Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Hymnus ad nocturnum

Ho la calma di un morto:
guardo il letto che attende
le mie membra e lo specchio
che mi riflette assorto.

Non so vincere il gelo
dell'angoscia, piangendo,
come un tempo, nel cuore
della terra e del cielo.

Non so fingermi calme
o indifferenze o altre
giovanili prodezze,
serti di mirto o palme.

O immoto Dio che odio
fa che emani ancora
vita dalla mia vita
non m'importa più il modo.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Sarò una stella come le altre
    perché non c'è stella che s'inabissi
    ognuno rimane lungo il cielo
    lungo il lago ghiacciato
    ed io sono quel punto che rimane là,
    tra il cielo e la terra,
    sono il tu dove passa la mia anima
    perché tutto è fermo,
    i paesi che sfociano in vallate
    e non c'è morte, una soltanto,
    che si distingua dalla vita.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Come fare per dimenticare!
      Ma potrebbe insegnarlo?
      Si dice sia tra le arti la più facile
      quando si impara il metodo.

      Cuori duri son morti
      nell'acquisirla, eppure
      il sacrificio per la scienza adesso
      è piuttosto comune.

      Sono andata anche a scuola
      ma non ne son uscita più informata -
      il mappamondo non lo può insegnare
      e non serve a niente il logaritmo.

      "Come dimenticare"!
      Venga qualche filosofo a spiegarmelo!
      Ah, essere eruditi
      quanto basta asaperlo!

      C'è scritto in qualche libro?
      In questo caso io potrei comprarlo -
      È simile a un pianeta?
      I telescopi potrebbero scoprirlo -

      Se invece è un'invenzione
      deve avere un brevetto.
      E tu, dimmi, lo sai,
      rabbi del libro saggio?
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        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Chi sei tu, lettore che leggi
        le mie parole tra un centinaio d'anni?
        Non posso inviarti un solo fiore
        della ricchezza di questa primavera,
        una sola striatura d'oro
        delle nubi lontane.
        Apri le porte e guardati intorno.
        Dal tuo giardino in fiore cogli
        i ricordi fragranti dei fiori svaniti
        un centinaio d'anno fa.
        Nella gioia del tuo cuore possa tu sentire
        la gioia vivente che cantò
        in un mattino di primavera,
        mandando la sua voce lieta
        attraverso un centinaio d'anni.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Credevo che il mio viaggio
          fosse giunto alla fine
          mancandomi oramai le forze.
          Credevo che la strada
          davanti a me
          fosse chiusa
          e le provviste esaurite.
          Credevo che fosse giunto
          il tempo
          di trovare riposo
          in una oscurità pregna
          di silenzio.
          Scopro invece che i tuoi
          progetti
          per me non sono finiti
          e quando le parole ormai
          vecchie
          muoiono sulle mie labbra
          nuove melodie nascono dal
          cuore;
          e dove ho perduto le tracce
          dei vecchi sentieri
          un nuovo paese mi si apre
          con tutte le sue meraviglie.
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