Poesie generazionali


Scritta da: Gabriele Ceci
in Poesie (Poesie generazionali)

Credevo fosse amare

Credevo fosse amare
Tu pensavi solo al mare
Io ai tuoi coiti di piacere
Tu ai tuoi libri da studiare

Alle droghe da provare
Al sapore dell'estate
A tuo padre onnipresente
Ai nostri sguardi tra la gente

Invece niente
La tiepida illusione che
l'amore ancora esiste
mentre era solo per scopare
un po il corpo un po la mente

Ed ora niente oltre all'odore dell'estate
che sembra riaffiorare al rumore di quel mare ed altre droghe da provare

Ed io che pazzo pensavo amare
E te scema ti volevi divertire
È l'estate all'imbrunire di noi vecchi arrugginiti che amiamo menti e corpi freschi e abbiamo coiti giovanili.
Composta sabato 12 maggio 2018
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    Scritta da: Stefano Medel
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Ascoltami

    Ascoltami
    quando sei distratta,
    quando non mi guardi,
    e sei troppo lontana,
    ascoltami
    quando sono troppo solo,
    quando sto seduto
    ad aspettare chi non chiama,
    ascoltami,
    quando sono nel bisogno,
    quando le ore non passano mai,
    quando il giorno è grigio e
    ventoso,
    e non sa di niente,
    ascoltami quando ho bisogno di parlare,
    di chiamarti,
    ascoltami.
    Composta martedì 19 febbraio 2019
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      Scritta da: Stefano Medel
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Fretta

      Tutto passa in fretta,
      non ci pensi,
      non ci badi
      quando sei giovane,
      ma intanto il tempo passa,
      e non ritorna,
      la vita non si ferma,
      e gli autobus passano,
      e tante occasioni sono perdute,
      non te ne accorgi e
      poi un giorno ti guardi allo specchio,
      e vedi un vecchio;
      e sai, che non ti resta più
      molto, che il tempo è prezioso,
      che ogni momento conta molto,
      e non si ripete,
      non hai più tempo da perdere,
      e devi fare delle cose,
      devi dire ti amo,
      devi pensare alle persone
      che ti vogliono bene,
      devi fare delle cose per loro,
      e non hai tempo
      per certa gente,
      per i bastardi,
      per questa società folle
      e squallida,
      vuoi ancora stringere una mano,
      vuoi vivere con lei,
      prima che sia tardi.
      La tua vita.
      Composta martedì 19 febbraio 2019
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        Scritta da: Stefano Medel
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Aspettando la primavera

        Giornate radiose,
        sole nuovo,
        nascente,
        luce cangiante,
        forte,
        giorni di risveglio,
        dove la neve
        si fa poca
        negli angoli;
        e resiste solo
        in certi posti;
        giornate più lunghe,
        una brezza ancora fredda,
        ma meno sferzante,
        accarezza la pelle,
        ha profumo di aria nuova,
        di stagione che viene,
        un'altra primavera, sta arrivando,
        ancora non ci sono le gemme,
        ma verranno,
        verrà la buona stagione,
        la vita ricomincia.
        Composta lunedì 18 febbraio 2019
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          Scritta da: Stefano Medel
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Crepuscolo a febbraio

          Bella giornata,
          sole potente,
          luce veemente,
          rischiara l'aere,
          prime giornate primaverili
          a febbraio;
          allietano l'umore e ti
          godi il tepore;
          la giornata passa in fretta,
          scendono le ombre della notte,
          sera in città,
          si accendono le luci urbane,
          cielo si tinge di rosso,
          striature gialle
          e rosse ocra,
          tramonto polinesiano,
          il sole s'adagia,
          che bella giornata,
          e ti senti un po' solo,
          che sarà domani,
          si vedrà.
          Composta domenica 17 febbraio 2019
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            Scritta da: Stefano Medel
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Insieme

