Poesie personali


Scritta da: Umberto Romagnolo
in Poesie (Poesie personali)

Non più come prima

Non ti penso più
mica come prima.
Ora sei per me
solo un'amica.
Ma non ti credere
cambi qualcosa,
tu sarai per me
sempre meravigliosa.
Saranno difficili
di certo i primi tempi
ma non impossibili,
teniamo i denti stretti.
Ce la possiamo fare
insieme io e te.
Fondiamo un'amicizia
che duri per sempre.
Composta mercoledì 13 marzo 2013
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    in Poesie (Poesie personali)

    Dal libro inesistente

    La vedevo camminare
    davanti a me.
    La sua gonna era corta
    come il tempo necessario
    a giudicare una cattiva azione.
    Folate di vento le schiaffeggiavano il viso
    a causa dei miei peccati.
    Lei pagava per me.
    Ma sorrideva al male,
    come io non sapevo sorridere
    ne al bene
    ne al male.
    Tenevo stretta la cartella delle cosa da fare
    ma rispettavo il patto.
    Aprirla soltanto a cose avvenute.
    In tasca il coltello
    mi sfregava la coscia.
    Riflettevo a voce bassa
    bestemmiavo a voce alta,
    adesso il vento
    si stava accorgendo di me.
    Abituato a stare sempre all'erta,
    da buon militare,
    sentendo il cambio di clima
    e di situazione
    il bavero si alzò,
    con in mostra i suoi gradi.
    La mia divisa di soldato perdente
    stava in piedi da sola,
    sorreggeva anche me.
    Adesso la sua gonna era a terra,
    calciata lontano dallo stivale da guerra,
    non avrebbe mai potuto testimoniare
    la mia cattiva azione.
    Composta mercoledì 13 marzo 2013
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      Scritta da: Luigi Principe
      in Poesie (Poesie personali)

      L'omm e merd!

      Intimamente leso
      l'uomo di scarto
      picchia.
      In preda allo sgomento
      di non essere al comando
      segna la memoria
      di chi crede gli appartenga di diritto
      e non per concessione.
      Avvilito
      ignora, dove ha inizio la sua decadenza
      e quanto la sua potenziale grandezza
      sia profondamente imprescindibile
      dalla condizione della sua donna.
      Composta martedì 12 marzo 2013
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        Scritta da: Michela
        in Poesie (Poesie personali)

        Fogli bianchi

        [Vedo]
        Questa luce che ho dentro
        che troppe volte ho raschiato via
        vorrei tornasse
        come un'onda altissima
        a saziarmi da ogni tristezza
        [Ancora]
        Ho amputato
        i miei arti
        volo con la mente
        non mi servono gambe
        per cadere ancora
        né braccia per cercarti.
        [Prendo Fiato]
        Fa male adesso,
        la libertà che ho scelto
        fogli bianchi ed inchiostro
        nessun'altro dolore
        se non quello che vedo
        ed i miei occhi lo sanno
        [Appartengo].
        Composta martedì 12 marzo 2013
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          Scritta da: Nello Maruca
          in Poesie (Poesie personali)

          VII

          Segna l'inizio assai ben augurante
          un ciel sereno luminoso e terso
          che animo e cuore rende esilarante
          e l'uccelletto innalza col suo verso.

          Chi arzillo chi lento e chi calante,
          chi più disteso, chi in timore immerso
          la scala imbocca ciascun insegnate
          purtuttavia, ognuno, in pensier riverso.

          Due giovani professori alti e snelli
          con risoluto fare e lesti gesti,
          con l'ausilio di ossuto inserviente

          assegnano classe ai loro novelli
          che ad occhi bassi e nei visi mesti
          seguon confusi lo smilzo servente.
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            Scritta da: Nello Maruca
            in Poesie (Poesie personali)

            VI

            Supera il terzo anno a pieni voti,
            lo quarto e puranco lo quinto senza
            inciampi, i risultati son ben noti
            ed è già assicurata la licenza.

            Dell'alma, figlio, m'hai colmato i vuoti,
            nei cinque anni non figura assenza
            e dai maestri tant'amore riscuoti
            che ben vogliosi son di tua presenza.

            Il primo ciclo chiuso hai in diligenza,
            ma il prossimo sarà assai più duro
            ma certa son di tua perseveranza

            Di quanto m'aspetta, mamma, ho coscienza;
            so che dinnanzi tengo un alto muro
            ma t'assicuro della mia costanza.
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              Scritta da: Nelson
              in Poesie (Poesie personali)

              Un cosmonauta dimenticato

              Braccia conserte
              davanti una luce digitale,
              chiuso dentro questo guscio;
              chiuso in una cabina spaziale
              dimenticata sulla terra.
              Sottolineo qualche riga,
              di questo decalogo,
              di questa vita che mi aspetta.
              Là fuori l'atmosfera non è respirabile,
              qui dentro vivo dei miei sospiri,
              delle mie parole.
              Un altro giorno da segnare,
              un diario di bordo che conosco a memoria.
              Leggo per non dimenticare,
              scrivo per rimanere sveglio.
              Non so quanto si possa andare avanti,
              non so per quanto tempo ancora,
              non so più nulla.
              Perché sono qui?
              Dove sono tutti quanti?
              Non c'è più nemmeno il sole.
              Rimangono soltanto le mie parole,
              le mie pagine, i miei sogni.

              6 Settembre, anno 2014 – Continuo a ricordare.
              Composta domenica 6 settembre 2009
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                Scritta da: Nelson
                in Poesie (Poesie personali)

                Sono

                Sono il figlio del tempo,
                il fratello dell'arroganza
                e l'airone perduto.
                Sono il padre dell'angoscia,
                dello stimolo e del sentimento.
                Sono il bambino mai nato,
                il ventre malato, la noia ed il sorriso.
                Sono la tua controfigura
                Nella vita ultraterrena.
                Sono il tuo spirito fecondo,
                colui che ha firmato la tua condanna
                e la tua miseria,
                la pietà nei volti e la carne marcia.
                Sono il barman che ti ha dato da bere,
                sono il bicchiere che sorseggi
                e la tua verità.
                Sono un pessimo poeta
                Che parla ad un talentuoso allievo.
                Sono la minestra che mangerai domani
                E quella di ieri, di tutti i giorni passati
                E prossimi. Sono il tuo futuro
                E il tuo biglietto per questo film
                Che sta per iniziare,
                che comincia insieme al tuo delirio.
                Non perdermi, ti servirò.
                Composta venerdì 31 agosto 2012
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                  Scritta da: Nelson
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Voglia di kebab

                  Un semaforo verde
                  supera il mio sguardo,
                  mentre un albero incosciente
                  attraversa la strada.
                  In quel attimo io vivo
                  una vita parallela,
                  una vita d'inquietudini,
                  ritratti e diversioni.
                  Una storia vera
                  che si conclude presto
                  all'interno di un kebab.
                  Composta giovedì 21 febbraio 2013
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