Scritta da: Marta Emme
in Poesie (Poesie generazionali)
Il Dio denaro
In sé ha una luce ridente (denaro)
che confonde per come sa essere
suadente. E s'ammanta d'oro
quando quel che dispensa è il tanto
cercato tesoro. Ma pure l'astuto
può perder il decoro se ottenuto
non l'ha col duro suo e onesto
lavoro. È come quando si moltiplica
alla velocità della luce ma a
condivider neanche un poco induce
(Dio denaro). Semmai, si sappia che,
è costui assai cazzuto (ha attributi ed
è tosto), tanto che non ci pensa a
renderti cornuto nel concedersi a chi
più di te è fortunato oppure solo
dissoluto. Ma tanto ti rispetta se
sempre in viaggio ti poni con la tua
adorabile lambretta (nella semplicità
di una vita vissuta con equilibrio),
perché i soldi e il potere fan
facilmente perdere la testa e di
buono allor lì ben poco ne resta
(principi).
Composta domenica 3 febbraio 2019