Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Ritorno a casa

Ti scrivo sulla Transiberiana con lo stesso paesaggio sotto gli occhi
che abbiamo visto quando andavamo insieme.
Colori più autunnali, tuttavia,
evidenziando
un'individualità in ogni pianta.
Equiseti melanconici.
Alberi di foglie gialle
o dipinte a rosso antico
o di foglie già perdute.
L'erba insiste ancora nel suo verde
ma sono secchi alcuni fiori
ed è bruciata, qua e là,
mentre intatti risultano alberi e cespugli.
Forse il qua e il là è quello
dove abbiamo visto salire dalla terra il fumo,
nell'andata.
Il fumo
è svanito,
a distanza di giorni.

Pubblicata su Lo strillozzo.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    A spada tratta

    Urlo nell'urlo che nasce dentro,
    percuote ogni emozione
    come il vento le foglie d'inverno,
    di bianco vestita la neve si accasa
    e giace sull'immoto,
    con fare di nulla, come nulla fosse.
    Trepida attesa sconvolge equilibri,
    piace al tempo colmarmi d'ansia,
    rendermi ogni minuto indigesto
    e lento più di un fiume,
    che placido taglia le valli fino al mare,
    per poi confondersi, onda su onda,
    nel suo umido abbraccio,
    con fatica le braccia annaspano a galla
    e l'abisso sembra più vicino quando l'onda ricade
    e il cielo è nei miei occhi nel cavalcare l'onda,
    al trotto, al galoppo, verso obiettivi mai sazi,
    verso traguardi mai domi,
    a spada tratta per infilzare al primo colpo il futuro
    e urlare al mondo la vittoria del volere
    e il gusto del riuscire. . .
    Purché ogni cosa sia al suo posto.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Quante storie in un Monèt
      Ma che cosa tu farai nelle notti solitarie,
      mille stelle luminarie,mille giochi,pochi guai.
      Quanti giorni alla stazione,
      quanti treni partiti senza te,
      quante storie in un Monèt,
      quanta grande immaginazione.
      Mille occhi indifferenti fissano il vuoto infinito,
      non te che sei sfinito di lacrime cadenti.
      La tua favola infinita si perde tra suoni lontani...
      il capo tra le mani...il segno di una ferita...
      e che cosa penserai nelle notti silenziose,
      solitarie più che mai...
      non più fiori,non più rose...
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Sensazioni estive

        Dolcemente vicino
        Come una brezza leggera
        E con le gambe sulla spiaggia lungo il mare
        Ad aspettare l'onda che ci massaggi un po'
        E levi via il nostro stress accumulato

        Ed io sono ancora con te con la mia mente
        Ti porto ovunque
        Perché sono libero di farlo
        Per sempre e per poi
        Di ieri e di oggi
        Ho visto il tuo volto disegnato nel cielo
        Ho visto la tua bellezza fra le stelle

        Sento il tuo cuore che palpita insieme al mio
        Ho visto la tua dolcezza negli occhi di un bambino
        Ho visto il tuo sorriso scolpito nel volto di chi offre amore
        Non sono solo
        Sembra incredibile ma oramai non più
        Perché insieme a me ci sei tu...
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Dio che sei più grande di me

          Dio che sei più grande di me
          forse tu sai cosa c'è dopo di me

          Mi sono perso in distese glaciali
          e vedo spesso la mia anima tremare

          Dio che vedi oltre di me
          accendi un fuoco con il tuo calore
          perché lei possa arrivare viva fino a te.

          Dio che sei più alto di me
          dimmi che il sole è vicino
          la primavera arriverà
          e tutto il freddo dell'inverno se ne andrà.

          Dio che sei più forte di me
          prendi il nostro mondo
          estirpa la pianta del male
          che come un parassita soffoca
          il fiore dell'amore
          (nostro nutrimento).

          Dio che sei più padre di me
          dammi la tua mano.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Sognando la pioggia Sogno
            il mio corpo non dorme
            il tuo viso
            che il tempo non ha cambiato
            i tuoi occhi
            che mi prendono per mano
            abbracciati
            in fondo alla tua anima
            percorriamo il sentiero dell'amore

            Mentre
            Il tuo corpo non sogna più me
            Rimasto chiuso fuori
            Il tuo viso vive in quel ricordo
            Sta insieme a me
            La furia della pioggia
            Cade e mi risveglia dal sogno
            Forse cancellerà il tuo viso.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Le tue risposte

              Guardati nell'anima del tuo specchio
              per riscoprire chi sei.,
              in un sabato così identico agli altri
              sono triste per le cose che non vanno

              Per le strade che non finiscono mai
              per la mia vita che ha perso i colori
              che gli avevo dato
              ma che non ho più ritrovato.

