in Poesie (Poesie d'Autore)
Se non mi stancherò di cercare e cercare scprirò le mie origini segrete.
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Se non mi stancherò di cercare e cercare scprirò le mie origini segrete.
Coloro che parlano e parlano lo fanno soltanto per nascondersi meglio.
Le intenzioni si consumano, mentre le tentazioni si rafforzano.
Chi si nutre di sogni e illusioni, poi deve bere dolore.
Io lupo della steppa trotto solo
solo, nel mondo ormai di neve bianco...
Dalla betulla scende un corvo stanco,
ma non vedo una lepre, un capriolo!
Oh come voglio bene ai caprioli!
Poterne trovar uno, oh bella cosa!
Vi affonderei la bocca mia bramosa:
non v'è nulla che tanto mi consoli.
E con amor e affezion sincera,
delle tenere carni farei strazio,
finché di sangue veramente sazio
a urlare andrei dentro la notte nera.
Anche una lepre basterebbe, via!
Dolce ha la carne pel mio gusto bruto...
Possibile che tutto abbia perduto
quel che abbelliva un dì la vita mia?
È grigio ormai della mia coda il pelo,
e già la vista mi s'annebbia e oscura,
sono anni che mia moglie è in sepoltura,
ed una lepre, un capriolo anelo.
Vado a caccia di lepri, trotto e sogno
all'invernale sibilo del vento,
e ingozzo neve, neve, finché ho spento
la mia sete, e do l'anima al demonio.
Amiga, infinitamente amiga
Em algum lugar teu coração bate por mim
Em algum lugar teus olhos se fecham à idéia dos meus.
Em algum lugar tuas mãos se crispam, teus seios
Se enchem de leite, tu desfaleces e caminhas
Como que cega ao meu encontro...
Amiga, última doçura
A tranqüilidade suavizou a minha pele
E os meus cabelos. Só meu ventre
Te espera, cheio de raízes e de sombras.
Vem, amiga
Minha nudez é absoluta
Meus olhos são espelhos para o teu desejo
E meu peito é tábua de suplícios
Vem. Meus músculos estão doces para os teus dentes
E áspera é minha barba. Vem mergulhar em mim
Como no mar, vem nadar em mim como no mar
Vem te afogar em mim, amiga minha
Em mim como no mar...
Le parole dissimulano
le parole corrono
le parole rassomigliano a bastoni che camminano
piantale cresceranno
guardale ondeggiare come fanno.
Io ti chiedo perdono di amarti all'improvviso
Benché il mio amore sia una vecchia canzone alle tue orecchie,
Delle ore passate all'ombra dei tuoi gesti
Bevendo nella tua bocca il profumo dei sorrisi
Delle notti che vissi ninnato
Dalla grazia ineffabile dei tuoi passi eternamente in fuga
Porto la dolcezza di coloro che accettano malinconicamente.
E posso dirti che il grande affetto che ti lascio
Non porta l'esasperazione delle lacrime ne il fascino delle promesse
Ne le misteriose parole dei veli dell'anima...
È una calma, una dolcezza, un traboccare di carezze
E richiede solo che tu riposi quieta, molto quieta
E lasci che le mani ardenti della notte incontrino senza fatalità lo
sguardo estatico dell'aurora.
Non per l'amore a dire
ti dico tutto questo amore
che ho processato tra le tue gambe
ho chiamato dato parole e nomi
un nome come una zattera
a impallidire-
un nome a testimoniare.
E volte a me le spalle
Si pose tosto in via.
Degli occhi io la seguìa,
ch'iva di valle in valle;
e lei veggendo il calle
premer con gran prestezza,
né su la propria traccia
rivolger mai la faccia,
dissi: è la Giovinezza.