Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

36 metri quadrati

Ho 36 anni e un minialloggio.
Ingresso tinello e cucinino
una camera con divano letto
un bagno cieco e due balconi,
36 metri quadrati calpestabili in tutto
insopportabili ormai, un metro quadro
per ogni anno di mia vita.

Non è nemmeno detto
che per la stessa misteriosa legge
100 metri quadrati
li avrò almeno a cent'anni.
A cent'anni poi mi basteranno
due metri di lunghezza
per novanta centimetri di larghezza.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Telemaco chiuse la porta

    Telemaco alla porta aspetti il padre
    colui che mancò da remoti anni,
    le sue braccia son ricordo di piccoli vagiti
    e la madre racconta di tanti inganni
    ch'ebbero i Proci d'ambiziosi sogni, armi.

    Tu principe sei di Itaca immensa
    mancando il verso della corona innata
    Argo ti guarda, indiscreto pensa
    a quant'è dolce la mente assonnata.

    Troia non è la tomba del caro tuo maestro
    colui che finge la pazzia improvvisa
    e aduna le frecce e il dardo col destro
    vecchiaia divenuta forza che avvisa.

    Telemaco tu, che alla vita tieni
    chiudi le porte ai malefici inganni
    così che ai Proci, il capriccio toglievi
    con il pensiero dolce di quei vetusti pan.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Un amore sbagliato

      Da grande sognavo un futuro
      migliore, una vita serena,
      Sognavo un amore da
      stringere al cuore,
      Sognavo per lei ,le cose più belle
      le cose migliori, per farla felice,
      Sognavo di darle il paradiso.
      Ma ora ho capito che il mondo
      che sogni, non sempre si avvera,
      Ma spesso la sorte, ti cambia
      il destino.
      L'amore finisce, e tanta amarezza
      ti scende nell'anima stanca.
      Una vita distrutta,
      Un vuoto nel cuore, sei solo
      e assolto nei tristi pensieri,
      Ripensi al passato, e un po'
      disperato ti chiedi.. che vale
      amare una donna,
      Donarle il tuo cuore, soffrire
      per lei.
      La vita vissuta non tornerà più,
      Guarda al futuro e fuggi da lei,
      Da un amore sbagliato e così
      travagliato,
      Chiudi al passato, sei fiero,
      sei forte, mostra coraggio
      E cambia la sorte.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Un po' d'amore

        A Natale festa grande
        siamo sempre tutti buoni,
        Ci scambiamo tanti auguri,
        Ci scambiamo tanti doni,
        ma nei cuori noi ci odiamo.
        In ogni cuore, c'è un dolore,
        C'è chi è solo e abbandonato,
        C'è chi soffre per amore,
        C'è un bambino solo al
        mondo e non conosce un
        po' d'amore,
        C'è una mamma disperata
        dalla vita abbandonata,
        C'è un barbone che nel cuore
        tiene stretto il suo dolore.
        Poi, c'è un mondo tutto d'oro,
        suoni sfarzi e tanti onori,
        E non pensano a chi soffre ,
        Perché loro son diversi.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
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          Gli Eroi D'Italia

          Per la Patria siete morti
          nel fior di giovinezza,
          Forti e fieri e con ardore
          vi siete fatti servitori.
          Servitori della Patria,
          A Voi si inchina l'Italia
          intera,
          A Voi saluta la nostra
          Bandiera,
          Onori e gloria vi sarà dato
          Eroi D'Italia sarà scritto
          sul Sacrato,
          Noi vi ameremo, e vi
          ricorderemo nella memoria,
          Per sempre regnerete
          nella storia,
          E il vostro nome
          sulla lapide scritto resterà,
          e una medaglia
          in petto a chi vi ama
          sarà data,
          e come Eroi sarete
          ricordati.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Dolci Melodie

            Sento nell'aria una
            dolce melodia,
            un suono lontano
            dolce e soave,
            E' il suono di un violino
            o forse di un' arpa,
            che inebria la mente e
            arriva fino al cuore,
            Risveglia nell'anima
            dolci sentimenti,
            Momenti teneri,
            Ricordi felici e lontani,
            ma sempre presenti
            nella mente e nel cuore,
            Se chiudo gli occhi
            vedo un ombra,
            Agile e leggiadra
            accarezzare la sua
            arpa e sfiorare con
            tocchi magici le sue
            corde,
            E quei suoni divini
            ti fanno sognare, e
            i cuori innamorati
            fanno amare.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              I vecchi e la vita

