Poesie personali


Scritta da: Nelson
in Poesie (Poesie personali)

Eavesdrop

Il respiro cuoce
sui fornelli dell'avvenire.
Lento e calmo,
sfama le bocche asciutte
della povera gente,
dei soldati al fronte
e delle famiglie in attesa.
Un piano accompagna
la messa, il coro, la croce.
Un altro povero cristo
percorre la navata,
la strada ultima,
il suo primo passo
verso un cielo nuovo.
Nuvole di cobalto
abbracciano caldamente
le novelle anime grigie,
ancora sporche
dai peccati terreni.
Gocciola il fango umido
sulle teste degli orfani,
sulle tempie dei cari,
sulle madri e sul bosco.
Alberi dorati
smuovono le loro chiome
come ragazze libere,
spensierate e giovani.
Tiepidi momenti
d'infinito candore
nutrono piccole poesie
e fate mature.
Piove, piove per tutti
e pioverà per sempre,
sopra questa veranda
e sopra la mia mente.
Pioveranno pensieri
d'odio e d'amore,
pioveranno idee e sbagli.
Piove su di me
come piove sulla guerra,
piove sul porto e sui fucili,
piove signori miei.
Piove.
Composta lunedì 11 marzo 2013
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    Scritta da: Luca Natale
    in Poesie (Poesie personali)
    Tu, con gli occhi di luna, la luce bianca riflessa su di te diventa oro e la gramigna fiorisce estasiata sotto i tuoi passi. Tu, con la pelle di nuvola, le tue parole sono rugiada di miele che ritrovo al mattino sull'erba bagnata. Tu, voce di violino, musa delle parole non dette ma sussurrate col cuore.
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      Scritta da: Nelson
      in Poesie (Poesie personali)

      A volte

      A volte t'accorgi,
      di un sentiero nascosto,
      una via minuta
      che sa di peccato,
      che sa di vita
      e povertà d'animo.
      A volte ti chiedi
      se sarà la giusta strada
      quella che percorri,
      quella che avanza.
      A volte succede
      che il destino ti viene
      incontro, a sua volta
      pian piano
      tenendoti per mano,
      per quella calle
      tra la vecchia Venezia
      e la nuova,
      per quel ponte
      che prima saltavi
      ma ora superi
      con cautela,
      con diligenza.
      A volte una serata
      può esser che vada bene
      o può essere che vada male,
      ma è pur sempre una serata
      prima di un giorno
      e di una successiva notte
      tra i campi di grano
      e le ciminiere.
      Prima del prossimo ponte
      che pian piano
      imparerai a conoscere,
      imparerai a saltare.
      Composta venerdì 1 febbraio 2013
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        Scritta da: Nelson
        in Poesie (Poesie personali)

        La guerra lampo

        Addestro nuove reclute
        per il mio esercito musicale,
        nuovi suoni e fantasie.
        Mentre accolgo questi soldati
        nuove milizie m'attendono
        al fronte metodico
        della guerra lampo,
        della guerra soporifera,
        della guerra in divisa.
        Una guerra in manette,
        una guerra senza dadi,
        senza freccette o bottoni.
        Una guerra in camicia,
        una guerra impari.
        Una guerra per gioco
        e per allegria.
        Combatto senza stile,
        senza mutande
        e senza voglia.
        Un desiderio mi cade di tasca,
        una bomba a mano
        attraversa l'orizzonte
        perpendicolarmente, diligente
        il cadetto furtivo
        che spara a vista,
        spara per noia, per soldi,
        per fare, per droga.
        Fumo, erba e pasticcini.
        Mescalina, cocaina,
        anfetamina e limone.
        Dammi quel cocktail
        bella bionda,
        devo durare tutta la notte,
        devo badare alla fauna
        e alla flora. Devo
        guidare un treno
        che non sa dove mi porta,
        un treno carico di rumori
        e anime sporche.
        Salta su Fievel,
        mettiti vicino a Carlos
        e Ramirez. Bevi
        Susan, bevine un po',
        ce n'è per tutti.
        Ce n'è quanta ne vuoi,
        ce n'è per sempre.
        Cazzo se ce n'è.
        Composta giovedì 14 febbraio 2013
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          Scritta da: Nelson
          in Poesie (Poesie personali)

