Poesie generazionali


Scritta da: Luigi
in Poesie (Poesie generazionali)

Scusami

Scusami se non ti ho pensato
forse mi cercavi nel mattino
i tuoi sguardi impauriti
rimasti in un abbraccio
ed io egoista
cercavo qualcosa smarrito nei sogni

perdonami
ma ti ho amato
esclamando mille parole
perse al vento con tristezza
e nei pianti al buio in solitudine.

Ora prego ora in ginocchio
al mio Dio
aspettando un giorno
di un amore perdonato
per tutta la vita.
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    in Poesie (Poesie generazionali)

    Treno

    Oggi sono ancora in questa stazione.
    Ci sono altri ad aspettare i loro amori.
    Sembra quasi che sappiano tutti che tu non arriverai.

    Mi guardano come chiedermi cosa ci faccio qui
    sembrano avere pietà di me
    ma non mi importa, io rimango.

    Arrivano solo ricordi.
    Alcuni strappano un sorriso
    altri una lacrima.

    Le nostre fantasie su matrimonio in carrozza
    la signora che si complimenta per il nostro amore
    la voce dell'altoparlante.

    Qui è tutto veloce tranne me
    qui tutti sanno dove andare, io so dove rimanere
    sei semplicemente in ritardo...

    aspetto un treno che non ti porterà.
    Arriva, scendono tutte, ma non te
    tu non ci sei eppure io aspettavo.

    Tu che non hai saputo aspettare
    che hai preso un treno che viaggia verso altre mete.
    Chissà che pensi sbirciando dal finestrino.

    Senza la mia spalla dove appoggiarti
    senza le mie mani a spostarti i capelli dal viso
    senza le mie parole a svegliarti.

    Io rimango ad attendere.
    Aspetto quel treno
    altro non so fare. Altro non posso fare.
    Composta giovedì 1 maggio 2014
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      Scritta da: Stefano Medel
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Che cos'è la solitudine

      La solitudine,
      genera solo altra solitudine;
      la solitudine non è una vittoria,
      non vince nessuno;
      non è neanche libertà,
      la solitudine,
      ti frega,
      e ti riempie di dolore,
      di malinconia,
      di ansia,
      dis conforto;
      e sei solo,
      come un gatto randagio,
      che gira guardingo e sospettoso,
      e n on si fida di nessuno;
      la solitudine,
      è dolore,
      la libertà che ne viene,
      è ben poca cosa.
      Composta mercoledì 30 aprile 2014
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        Scritta da: Rosarita De Martino
        in Poesie (Poesie generazionali)

        La Chiesa in festa

        Parto in volo di pensiero
        e trafelata arrivo a Roma.
        Nella piazza S. Pietro, già adorna
        di scultorea bellezza,
        già sventolano gli striscioni
        variopinti.
        Ma un forte soffio di vento
        li scompiglia,
        li separa
        infine li unisce
        in unico arcobaleno
        di colori che, quale setoso
        drappo d'amore,
        esprime i mille volti
        del mondo.
        Un biancore luminoso
        mi raggiunge,
        mi afferra
        trascinandomi
        in vortici di gioia.
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          Scritta da: Fernanda Irlante
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Amore nascosto

          C'è qualcosa stasera per l'aria di strano.
          Carezzevole è il vento, come a tratti è la vita.
          Sento un'aria leggera, e una musica in petto.
          Un profumo inebriante dai balconi fioriti.
          Il sole è calato, ma è rimasto un tepore
          Che addosso ti mette un certo languore.
          Non è la stanchezza, è come una voglia
          Di aver tenerezza, di varcar quella soglia.
          Di forzar quell'incontro tante volte cercato
          che ti da una gioia talmente infinita
          che per magia pare la favola più bella
          che ci sia, è come arrampicarsi a una salita,
          e con l'ultimo fiato dentro al petto ringraziare Dio,
          e andar via prima d'arrivar in fondo alla via,
          per poi trovarsi senza via d'uscita
          sulla strada più brutta che ci sia!
          Composta martedì 29 aprile 2014
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            Scritta da: Fernanda Irlante
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Illusione

            Tu che di notte la mia mente invadi
            Tu che i miei pensieri in ogni istante rubi.
            Tu illusione, vieni a prendermi per mano
            Ti accosti piano, piano, vuoi farmi compagnia.
            Tu amica mia, mia perenne compagna
            Non puoi più consolarmi, gelida è la mia mano.
            Di pietra è ormai il mio cuore, più non può dar calore.
            Sovrasta la freddezza, illudermi non posso.
            Ormai son troppo stanca, combatter più non voglio.
            Lasciatemi anche voi, sogni illusori e vani.
            Sola voglio restare, senza altrui tormentare
            Né esser disillusa da qualche chiara voce
            Che dal'atrio profondo del mio cuore deluso
            Dice soltanto, taci, non ascoltar menzogne
            Siano pur esse bugie per consolare ormai
            Questo mio stanco e tormentato cuore
            Cuor di farfalla che alimenta i miei sogni
            Non ancora domati, non ancor soggiogati.
            Lascia che pianga solo in questo buio silenzio.
            Non c'è più pace ormai, non c'è illusione che tenga.
            C'è nel profondo della mia memoria
            Il respiro del mare, e un'eco d'onda
            Che sembra di lontano mi risponda
            E avvolga di leggenda la mia storia.
            Composta giovedì 24 aprile 2014
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