              I vecchi sono i saggi
              della nostra vita,
              I vecchi amano la vita,
              I vecchi ci allungano
              una mano,
              I vecchi ci sorridono,
              I vecchi ci consigliano,
              ci sorreggono, e non
              chiedono mai nulla
              in cambio.
              I vecchi vorrebbero un
              abbraccio, un sorriso,
              Ma nessuno li guarda,
              Nessuno si cura di loro,
              Vorrebbero una carezza,
              Vorrebbero tenerezza
              come fa il padre ai
              loro figli,
              I vecchi aspettano la
              vita, che gli scorre al
              fianco come un fiume in
              piena,
              I vecchi vorrebbero fermarla
              come fa un bimbo con
              la sua palla,
              I vecchi amano la vita,
              Ma la vita non ama loro,
              Gli nega un sorriso,
              Gli nega l'amore gli
              affetti, li rende timidi
              e spaventati,
              I vecchi sono soli con i
              loro pensieri, con i
              loro dolori,
              E nessuno si cura di loro.
              Ama i vecchi presto sarai
              come loro.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                I' potre' anzi ritornare in ieri

                I' potre' anzi ritornare in ieri
                e venir ne la grazia di Becchina,
                o 'l diamante tritar come farina,
                o veder far misera vit'a' frieri
                o far la pancia di messer Min Pieri,
                o star content'ad un piè di gallina,
                ched e' morisse ma' de la contina
                que' ch'è domonio e chiamas'Angiolieri.
                Però che Galieno ed Ipocràto,
                fossono vivi, ognun di lor saprebbe,
                a rispetto di lu', men che 'l Donato.
                Dunque, quest'uom come morir potrebbe,
                che sa cotanto ed è sì naturato
                che come struzzo 'l ferr'ismaltirebbe?
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                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Vanno i fiocchi candidi

                  Vanno i fiocchi candidi
                  come scivolando su un filo...
                  Vorrei vivere, vivere al mondo,
                  ma, certo, non si può.

                  Di qualcuno le anime, dissolvendosi
                  laggiù, senza traccia,
                  come neve candida
                  salgono al cielo dalla terra.

                  Vanno i fiocchi candidi...
                  E io pure me ne andrò.
                  Non mi rattrista la morte
                  e l'immortalità non m'aspetto.

                  Non credo nel miracolo.
                  Non sono la neve, ne una stella,
                  e mai più sarò, mai, mai più.

                  E, peccatore che sono, penso:
                  chi dunque sono stato,
                  nella mia vita precipitosa
                  che cosa ho amato più della vita?

                  Ho amato la Russia
                  con tutto me stesso:
                  i suoi fiumi in piena
                  e coperti di ghiaccio,

                  il respiro delle sue casette,
                  il respiro delle sue pinete,
                  il suo Puskin, il suo Stenka
                  e i suoi vecchi.

                  Se la vita non è stata dolce,
                  non me la son presa troppo.
                  Che fa se ho vissuto da incoerente:
                  per la Russia ho vissuto.

                  Pieno di ansie segrete
                  io mi struggo nella speranza
                  di avere un tantino
                  aiutato la Russia

                  Che essa mi dimentichi pure,
                  senza affanno per me;
                  ma che essa rimanga
                  per sempre, per sempre...

                  Vanno i fiocchi candidi,
                  come andarono sempre:
                  al tempo di Puskin e di Stenka,
                  come andranno dopo di me.

                  Vanno i grandi fiocchi
                  di un biancore accecante,
                  di me e degli altri
                  spazzando via le tracce...

                  Non ho il potere di farmi immortale,
                  ma ho una sola speranza:
                  se la Russia vivrà,
                  con lei vivrò anch'io.

                  1965.
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                    Scritta da: Silvana Stremiz
                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    È sono sì altamente innamorato

                    È sono sì altamente innamorato,
                    a la merzé d'una donna e d'Amore,
                    che non è al mondo re né imperadore
                    a cui volesse io già cambiar mio stato:
                    ch'io amo quella a cui Dio ha donato
                    tutto ciò che convene a gentil core;
                    donqua, chi di tal donna è servidore
                    ben se pò dir che 'n buon pianeto è nato.
                    Ed ella ha 'l cor tanto cortese e piano
                    inver' di me, la mia gentile manza,
                    che, sua mercé, basciata li ho la mano.
                    E sì me diè ancor ferma speranza
                    che di qui a poco, se Dio me fa sano,
                    che compierò di lie' mia disianza.
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