde più intensa del sole. Solo parole, seduta a questa sedia, che ripeto da sola, verrà, m'illudo, ed aspetto ancora, e spengo ad una ad una tutte le mie voglie, cera persa, come le mie doglie, aspetto invano, cerco la tua mano, ma nel buio la tua ombra si riflette, tra le lacrime ed il fumo dell'ultima candela...
Nulla mi lega a nulla. Voglio cinquanta cose allo stesso tempo. Bramo con un'angoscia di fame di carne quel che non so cosa sia - definitamente l'indefinito... Dormo irrequieto e vivo in un irrequieto sognare di chi dorme irrequieto, mezzo sognando. Mi hanno chiuso tutte le porte astratte e necessarie, Hanno abbassato le tende dal di dentro di ogni ipotesi che avrei potuto vedere dalla via. Non c'è nel vicolo trovato il numero di porta che mi hanno dato. Mi sono svegliato alla stessa vita a cui mi ero addormentato. Perfino i miei eserciti sognati sono stati sconfitti. Perfino i miei sogni si sono sentiti falsi nell'essere sognati. Perfino la vita solo desiderata mi stanca; perfino questa vita... Comprendo a intervalli sconnessi; scrivo a intervalli di stanchezza; e perfino un tedio del tedio mi getta sulla spiaggia. Non so quale destino o futuro compete alla mia angoscia disalberata; non so quali isole del Sud impossibile mi aspettano naufrago; o quali palmeti di letteratura mi daranno almeno un verso. No, non so né questo né altro né niente... E in fondo al mio spirito, dove sogno quel che sognai, nelle estreme pianure dell'anima, ove ricordo senza motivo (il passato è una nebbia naturale di lacrime false), nelle strade, nei sentieri di remote foreste ove ho supposto il mio essere, fuggono in rotta, ultimi resti dell'illusione finale, i miei sognati eserciti, sconfitti senza essere esistiti, le mie coorti ancora da esistere, sgominate in Dio.
Il tuo cuore lo porto con me. Lo porto nel mio Non me ne divido mai. Dove vado io, vieni anche tu, mia amata; qualsiasi cosa sia fatta da me, la fai anche tu, mia cara. Non temo il fato perché il mio fato sei tu, mia dolce. Non voglio il mondo, perché il mio, il più bello, il più vero sei tu. tu sei quel che luna sempre fu e quel che un sole sempre canterà sei tu Questo è il nostro segreto profondo radice di tutte le radici germoglio di tutti i germogli e cielo dei cieli di un albero chiamato vita, che cresce più alto di quanto l'anima spera, e la mente nasconde., Questa è la meraviglia che le stelle separa. Il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio.
Aspetto i tuoi tempi, ormai stanchi, la mano corre dove manchi, dove voglia grida, dove aspetto l'ultima bugia. Uniche testimoni queste mura, che sentono e non parlano, questa stanza, dove è ormai ombra la tua presenza, sei la proiezione dei miei occhi, che più non piangono, ma sempre aspettano quel poco concesso. Sento le nostre voci, dei nostri incontri fugaci, tanti anni persi nel pretenderti e cercarti, i nostri ardenti baci... e più sprofondo in questa nostalgia. Ma riuscirò col tempo ad avere pietà di me, dire al mi cuore di non continuare ad umiliarmi per questo amore?
Leccarmi le ferite? Non avevo messo in conto quest'eventualità, ma sai che ho molto orgoglio, forse per questo ed altro, sono stata tua. Una bambina capricciosa, che tutto vuole, ogni cosa direi coraggiosa, anche dove non si può, si posa, cade e si fa male, ma si rialza e fa finta di niente, ma in fondo sei già entrato nella mente, nell'anima e nel cuore, che non mente. A chi darò la colpa se cado e mi rialzo, dinanzi al mio padrone che mi caccia via, non chiederò mai scusa, non troverà occasione, di vedermi piangere. Ma ormai dov'è tutto il mio orgoglio? Sono in confusione, ora che mi ha lasciato lo voglio, si, lo voglio!