Poesie generazionali


Scritta da: Stefano Medel
in Poesie (Poesie generazionali)

Guarda là

Guarda là in fondo,
da qualche parte
la città,
guarda la società,
con le sue balle sociali,
le sue menate,
le sue imposizioni,
le sue catene,
che mirano solo,
a castrarti,
a soggiogarti,
a toglierti libertà,
che hai nelle vene,
che ti spetta,
per importi,
i condizionamenti sociali;
guarda,
guarda,
e la società,
non può pretendere,
siamo vivi,
siamo nati liberi,
siamo persone,
non bestie,
non galline,
la società,
così pesante,
così falsante,
guarda la società,
guarda là,
quanti ci credono,
quanti ubbidiscono,
guarda,
guarda.
Composta mercoledì 6 febbraio 2019
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    Scritta da: Stefano Medel
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Corsa

    Guarda là la città,
    come è grande,
    com'è grigia,
    così chiusa,
    così pesante,
    così soffocante;
    puzzo di smog,
    di gas, di scarichi;
    e la gente và,
    senza vedere, senza fermarsi,
    senza amore,
    corre, corre sempre,
    senza fermarsi a pensare,
    a riflettere,
    corre,
    folle corsa,
    senza posa,
    di tutto,
    tutto corre e va,
    la vita non si ferma
    e gli anni
    sciamano,
    e la gioventù è già ricordo,
    e anche i tempi della scuola,
    sempre con un piede nel passato,
    la società.
    Composta martedì 5 febbraio 2019
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      Scritta da: Stefano Medel
      in Poesie (Poesie generazionali)

      In macchina con te

      Ormai conosco la tua macchina
      come conosco te,
      un macchinone station vagon
      un po' vecchiotto
      ma sempre potente
      di moda tempo fa;
      un macchinone con cui
      facciamo dei giri
      per posti e cittadine
      ogni volta che ci va,
      e ogni volta vengo con diletto
      e piacere di stare con te,
      mi porti lontano
      dalla mia solitudine
      dalla mia tristezza,
      e andiamo di sera,
      luci della città,
      cercando un po' di svago,
      cercando noi stessi,
      ma il divertimento è stare con te,
      che parli scherzi,
      e ridi in modo pacioso e goliardico,
      e il tempo vorrei
      non passasse mai.
      Composta martedì 5 febbraio 2019
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        Scritta da: Marta Emme
        in Poesie (Poesie generazionali)

        I pascoli e le erbette

        Se son pecorino sardo è per il latte
        che è così maliardo che non si può
        camuffar neanche per un miliardo.
        Da tutelar è così la regionalità (sarda)
        nel voler lì caseificar. Così quei pastori
        e quegli unici pascoli son da
        salvaguardar. Son preziosi per
        l'umanità perché sono anche queste
        (realtà) importanti e fondamentali
        biodiversità. E si ritiene, infine, che se
        la vita ha un senso ed è di valore
        immenso, la si debba fino in fondo
        gustar, come questo prodotto
        (pecorino sardo) di sublime qualità.
        Composta giovedì 14 febbraio 2019
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          Scritta da: Stefano Medel
          in Poesie (Poesie generazionali)

          È canderola

          Canderola canderola
          dall'inverno siamo fora,
          ma se piove o tira vento,
          il famoso ritornello,
          della strofa della canderola,
          una festa popolare
          arcaica e antica dei contadini,
          che celebravano
          la fine dell'inverno
          e l'imminente avvento
          della primavera;
          almeno, questo valeva una volta,
          quando il clima,
          non era pazzo e tropicalizzato,
          come adesso,
          che non ci sono
          più, le mezze stagioni;
          oggigiorno, tutto può
          accadere, infatti spesso,
          nevica,
          proprio alla canderola;
          come è successo infatti,
          ma noi cerchiamo
          lo stesso,
          tracce di primavera
          nell'aria,
          cerchiamo la speranza,
          il risveglio.
          Composta lunedì 4 febbraio 2019
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