            Noi due,
            io e te,
            e non è da un giorno,
            da quella sera,
            sei entrata nella vita mia,
            e sei rimasta,
            quanto tempo,
            gli anni sono volati,
            non per te,
            io invece che sono
            vecchietto,
            ti amo come la prima sera,
            tutto è cambiato,
            da quando sei arrivata tu,
            hai portato un vento di novità,
            di casini,
            di guai,
            di accidenti che ti succedono,
            e ti amo sempre più,
            ormai ci conosciamo,
            tante cose in comune,
            io e te,
            ci vogliamo bene,
            sino alla fine.
            Composta domenica 17 febbraio 2019
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              Scritta da: Stefano Medel
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Mani

              Mani,
              con le mani tu
              mi dici tante cose,
              con le mani mi chiami,
              mi indichi,
              mi fai un gesto di arrivederci;
              con le mani tu sfiori le mie guance,
              e mi accarezzi,
              d'improvviso, e io sento,
              amore per te,
              amore come sempre;
              mani mani,
              le tue mani nelle mie,
              quando mi prendi per mano,
              e io sento di non
              essere più solo;
              mani,
              le tue mani,
              con cui mi
              fai capire
              il tuo affetto, tra noi.
              Composta sabato 16 febbraio 2019
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                Scritta da: Stefano Medel
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Passaggio

                Se guardo attraverso il buco nero
                della memoria,
                superando la nebbia del tempo,
                e lo stillicidio degli anni,
                mi sovviene ancora il tempo della scuola,
                periodo indimenticabile,
                di quando ero bambino,
                che adesso non sono più
                da un pezzo,
                da un lustro;
                e mi pare di vedere ancora la vecchia
                scuola elementare di paese,
                che è rimasta, quasi uguale;
                c'era il maestro della mia seconda,
                seduto davanti a noi,
                sguardo pacioso e sereno,
                un testone calvo e canuto,
                che ancora mi sorride,
                e ci dice, che
                il tempo passa, ma non ritorna
                più;
                com'era vero,
                e difatti,
                quanta acqua sotto i ponti
                è passata,
                sembra ieri,
                che ero scolaro,
                adesso che la vecchiaia preme,
                mi ritrovo qui,
                solo,
                a ricordare i compagni,
                dove saranno,
                che fine avranno fatto;
                tutto è passato
                in fretta,
                tutto và,
                e non si ferma,
                stillicidio degli anni,
                la vita non si ferma,
                e non aspetta nessuno.
                Amici, dove siete finiti,
                chissà, se anche voi,
                mi ricordate.
                Composta venerdì 15 febbraio 2019
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                  Scritta da: Stefano Medel
                  in Poesie (Poesie generazionali)

                  Puledra selvaggia

                  Puledra,
                  sei come una puledra allo stato brado,
                  sei forte,
                  vigorosa,
                  piena di energia positiva,
                  di voglia di andare,
                  viaggiare,
                  gironzolare;
                  non stai mai ferma,
                  ti annoi subito,
                  non hai requie,
                  sei una pulsante meteora,
                  che cade dove vuole;
                  ti conosco bene ormai,
                  non ti si può imbrigliare,
                  ingabbiare,
                  non serve tentare di cambiarti,
                  tu non cambi ami,
                  sei incorreggibile;
                  e chiudere a chiave la tua libertà,
                  sarebbe solo un assurdità;
                  ti amo, così come sei,
                  per quello che mi dai,
                  e ti seguo come posso,
                  amor mio,
                  puledra.
                  Composta giovedì 14 febbraio 2019
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                    Scritta da: Stefano Medel
                    in Poesie (Poesie generazionali)

                    Amici voi

                    Grazie a voi,
                    che mi venite
                    a recuperare,
                    grazie a voi,
                    che mi ricordate,
                    mi pensate,
                    mi trovate;
                    e la solitudine che si fa
                    sentire,
                    un po' se ne và,
                    quando ci siete,
                    quando andiamo,
                    giriamo per ogni dove,
                    e posso parlare,
                    posso ridere,
                    dimenticare,
                    grazie a voi
                    che vi ricordate,
                    e scacciate le nubi
                    fosche, dal mio animo.
                    Composta giovedì 14 febbraio 2019
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