              Mentre la musica cade dalle tue parole
              e la speranza nasce dalle tue risposte
              il tuo cuore è tenero d'amore e colmo di gioia

              All'alba di un nuovo giorno
              è l'eternità di una vita un giorno
              e siamo noi che usiamo i colori con il nostro cuore di azzurro cielo.
              E siamo noi che di grigio coloriamo anche gli altri
              quando al cielo non vogliamo dare il suo colore

              Sono sempre i nostri toni di grigio a rovinare tutto
              perché un colore può distruggere il mondo
              perché tu non vuoi guardare i colori della primavera

              I colori della vita li potrai scovare dentro te stesso
              insieme ad essi anche le tue risposte.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie d'Autore)
                Caro papà
                Qualcuno ha scritto
                sui fogli del tempo
                che il vento è come il mare
                trasporta i nostri pensieri
                come piccoli messaggi
                chiusi in una bottiglia
                direttamente nel porto
                del paradiso.

                Caro papà
                suona il tuo organetto da lassù
                una dolce melodia
                mi trasmette allegria
                come quando lo facevi quaggiù
                semplice divertimento
                senza televisione
                facevi ballare anche il cane.

                Caro papà
                quanto poco
                abbiamo parlato
                ho tenuto di te
                i sorrisi, e gli abbracci
                che mi donavi da bambino…

                Poi
                dopo l'incidente
                tu non eri più lo stesso
                la tua malattia ci ha separato
                ma i ricordi fantastici
                della mia infanzia
                sono sempre rimasti vivi
                dentro di me
                ed in un angolo di terra
                profumata d'amore.

                Caro papà
                quanti parole hai seminato
                nel terreno dei ricordi
                nei campi di grano
                collezionavo papaveri
                raccoglievo valori
                che sono cresciuti nella mia mente
                dove tu li hai seminati.

                Caro papà
                la tua onestà
                il tuo rispetto per il prossimo
                il bacio alla mamma prima del lavoro
                i tuoi sacrifici sul lavoro
                per due spiccioli in più
                li usavi per comprare dei sogni
                per la tua famiglia
                ed ora sono dentro di me.

                Caro papà
                adesso sento la tua musica
                applausi
                per te dove sei
                ora ogni giorno è festa
                non sarai mai più amareggiato
                come l'ultimo giorno di lavoro
                prima della pensione
                dove nessuno ti ha fatto festa.

                Ad un tratto
                sento il tuo calore
                che mi riscalda il cuore
                il mio messaggio
                ti è appena arrivato
                ed io sento già il tuo organetto
                che suona per me…
                in questo immenso attimo
                annego il mio dolore
                per sempre
                caro papà.
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                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Mv Etireno

                  10 anni
                  gli occhi venduti
                  tra lo squittire della cambusa
                  e come mozzo il tuo aguzzino
                  e come mozzo il nostro silenzio "capitale"
                  Etireno
                  vapore di (dis)umana vergogna
                  per i tuoi pirati mercanti
                  che scaricano il respiro virgulto
                  come carne da vermi
                  per la bilancia pingue
                  della puttana opulenza
                  9 anni
                  le pupille staccate dal corpo
                  piovono a terra immobili come salme
                  nell'olio della sala macchine
                  ghiacciati dalla lama
                  di un futuro di strade a lampione
                  Etireno
                  vapore di (dis)umana vergogna
                  per i tuoi negrieri
                  e il nostro silenzio "capitale"
                  11 anni
                  occhi di petrolio
                  500 franchi di vita
                  la morte con la bava della fame
                  sulla piroga
                  e il nostro silenzio "capitale"
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                    Scritta da: Silvana Stremiz
                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    Dentro un bicchiere

                    Dentro il vetro del bicchiere
                    mamma
                    le onde delle vene
                    hanno ancora il sapore dei tuoi vent'anni
                    i lividi sembrano scomparsi
                    mentre bevi questo fottuto goccio di vita
                    e ti perdi nell'illusione del veleno.
                    Torni la piccola principessa
                    col mondo tra le unghie
                    e il futuro nelle labbra di un poeta.
                    È il vetro scheggiato
                    mamma
                    che ti plana nell'inferno
                    e tremi come fumo di sigaretta
                    mentre racconti sempre la stessa storia
                    con la passione del tuo fiato spento
                    ferita dal rantolo di un singhiozzo.
                    Dentro il vetro del bicchiere
                    mamma
                    brucio la fiducia
                    che tutto abbia un senso.
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