Poesie generazionali


Scritta da: Stefano Medel
in Poesie (Poesie generazionali)

Poesiola beat

Una piccola poesia beat vorrei
scrivere,
che dica un po' ogni cosa,
e nulla
allo stesso tempo,
piena di argomenti,
di pensieri,
di voglia di libertà,
di spazi liberi,
di amicizia
e di valori genuini;
una poesia beat,
in attesa di un mondo migliore,
che contenga un po' di umanità,
di parole buone
per pensare positivo,
una poesia beat.
Composta lunedì 7 gennaio 2019
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    Scritta da: Stefano Medel
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Queste società

    Guarda, guarda là,
    vedi la società,
    grande come si sa,
    con grandi case,
    cemento
    smog,
    traffico caotico,
    quanta gente che non sa,
    niente di te, indifferente e
    assorta in mille cose, ignara non guarda e và,
    queste società,
    tante non si sa,
    alcuni salgono,
    molti perdono,
    e tu non ridere di me,
    non capisci, non
    mi segui, non mi senti,
    tu ti diverti
    e chi si è visto si è visto;
    società
    senza umanità,
    fatte di consumi
    e spese,
    di lusso e fretta, queste società.
    Composta domenica 6 gennaio 2019
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      Scritta da: Stefano Medel
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Il mondo la fuori

      Fuori dalla stanzetta
      Tra i miei oggetti, le mie cose,
      la porta e poi fuori
      il mondo,
      con tutto quello che contiene,
      mondo così grande,
      che fa un po' paura,
      mondo caotico,
      frenetico,
      in continuo divenire,
      sempre in moto, gente che vince,
      che perde,
      chi sale chi scende;
      il mondo è cambiato,
      cambiato, da quando ero piccolo,
      paese diverso,
      facce nuove,
      il mondo è cambiato.
      Composta sabato 5 gennaio 2019
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        Scritta da: Stefano Medel
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Parola libertà

        Voglio scriverti sui muri,
        sulle pareti grigie della città,
        voglio ripeterti nei miei silenzi,
        nelle sere senza sonno,
        dove il tempo non passa mai,
        voglio portarti camminando per la città,
        tra gente sconosciuta indifferente,
        che non sa niente,
        voglio viverti,
        voglio crederci,
        parola libertà,
        libertà per me,
        di pensare,
        di sbagliare,
        non fare,
        di fregarmene,
        di stare fermo in casa,
        di sbattermene del sociale, di quello che
        è giusto o sbagliato,
        sono nato per conoscerti,
        libertà,
        libertà.
        Composta sabato 5 gennaio 2019
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          Scritta da: Stefano Medel
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Crepuscolo invernale

          Crepuscolo invernale,
          viene buio sveltamente,
          la luce scema ed è fugata
          dalle ombre plumbee della notte,
          ben presto è sera;
          buio intorno,
          luci di paese,
          lampioncini d'epoca,
          mandano luci alogene,
          che tingono di giallo
          i muri della città;
          asfalto nero,
          auto appannate,
          freddo che raggela,
          si vede il fiato,
          il sole sembra tramontato per sempre,
          il giorno è morto;
          ombre del buio,
          negozi e caffè luminescenti,
          la sera sovrasta,
          e spira uno spiffero gelido,
          inverno.
          Composta sabato 5 gennaio 2019
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            Scritta da: Cetty Cannatella
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Ho imparato a sorridere

            Ho imparato ad amarmi
            e amandomi ho imparato a sorridere
            e sorridendo vivo con seria leggerezza il quotidiano.
            Ho imparato ad ascoltarmi... e ascoltandomi ascolto chi mi parla e imparando ad ascoltare guardo le cose per la prima volta
            E mi sento rinata
            Mi sento
            Mi ascolto
            Mi osservo
            E tutto ha un'altra luce, ed i miei occhi la rispecchiano ed io mi vedo per la prima volta.
            Ed è bellissimo.
            Composta venerdì 4 gennaio 2019
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              Scritta da: Valerio Varaldo
              in Poesie (Poesie generazionali)