          Black russian

          Vige l'ignoranza
          nel ventre del mondo,
          nella città del sole,
          nella villa delle possibilità,
          delle scelte, delle fantasie.
          M'obbligo
          di vivere ancora,
          in un bicchiere nero,
          ripieno e ridondante
          di liquido amniotico,
          ancestrale.
          Un bicchiere colmo
          di alcol e magie,
          di lusso e sessualità,
          di facce riviste,
          giornali e novità.
          Un calice, un desiderio,
          un figlio illegittimo,
          una richiesta innocente.
          Non sono un santo,
          ma studio religione,
          studio astronomia e arte.
          Studio situazioni
          e doppie maniche,
          giudizi e logaritmi;
          la matematica signori
          è per poche menti,
          per pochi luoghi,
          per un black russian
          e un bar vuoto.
          Grazie Islam,
          grazie per tutto.
          Composta giovedì 21 febbraio 2013
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            Scritta da: A. Cora
            in Poesie (Poesie personali)

            Piccolo amore

            Quando
            nel tardo meriggio
            nei pressi s'aggira la sera
            vestendo di scuro lo sguardo
            ed ogni ancor chiaro
            pensiero

            Non serve che spunti la luna
            che rinasca l'aurora, che il vento fuggito
            riporti gl'amati sapori
            Sui sentieri deserti
            del cuore

            Basta un piccolo Amore, per far
            ritornare il sereno, per fare
            battere il cuore e far che
            nella nottata appaia
            un raggio
            di sole -.
            Composta martedì 12 marzo 2013
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              Scritta da: David Baldolini
              in Poesie (Poesie personali)
              Vorrei fermarlo il tempo;
              per assaporare ogni tuo gusto,
              per carpire ogni tuo gesto,
              per ascoltare i tuoi dolci suoni.
              Vorrei modellarlo come se lavorassi la creta,
              plasmarne le forme e le profondità.
              Vorrei fermarlo il tempo;
              che non conosce sosta,
              spietato nel suo cieco e incessante divenire:
              non mi curerei del cessare delle stagioni,
              dei giorni, dei mesi, degli anni.
              Vorrei fermarlo il tempo,
              illudendomi che il noi sarà eterno.
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                in Poesie (Poesie personali)

                Un grande prato

                Tremula preda del passato
                lo ero
                poi passò il falco
                con il raggio dei suoi occhi
                sciolse il nodo mio dell'anima.
                Il falco fu uomo,
                l'uomo il deserto.
                Ero solo un sasso
                e le sue giudiziose mani
                mi bagnarono nell'oro,
                le mie vecchie lacrime
                le rifugiò sotto la terra.
                Il suo canto
                mi cullò tutta la notte
                regalandomi il suo prezioso calore.
                E restituì
                quel fiore nato sull'asfalto
                alla terra.
                Forse un giorno
                nascerà un grande prato
                e non saremo più soli.
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                  in Poesie (Poesie personali)

                  Donna veleno

                  Donna veleno
                  aveva un sogno,
                  ma un fottuto bastardo
                  mentre lei era in volo,
                  sparò le sue ali...
                  Violento fu l'impatto con la realtà.
                  Ma poi lei aprì gli occhi
                  solo poche mani
                  la purificarono dal fango.
                  Un giorno lei si alzò...
                  Si innamorò ancora più forte!
                  Si innamorò della solitudine,
                  si innamorò degli alberi,
                  e del canto degli uccelli.
                  E si innamorò dell'amore.
                  Ebbe ancora il coraggio
                  ancora una volta
                  di amare l'amore.
                  Poi lei prese la sua spada
                  cominciò a squarciare gli ostacoli,
                  sanguinando,
                  tracciò la sua evoluzione.
                  Lei
                  si voltò indietro
                  e scoprì
                  che la sua ombra
                  era svanita.
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