Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Quando mie donn'esce la man' del letto

Quando mie donn'esce la man' del letto
che non s'ha post'ancor del fattibello,
non ha nel mondo sì laido vasello,
che, lungo lei, non paresse un diletto;
così ha 'l viso di bellezze netto;
infin ch'ella non cerne al burattello
biacca, allume scagliuol e bambagello:
par a veder un segno maladetto!
Ma rifassi d'un liscio smisurato,
Che non è om che la veggia 'n chell'ora,
ch'ella nol faccia di sé 'nnamorato.
E me ha ella così corredato,
che di null'altra cosa metto cura,
se non di lei: o ecc'om ben ammendato
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Teoria del caos

    Il passaggio delle nuvole brucia i fulmini
    della sera
    e accende profili sulle pareti di un vento
    che diluisce nell'acqua.
    Dall'ombra, lontana,
    mi guardi con occhi
    che seguono percorsi non raggiunti
    dal caso.
    Ogni istante, ogni gesto,
    ogni fruscio in boschi sonnecchianti –
    il percorso d'una foglia che cade a terra,
    volubile e danzerina –
    si accorda a delle leggi silenti.

    Soltanto spezzando il fragile equilibrio,
    il disordine di un tempo scostante
    e lieve,
    sapremo che tutto era appeso,
    irrimediabilmente
    a un filo troppo sottile per reggerci.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Stomaco delicato, anima blanda,
      non si regge più di un viaggio l'anno
      in quelle lande dov'ebbero i secoli
      voglia di cattedrali e ne piantarono
      come altri, altrove, pianta vigne...
      – incerto
      il cuore se spendersi fino in fondo,
      persi gli occhi nel bosco sibillino,
      in quel fuori dal mondo, alla radura
      o alla macchia dove c'è chi ti legge
      e, si sa, all'ultimo verso capisce
      ch'erano segreti da niente, chiavi
      d'un magazzino qualsiasi, festoni
      con tanto d'appassito... (nondimeno
      sia lode al Dio cui devi quella voce).
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Testimone

        C'è un assassino nell'armadio?
        Sbucherà fuori se chiudi gli occhi?

        Chi c'è dietro la sinningia? Un vampiro?
        È un ladro a cavalcioni del cavallo a
        dondolo,
        brandisce forse una sciabola di
        sanseveria?

        Pieghe di tenebre piene di millepiedi

        e sono io, ti avvicini di soppiatto
        tanto che sento il tremitio
        Vitale realizzarsi in te

        quando ti spaventi per i suoni della notte,
        i gemiti del vento,
        la strega nella sua cappa in brandelli
        che digrigna una risata,
        ti getta sulla faccia larve, ragnatele,
        ti strappa di dosso il pigiama con dita di
        fucsia.

        Hai visto la civetta prima che il tuo
        sguardo
        l'ha stropicciata via?

        Cominci a capire: le voci provengono
        da sotto i tuoi piedi, dalla stoffa del
        pigiama
        quando respiri, sei tu
        a dar loro vita.
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