Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Toc toc

Vorrei farmi una casa,
ma la vorrei così nascosta
da dover dire
ogni volta che voglio tornare
che non trovo la strada,
come quando si è molto bevuto,
o siamo confusi dalle tante vie del ritorno.
E vorrei un portone gigante,
pesante,
che solo chi è sano e forte può muovere,
ed una serratura che cambiasse ogni giorno
per farmi capire
ogni sera che torno,
che non è casa mia.
Composta lunedì 6 maggio 2013
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    in Poesie (Poesie personali)

    Molti ieri fa

    Matteo neppure mi considera,
    corre fra gli alberi.
    Ha poco da dirmi,
    oppure ha cose più importanti da fare
    che non venirmi incontro.
    Fatica a muovere la coda
    ma forse non ha voglia di salutarmi.
    O forse non mi riconosce,
    ho una maschera veneziana sul corpo
    ed il viso troppo scoperto.
    Corre sulla quattro zampe.

    È passato del tempo,
    quello fatto di anni.
    Matteo è sepolto nel "giardino di sopra"
    della villa dalla quale si guarda Firenze.
    Lo seppellì mio padre
    che per un giorno smise di bestemmiare
    e volle farsi prete
    per seppellire l'amico a quattro zampe.
    Composta lunedì 6 maggio 2013
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      in Poesie (Poesie personali)

      Tempo da perdere per pensare

      Ho bisogno di una casa
      dove da dentro
      attraverso i vetri
      vedo un fuori che piove
      e che mi bagna i capelli,
      e mi bagna le lacrime
      per diluirle,
      farle scendere più in fretta,
      sparire
      con i dolori
      in un bicchiere di vino di sabbia.
      E voglio un fuoco
      che accechi chi lo guarda cattivo
      ma riscaldi il mio cuore
      imperfetto e lontano,
      assente.
      Voglio una guerra
      ma solo nel giorno che se ne festeggia la fine
      e si contano i morti.
      Nessuno.
      Una guerra per burla.
      E voglio un giorno speciale
      ma non lo voglio in futuro
      lo vorrei oggi
      e su questo non scherzo
      perché non ho molto tempo.
      Ma mi scuote un risveglio,
      un ceffone ben dato.
      Capisco che l'ora di sogno è fnita.
      Straccio i miei - voglio -
      ed il mio - ho bisogno-
      e torno ad alzare le braccia,
      in fila con gli altri,
      il ritorno alla cella del padiglione realtà
      del mio carcere a vita.
      Composta lunedì 6 maggio 2013
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        Scritta da: Urviniensis
        in Poesie (Poesie personali)

        Vespero nero

        Ah, tormenti notturni! Destrieri d'ingegno impazziti!
        Fievole è la ragion che duole,
        e la mente, eterna caldaia, che brucia parole
        e le viscere, rotte in spasmi contriti

        davvero non serbi nulla di meglio per me?
        Può forse, la vita, ridursi a recitazione?
        Quale il merito, per non esser ferito da falsa emozione?
        Lascio che il nero inghiotta i neri perché.
        Composta lunedì 6 maggio 2013
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          Scritta da: A. Cora
          in Poesie (Poesie personali)

          Tornai

          Tornai, un
          giorno in quel
          prato, che mi vide
          bambino coi soffi del
          vento giocare
          Trovai quel colori d'allora
          quel profumo amato del fieno
          dal sole seccato, più volte, nel'aria
          cercato
          Non c'erano più quegli amici, in quel
          tempo un giorno lasciati, ne quei
          chiassosi sorrisi, rimasti in quel cielo
          incollati, solo l'arsura d'una stagione
          che aveva indossato le ali
          Scoprii la tristezza più scura, quando
          poi venne la notte, con le sue stelle
          già accese, giù nel torrente
          specchiare
          Mentre ripresi un po' fiato
          quando osservando quel
          luogo da solo, compresi
          Quanto già fossi
          cambiato.
          Composta lunedì 6 maggio 2013
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            Scritta da: Stefano Medel
            in Poesie (Poesie personali)

            Manto della notte

            Notte mi ammanta di nuovo,
            col suo velo di crine nero;
            e mi cattura con le sue maliè;
            portandomi in un mondo onirico,
            tra sogno e fantasia,
            realtà e veglia;
            mentre la notte si accende di
            mille luci,
            coi lampioni solitari,
            le luminarie,
            i cartelli,
            le scritte al neon,
            le luci di cortesia;
            tutto un mondo,
            che di giorno,
            non c'è.
            E me ne sto,
            per conto mio,
            tra le memorie,
            e le cose di ieri e
            del presente,
            che si confrontano vicendevolmente;
            e il mio spirito vaga,
            nel buio, ramingo,
            in affannata ricerca della pace.
            Composta domenica 5 maggio 2013
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              Scritta da: CINELLA MICCIANI
              in Poesie (Poesie personali)

              Intime vibrazioni

              A volte
              nel silenzio
              ritrovo
              brandelli sparsi
              della mia vita.
              Sono tracce
              d'emozioni
              vissute
              intense
              palpabili.
              In quegli istanti
              consumo piano
              il tuo profumo
              ancora intatto
              sulla mia pelle.
              Le tue mani
              disegnano
              su di me
              arabeschi
              incandescenti.
              Lampi
              di ginestre
              aprono squarci
              di luce
              ed ombre.
              Vivo
              attimi
              d'infinito
              intime
              vibrazioni
              del silenzio.
              Composta sabato 4 maggio 2013
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                Scritta da: A. Cora
                in Poesie (Poesie personali)

                Quelle notti

                Ogni
                istante, di quella
                vita, tra quelle colline
                e pianura, da notti avvolti, vissuta
                Tra quei sottili sentieri, tra quelle strade
                smarrite, che anno visto e taciuto
                ciò che pareva peccato
                Fu cosa talmente gradita, ai sensi, al respiro
                al cuore, che al sol rimembrar, batte ancora
                Perché chi parlò in quell'ore, fu soltanto L'amore
                Ch'ancora rimane negl'occhi rinchiuso
                e tra queste fragili dita, fino a che
                il sole avrà perso il suo sorriso
                Finché avrà senno il pensiero
                Finché avrà fiato
                il respiro.
                Composta mercoledì 20 giugno 2012
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