Poesie personali


Scritta da: chiararco
in Poesie (Poesie personali)

Nel buio della stanza

Ti ho respirato nel buio di quella stanza
Mentre invano cercavo di colpirti al cuore!
L'inarrestabile corsa della vita ti ha travolto
portando con sé sogni e speranze,
togliendoti il gusto del viaggio
verso nuove ed inesplorate mete!

Ti ho respirato nel buio di quella stanza
Mentre le tue mani stringevano le mie!
Lo scrosciare di parole senza senso
Ha scandito lo scorrere del tempo,
lasciando tra noi l'eco di un non detto
che ora in me martella senza pietà!

Ti ho respirato nel buio di quella stanza
E continuo a respirarti ora che non sei qui!
Il tuo costante impegno nell'erigere quel muro
Ha portato il tuo cuore a fermarsi,
Accontentandosi di restare a sbirciare
Quel duro gioco che spaventa... chiamato VITA!
Composta martedì 7 maggio 2013
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    Scritta da: Ciro Orsi
    in Poesie (Poesie personali)

    A Merlino

    Erano nati nel giardino dei vicini
    da Iside
    una vispa gattina bianca e nera
    cui dava più diletto il gioco
    che la cura della prole
    e infatti presto
    i due micetti si trovarono
    a dover sbrigarsela da soli
    perché di Iside
    si persero le tracce.
    Merlino era tutto nero
    con una stella bianca
    in mezzo al petto
    e prese a frequentare
    il mio giardino
    ma sempre
    con molta discrezione
    tanto era diffidente e timido,
    mi osservava da lontano
    prendeva confidenza
    poco a poco
    finché in cuor suo
    fu certo di avermi conquistato,
    da quel giorno
    decise che gli appartenevo
    insieme a tutto il resto
    ed io mi illusi
    che Merlino fosse mio.
    Ebbe ogni attenzione
    per sentirsi a proprio agio
    una casetta di legno
    calda per l'inverno
    varietà di pasti
    da leccarsi i baffi,
    un ampio territorio d'avventure
    e un mondo di affetto
    dalla nuova famiglia
    di adozione.
    Lancillotto era bianco e nero
    un tipo sveglio e pratico
    ed in cuor suo apprezzò
    l'uscita volontaria del fratello
    dallo stesso territorio
    della famiglia dei vicini.
    Lui restò di là senza rivali
    e quando lo voleva
    poteva fare visita al fratello
    e viceversa per Merlino,
    cosa chiedere di più
    dalla vita per un gatto?
    Lancillotto era sfacciato
    Merlino era discreto
    Lancillotto era vorace
    Merlino era remissivo
    Lancillotto era curioso
    Merlino era pensieroso
    Lancillotto era prepotente
    Merlino era prudente.
    Merlino seguiva la vita
    restando un passo indietro,
    aveva timore di lasciarsi andare
    stava sul chi vive
    voleva tanto affetto
    per pareggiare il debito
    impresso nel suo DNA,
    ma sapeva che il conto
    gli era costato caro.
    Lancillotto era un tipo
    assai diverso
    spavaldo e strafottente
    cercava l'avventura
    e non badava al rischio.
    Quando si ammalò
    senza speranza di guarire
    d'un morbo assai grave
    che può capitare
    ai gatti avventurosi
    non fui meravigliato
    più del dispiacere
    che provai per la sua morte.
    Dopo poco tempo
    Merlino si allontanò da casa
    nella stagione degli amori
    è normale che succeda
    ed infatti era già successo
    tante volte,
    ma questa volta, purtroppo,
    non tornò mai più.
    Merlino mi appartieni davvero
    non è stata un'illusione
    tenerti sulle gambe
    sentire il tuo ronfare sornione
    seguire i tuoi passi silenziosi
    osservare i tuoi sonni beati
    guardarti negli occhi
    per leggerne l'anima,
    godere della tua nobile bellezza
    ogni volta che accendo
    il mio computer
    o apro il mio telefonino.
    Composta martedì 7 maggio 2013
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      Scritta da: Fragolosa67
      in Poesie (Poesie personali)

      Chimera

      Mille gocce di pioggia ed una lacrima per compagna
      Aria pesante nella glottide dei ricordi ingerisce
      alberi spogli e tetti rossi nel silenzio dei giorni di mezzo.

      Lacrima che si confonde in una pozza ove vedo
      baci di dama odoranti di fiori autunnali e
      gatte randagie in cortili di vecchie comari.

      Tra le mani ho margherite:
      M'ama o non m'ama giochi proibiti,
      terrazze assolate e
      spazi infiniti.

      Ma è solo una pozza e piove a dirotto!
      Non ho più la mia lacrima si è confusa per terra
      è diventata chimera!
      Composta mercoledì 6 marzo 2013
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        Scritta da: Angelo Giordano
        in Poesie (Poesie personali)

        Esistenza

        Per molto tempo,
        il sole nella mia vita,
        seppur risplendeva agiato
        non m'irradiava ne luce ne calore;
        Tutto era quasi statico e insensato,
        in alcuni giorni
        i pensieri incupiti,
        riemergevano silenti;
        pensieri di giorni fausti e sereni,
        ma una cotante pochezza di emozioni,
        ormai trasmessa al cuore.
        Confrontati alla cruda realtà.
        malgrado il fato.
        Adesso nessun oblio è caduto,
        il tutto è perennemente statico,
        dove gli entusiasmi vacillano,
        come vacilla un uomo sul dirupo.
        Il niente prevale sempre sul reale,
        una logica di vita mai accetta.
        Non ne sfuggo, ne indietreggio il passo,
        ne il mio capo a esso va a voltarsi,
        Il fato accetto,
        e a ampie mani firmo il patto,
        che questa vita dà e forzato accetto.
        Composta martedì 7 maggio 2013
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          Scritta da: A. Cora
          in Poesie (Poesie personali)

          Senza meta

          Spesso
          partii senza
          meta, per il solo amor
          del viaggiare
          perché odiavo il sostare, e sempre
          l'uguale osservare, amavo del cielo
          il colore, amavo del mare il sapore
          più volte entrambi li colsi, per confondere
          i sogni, che la notte, sentivo volare
          col solo rumore del'ali
          per soddisfare pensieri, perché
          piacevano al cuore
          Perché i miei desideri più cari
          erano nuvole chiare
          che un vento
          d'altrove
          portava.
          Composta martedì 22 maggio 2012
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            in Poesie (Poesie personali)

            Dai nonni

            È un'ora d'estate
            di un giorno che si chiama domenica.
            Questa fila di ore
            messe in fila da sempre,
            ma per oggi qui ancora per poco.
            E noi di famiglia
            nel giorno di festa
            tutti estasiati
            davanti a quel quadro
            fatto di luce,
            firmato finestra,
            che tanto seduce.
            Aspettiamo curiosi
            che si abbui tutto quanto
            per voltare la faccia
            ed andarcene a cena.
            Composta lunedì 6 maggio 2013
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