Poesie d'Autore


Scritta da: Daduncolo
in Poesie (Poesie d'Autore)

Animali d'Inghilterra

Animali d'Inghilterra,
d'ogni clima e d'ogni terra,
ascoltate il lieto coro:
tornerà l'età dell'oro!

Tosto o tardi tornerà:
l'uom tiranno a terra andrà;
per le bestie sol cortese
sarà l'alma terra inglese.

Non più anelli alle narici,
non più gioghi alle cervici,
e per sempre in perdizione
andrai frusta, morso e sprone.

Sarem ricchi, sazi appieno:
orzo, grano, avena, fieno
barbabietole e foraggio
saran sol nostro retaggio.

Più splendidi i campi e i clivi,
e più puri i fonti e i rivi
e più dolce l'aer sarà
quando avrem la libertà.

Per quel dì noi lotteremo,
per quel lieti morremo,
vacche, paperi, galline,
mille bestie, un solo fine.
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    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Ora
    sono solo un sasso
    gettato dal caso
    in uno stagno,
    avvolto da grovigli di erbe d'acqua
    tenaci e caparbie quanto la gravità.
    Ma sono stato anche
    uccello;
    di quelli che si avvitano veloci
    oltre i confini della vista
    fino al bianco puro della non materia,
    candido come è candido
    tutto ciò che non è.
    Di tutte le occasioni mancate
    di più
    avrei voluto essere note,
    mai scritte su un pentagramma
    ma sparse nell'aria
    in un ventaglio di suoni,
    incatenate con un ritmo di colori,
    scomposte e ricomposte
    ogni volta
    come meglio viene.
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      Scritta da: Daduncolo
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Povera Bella

      Bella era giovane e anche carina
      con occhi azzurri e capelli biondi,
      povera Bella!
      Il passo era lieve e il cuore contento
      ma di giudizio ne aveva poco.
      Così si diede come una moglie
      a un traditore duro e cattivo.

      Bella era giovane, e non lo sapeva
      che il mondo è pieno di traditori,
      povera Bella!
      Disse: " Quest'uomo farà il suo dovere,
      mi sposerà perché è giusto così";
      ed era piena d'amore e fiducia
      in un traditore duro e cattivo.

      Andò da lui; ma lo sporco vigliacco
      fatti i bagagli se n'era scappato,
      povera Bella!
      E a casa poi la padrona le disse:
      "Via, che puttane qua dentro non voglio. "
      Quante amarezze soffrì l'infelice
      per un traditore duro e cattivo.

      Tutta la notte vagò sulla neve,
      quanto soffrì nessuno può dirlo,
      povera Bella!
      E quando rossa spuntò l'aurora,
      morta era ahimé la povera Bella,
      uccisa ancora in giovane età
      da un traditore duro e cattivo.

      E così dite quel che volete,
      quand'uomo pecca deve soffrire,
      povera Bella!
      Giù la calarono in fondo alla fossa.
      Dissero gli uomini: "questa è la vita".
      Ma dolcemente cantaron le donne:
      "Colpa degli uomini, sporchi bastardi. "
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        A mio Padre

        A mio padre
        Ricordo i tuoi occhi quasi spenti.
        Il tuo sorriso a stento.
        Le parole che avrei voluto dirti,
        che non ho detto.
        La tua forza, il dolore soffocato,
        la tua infelicità nascosta,
        e la tua lealtà.
        Ricordo il tuo amore, non sempre capito.
        Le tue lezioni di vita, a volte esagerate,
        I tuoi rimproveri.
        Ricordo il tuo orgoglio nel nominarci,
        la tua felicità nel vederci.
        Ricordo i valori che ci hai trasmesso,
        la tua voglia di giocare e di vivere,
        e forse anche di morire.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Vivi

          Non ci sono sogni irrealizzabili,
          ma solo sogni non realizzati
          Non ci sono obbiettivi non raggiungibili,
          ma solo obbiettivi non raggiunti
          Non esistono amori impossibili,
          ma solo amori non conquistati.
          Non esistono gli avvenimenti che accadono.
          Ma siamo noi a crearli.
          Corri dietro ai tuoi sogni, raggiungi i tuoi obbiettivi.
          Conquista i tuoi amori
          Non subire la vita... vivi.
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            Scritta da: Lucio Dusso
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Cum subit illius tristissima noctis imago,
            Quae mihi supremum tempus in Urbe fruit;
            Cum repecto noctem, qua tot mihi cara reliqui;
            Labitur ex oculis nunc quoque gutta meis.
            Iamque quiscebant voces hominunque canumque;
            Lunaque nocturnos alta regebat equos.
            Hanc ego suspiciens, et ab hac Capitolia cernens.
            Quae nostro frustra iuncta fuere Lari.

            Quando risorge in me la tristissima immagine di quella notte
            che fu l'ultima ora a me concessa in Roma,
            quando rivivo la notte in cui lasciai tante cose care,
            qualche lacrima ancora mi scorre dagli occhi.
            E già le voci degli uomini e dei cani tacevano;
            e la luna alta nel cielo reggeva i cavalli notturni.
            Io la guardavo lassù, e poi guardavo i templi capitolini, che inutilmente furono vicini al nostro Lare.
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