              A Fede

              Ammirando il cielo
              scorgo i tuoi occhi cupi
              che lucenti dall'anima
              si spengono nel cuore.
              Contemplo il tuo viso
              in cerca di plaudo
              per sciogliere le labbra
              che umide circondano
              un tiepido sorriso.
              Cammini stanca
              giocando con i capelli
              accarezzati
              da una brezza di rugiada.
              Solo il tempo non tradisce
              ma inesorabile avanza.
              Siedi
              rifocilla le membra.
              Già pronta ad avanzare
              fuggi via
              e abbandoni nell'aria
              un effluvio di livore.
              Composta martedì 1 gennaio 2019
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                Scritta da: Valerio Varaldo
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Federica

                E cadi sofferta
                dai tumulti del cuore
                ferita ti rialzi
                insicura dei passi
                che portano dolore.
                Esile e tremante
                avanzi in questa selva
                senza frutti.
                La nebbia dirada il crepuscolo
                formando disegni celesti
                trasformando arbusti
                in un sentiero di selci.
                Avanza sicura
                non voltarti
                la tua figura
                illumina le stelle
                creando aurore
                che si infrangono sul mare.
                Sarò lì a tenderti la mano
                dallo scoglio più alto
                a sciogliere quella lacrima
                che profuma di fiori da campo
                a trasformare quella smorfia
                in un dolce sorriso.
                Composta martedì 1 gennaio 2019
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                  Scritta da: R. C.
                  in Poesie (Poesie generazionali)

                  Ti mancherà

                  Un giorno ogni mia parola,
                  Ogni gesto così come gli sguardi
                  Potrebbero finire

                  Quel giorno non mi sentirai arrivare
                  Ci sarà il silenzio che non sai,
                  Un vuoto che non conosci.

                  Ogni cosa che ho detto,
                  Ciò che ho fatto non lo troverai fuori da me,
                  Sarà banale e prevedibile.

                  Tutto di me ti mancherà,
                  Come i baci dati prima della notte
                  O ad ogni incontro fugace

                  Quel giorno nessuno ti dirà come,
                  Né perché, lo cercherai dentro te
                  Poiché è lì che è scritta la risposta.

                  Ti mancherà di me la mia attenzione,
                  La dedizione così come me stesso
                  Poiché con me eri tu a vincere.

                  Non ci saranno proroghe,
                  Né condizioni, ogni cosa sarà ormai perduta,
                  Non ci saranno vincitori.

                  Perché tu sappia che l'assenza data,
                  Non sia vendetta, non sia una fine,
                  Poiché continuerai a pensarmi.

                  Ti mancherà quel che non ho scritto,
                  Quel che ti resterà sarà il ricordo
                  Di una persona che ti ha amata
                  Composta mercoledì 26 dicembre 2018
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                    Scritta da: Marta Emme
                    in Poesie (Poesie generazionali)

                    La Bella Angelica

                    Quel suo fare accattivante (E. Bonaccorti
                    nello spot), come si osserva anche nel
                    brigante (furbacchione), è per mettere
                    pressione a chi non vede, dietro un camice (medico), delle persone; persone che
                    suggerisce, a priori, di dover perseguitare,
                    così... meglio potran sbagliare. La serenità, evidentemente, non trastulla quella mente.
                    Ma anche tu (cittadino) non essere indolente, perché quel sistema che si fa creder di voler migliorare, scientemente e scioccamente si
                    va solo ad arruffare. Siccome, in quello spot,
                    non emerge del buono l'essenza, ma la sola strafottenza. Insomma, in TV, arriva... la saputella, a insegnare come, in ogni caso, "acquietare le budella" (mettersi in pace per la malasanità). Perché, di risentimento, lì e nel cuore, par ce ne sia un bastimento; altro che vestir di bianco, che ad un angelo non
                    assomiglia proprio manco (Bonaccorti). Le
                    tutele (per chi ha ricevuto un danno) ci sono
                    già, se denuncia si vuol far, ma di che stiamo
                    a parlar? È solo pubblicità che con massima superficialità un portafoglio va ad aggiustar (dell'associazione privata, obiettivo
                    risarcimento). Ma, vedi, anche così l'odio (sociale), e con vero dolo, si fa salire sul podio.
                    Composta giovedì 3 gennaio 2019
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