Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)
Quando tu sarai vecchia, bimba (Ronsard già te lo disse),
ricorderai quei versi che io recitavo.
Avrai i seni tristi d'aver cresciuto i figli,
gli ultimi germogli della tua vita vuota...
Io sarò così lungi che le tue mani di cera
areranno il ricordo delle mie rovine nude.
Comprenderai che può nevicare in Primavera
e che in Primavera le nevi son più crude.
Io sarò così lungi che l'amore e la pena
che prima vuotai nella tua vita come un'anfora piena
saranno condannati a morire tra le mie mani...
E sarà tardi perché se n'è andata la mia adolescenza,
tardi perché i fiori una volta danno essenza
e perché anche se mi chiamerai io sarò così lungi.
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Don Chisciotte

    Il cavaliere dell'eterna gioventù
    seguì, verso la cinquantina,
    la legge che batteva nel suo cuore.
    Partì un bel mattino di luglio
    per conquistare il bello, il vero, il giusto.
    Davanti a lui c'era il mondo
    coi suoi giganti assurdi e abietti
    sotto di lui Ronzinante
    triste ed eroico.

    Lo so
    quando si è presi da questa passione
    e il cuore ha un peso rispettabile
    non c'è niente da fare, Don Chisciotte,
    niente da fare
    è necessario battersi
    contro i mulini a vento.

    Hai ragione tu, Dulcinea
    è la donna più bella del mondo
    certo
    bisognava gridarlo in faccia
    ai bottegai
    certo
    dovevano buttartisi addosso
    e coprirti di botte
    ma tu sei il cavaliere invincibile degli assetati
    tu continuerai a vivere come una fiamma
    nel tuo pesante guscio di ferro
    e Dulcinea
    sarà ogni giorno più bella.
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      Autobiografia in cinque corti capitoli

      Capitolo primo
      Cammino lungo una strada.
      C'è una buca profonda nel marciapiede.
      Ci casco dentro.
      Sono perduto,
      non posso farci nulla,
      non è colpa mia.
      Ci metto una vita per uscirne.

      Capitolo secondo
      Cammino lungo la stessa strada.
      C'è una buca profonda nel marciapiede.
      Faccio finta che non ci sia.
      Ci casco dentro.
      Non posso credere di essere ancora nello stesso posto.
      Ma non è colpa mia.
      Mi ci vuole un sacco di tempo per uscirne.

      Capitolo terzo
      Cammino lungo la stessa strada.
      C'è una buca profonda nel marciapiede.
      La vedo benissimo.
      Ci casco dentro di nuovo;
      è un'abitudine.
      Ma i miei occhi sono aperti:
      so dove sono.
      È colpa ma.
      Ne esco immediatamente.

      Capitolo quarto
      Cammino lungo la stessa strada.
      C'è una buca profonda nel marciapiede.
      Ci cammino intorno.

      Capitolo quinto
      Me ne vado per un'altra strada.
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        in Poesie (Poesie d'Autore)

        A te si arriva

        A te si arriva solo attraverso te.
        Ti aspetto.
        Io sì che so dove mi trovo,
        la mia città, la via, il nome
        con cui tutto mi chiamano.
        Però non so dove sono stato con te.
        Là mi hai portato tu.
        Come avrei imparato la strada
        se non guardavo nient'altro che te,
        se la strada era dove tu andavi,
        e la fine fu quando ti sei fermata?
        Che altro poteva esserci
        più di te che ti offrivi, guardandomi?
        Però adesso che esilio,
        che mancanza,
        e lo stare dove si sta.
        Aspetto, passano i treni,
        i destini, gli sguardi.
        Mi porterebbero dove non sono stato mai.
        Ma io non cerco nuovi cieli.
        Io voglio stare dove sono stato.
        Con te, ritornarci.
        Che intensa novità,
        ritornare un'altra volta,
        ripetere mai uguale
        quello stupore infinito.
        E fino a quando non verrai tu
        io resterò sulla sponda
        dei voli, dei sogni,
        delle stelle, immobile.
        Perché so che dove sono stato
        non portano né ali, né ruote, né vele.
        Esse vagano smarrite.
        Perché so che dove sono stato con te
        si va solo con te, attraverso te.
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          Scritta da: Araba Fenice
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          L'albero m'è penetrato nelle mani

          L'albero m'è penetrato nelle mani,
          La sua linfa m'è ascesa nelle braccia,
          L'albero m'è cresciuto nel seno -
          Profondo,
          I rami spuntano da me come braccia.
          Sei albero,
          Sei muschio,
          Sei violette trascorse dal vento -
          Creatura - alta tanto - tu sei,
          E tutto questo è follia al mondo.
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            Scritta da: Mattia Del Missier
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            Strofe per musica

            Dicono che la Speranza sia felicità,
            ma il vero Amore deve amare il passato,
            e il Ricordo risveglia i pensieri felici che primi sorgono e ultimi svaniscono.

            E tutto ciò che il Ricordo ama di più un tempo fu Speranza solamente;
            e quel che amò e perse la Speranza
            oramai è circonfuso nel Ricordo.

            È triste! È tutto un'illusione:
            il futuro ci inganna da lontano,
            non siamo più quel che ricordiamo,
            né osiamo pensare a ciò che siamo.
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              È l'alba

              È l'alba, che ricrea, com'è palese,
              se odi in orto uccellino mattiniero,
              che vi modula voce a più riprese
              dal pino, che aria fa stormir leggero.

              L'Italia. aperta al mare, è bel Paese,
              che alpe ripara; e il sole in lume intero
              vi splende al biondeggiar di messi estese
              e ispira fede in Dio nel suo mistero.

              L'ordine e l'equo non vi manca in parte
              amor dà vita, che allietò nel poco
              ridenti occhi a cantar, che a festa piacque.

              Opera gente, avendo gli usi e l'arte;
              ci sono isole e monti in sé con fuoco,
              città sul Po, per l'Appennin, sull'acque.
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                Scritta da: Edoardo Grimoldi
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                La fontana malata

                Clof, clop, cloch,
                cloffete,
                cloppete,
                clocchette,
                chchch...
                È giù,
                nel cortile,
                la povera
                fontana
                malata;
                che spasimo!
                Sentirla
                tossire.
                Tossisce,
                tossisce,
                un poco
                si tace...
                di nuovo.
                Tossisce.
                Mia povera
                fontana,
                il male
                che hai
                il cuore
                mi preme.
                Si tace,
                non getta
                più nulla.
                Si tace,
                non s'ode
                rumore
                di sorta
                che forse...
                che forse
                sia morta?
                Orrore
                Ah! No.
                Rieccola,
                ancora
                tossisce,
                Clof, clop, cloch,
                cloffete,
                cloppete,
                chchch...
                La tisi
                l'uccide.
                Dio santo,
                quel suo
                eterno
                tossire
                mi fa
                morire,
                un poco
                va bene,
                ma tanto...
                Che lagno!
                Ma Habel!
                Vittoria!
                Andate,
                correte,
                chiudete
                la fonte,
                mi uccide
                quel suo
                eterno tossire!
                Andate,
                mettete
                qualcosa
                per farla
                finire,
                magari...
                magari
                morire.
                Madonna!
                Gesù!
                Non più!
                Non più.
                Mia povera
                fontana,
                col male
                che hai,
                finisci
                vedrai,
                che uccidi
                me pure.
                Clof, clop, cloch,
                cloffete,
                cloppete,
                clocchete,
                chchch...
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