Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Testimone

Ti svegli una volta due prima del giorno.
Hai sentito in sogno
i colpi, i bisbigli,
i lamenti soffocati,
il crepitio della porta?

Il vento, i rami? Sbattere in te:
c'è qualcun altro nella stanza?
Tendi le orecchie, lo sguardo filtra
l'intruso dalla notte,

ma l'oscurità scintilla soltanto,
sboccia, frinisce
come se fossi sotto le palpebre,
sul punto di svegliarti.
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    Scritta da: 0kiika0
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Pace non trovo e non ho da far guerra,
    e temo e spero; ed ardo e son un ghiaccio;
    e volo sopra 'l cielo e giaccio in terra;
    e nulla stringo, e tutto 'l mondo abbraccio.

    Tal m'ha in pregion, che non m'apre né serra,
    né per suo mi riten né scioglie il laccio;
    e non m'ancide Amore e non mi sferra,
    né mi vuol vivo né mi trae d'impaccio.

    Veggio senza occhi e non ho lingua e grido;
    e bramo di perir e cheggio aita;
    ed ho in odio me stesso ed amo altrui.

    Pascomi di dolor, piangendo rido;
    egualmente mi spiace morte e vita;
    iin questo stato son, Donna, per voi.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      A ritroso

      Scossi polvere greve
      da calzari consunti.
      Oh, come lungo
      il cammino a ritroso!
      Ebbi gioia di ricordi
      ma lieve
      in memoria riarsa
      dove passioni
      ritte come grattacieli
      son diventate
      fauna di sottobosco.
      È calva la vita
      sotto stelle solerti
      che han lasciato il cielo
      con gioia vagabonda;
      ma la notte è ancora qui
      signora
      sopra il mio guanciale.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Viaggi di ritorno

        Non guardo fuori ma il doppio
        che si specchia nel vetro
        di una finestra la cui lamina
        argentata è di luci accese,
        di notti insonni e di viaggi
        di ritorno intorno a una stanza.

        E sempre cercare le parole
        come per dire tutto e barare
        sulla realtà o siamo fragili,
        ché non c'è balzo di tigre
        né natura angelicata
        quando scalpita in noi
        la nostra storia unica
        ma poi niente di speciale.

        Il poeta ha il mal d'amore
        come chi fuma sa di fumo
        e tu, turgida farfalla offesa,
        ritiri la spiritromba graziosa
        e mai più succhierai il niente
        dei suoi fiori artificiali.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Prendere un treno

          Prendere un treno
          tra chi va e chi ritorna:
          ginocchio contro ginocchio
          in qualche vecchia carrozza,
          aprirsi un po'.

          Guardare di fuori
          i pensieri che hai dentro.
          La massicciata scorre
          come scorre il passato,
          ovattarsi un po'.

          Conforta la memoria
          il tatantatà che culla
          e sostiene il fantasma
          di una cara infantile
          filastrocca.

          Di stazione in stazione
          sulle guide di acciaio
          abbandonarsi finalmente
          alla certezza di arrivare.
          Dormire un po'.

          Cardiaca contrazione
          e arteriosa pulsazione
          rotolano sul binario
          e da ogni tunnel impavidi
          rinascere.

          Prologo

          La piattola strappata
          Ha lasciato sul corpo
          Un segno indelebile
          La roseola scarlatta

          Ma per sempre non è
          Come il corpo ci muore
          E poi tutto scompare

          Simile è il corpo
          Delle umane vicende
          Su cui lasciamo terreno
          Ai posteri un ricordo.
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