Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)
un altro giorno è passato
un giorno in meno incontro alla felicità
un giorno in più lontano da ieri
niente potrà più buttarmi giù
ora so,
il passato rimane al mio fianco
è il mio compagno di viaggio
che mi ricorda
il bello e il brutto tempo
mi dice
prendi la crema da sole
e portati l'ombrello
lui si che è un vero amico
si preoccupa tanto per me
mi da buoni consigli.
Composta mercoledì 28 novembre 2012
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    Scritta da: Michele Gentile
    in Poesie (Poesie personali)

    Vendetta!

    Argento che danza sulle squame del mare,
    terre arse di luna si destano
    al canto della marea.
    Quale stella arde tra i flutti
    offerta alle braccia del fuoco
    giace, tremante
    nascosta da un timido vento...
    Argento che marchia le rughe del mare,
    iracondi rii rispondono
    al richiamo del Re.
    Quale età piange nella bruma
    tradita dalle braccia del fuoco
    corre, tremante
    inseguita dal feroce rimorso.
    Argento che scintilla dal cielo
    Nubi d'acciaio giurano vendetta
    per sudicie vesti.
    Quale dardo gli trafiggerà il ventre,
    fuggito dai roghi della passione
    corre, tremante
    spento dall'implacabile pioggia.
    Composta martedì 5 febbraio 2013
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      Scritta da: Marco Di Paola
      in Poesie (Poesie personali)

      Il viver mio...

      Nella propria anima intensamente scavando
      senza saper cosa si va cercando
      questo è il destino a cui vado incontro
      quello con cui in ogni istante mi scontro
      cercando niente di particolare
      solo un semplice sogno da poter realizzare.
      Perché senza un sogno la vita è vuota
      e di questo per me è cosa ben nota
      dato che ho vissuto e continuo realmente
      senza un motivo, che lo giustifichi, apparentemente!
      Composta mercoledì 6 febbraio 2013
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        Scritta da: Stefano Medel
        in Poesie (Poesie personali)

        Io e te

        Ciao, ti dico ciao,
        mentre ti guardo,
        tu accendi il mio giorno,
        e ti amo sempre un po' di più;
        e di guardarti, non si stancherei,
        e di parlarti,
        vorrei;
        che tu ascoltassi un po',
        e non andassi via,
        aspetta un attimo,
        un attimo,
        non andare a fumare;
        rimani qui,
        con me,
        rimani qui,
        un altro po';
        due anime vicine,
        mentre il mondo non sa niente,
        e che vada al diavolo;
        io e te,
        noi due,
        in mezzo a questo mondo,
        così folle e strano;
        io e te.
        Composta martedì 5 febbraio 2013
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          Scritta da: Rosa Coddura
          in Poesie (Poesie personali)

          Perdersi di vista

          Sento che ci stiamo perdendo,
          come polvere nel vento ci stiamo disperdendo,
          sento che lentamente stai scomparendo
          e che dalla mia vita stai uscendo.

          Nei ricordi conservo le tue traccie,
          quello che ho ormai smesso di inseguire,
          perché ti devo lasciar vivere e fuggire
          a volte un saluto timido
          riaccende un ormai antico brivido,
          solo il tempo dei nostri racconti,
          e poi aspetto che ritorni, quei rintocchi,
          del tempo che ci separa,
          della nostra vita questa si impara.

          Ci si perde di vista,
          anche se la nostra fine
          non era ancora prevista,
          ma i ricordi saranno immortali,
          anche quando non avremo
          più le nostre ali.

          Potremmo sorriderci a distanza,
          anche se non saremo nella stessa stanza,
          ma so che sentirei comunque la tua mancanza,
          ma con i nostri pensieri,
          saremmo comunque sinceri.
          Composta lunedì 14 gennaio 2013
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            Scritta da: Rosa Coddura
            in Poesie (Poesie personali)

            Cadeva la pioggia

            Cadeva la pioggia,
            goccia dopo goccia,
            si poggiava sul mio volto,
            bagnava il nero giubbotto
            e lentamente
            formava le pozzanghere
            sulle strade.

            Ella sempre di più batteva,
            mentre le raffiche di vento
            distruggevano il fragile ombrello,
            ed io per non bagnarmi
            con fatica tenevo l'agitato capello,
            lavava via le orme
            sulla strada,
            le persone che avevo amato
            ma non la tristezza
            che avevo provato.

            Il gelo soffiava tagliente
            per un disagio
            che non era solo apparente,
            mi penetrava dentro,
            quel giorno d'inverno,
            mi sentivo nuvola
            di un temporale più grande,
            una tempesta morale,
            un male ancor più grave,
            pioveva dentro e si
            formavano lentamente
            le pozzanghere sul mio cuore
            e non c'era nessun ombrello,
            nessun riparo,
            dalla pioggia del mio dolore,
            nessuna previsione,
            c'era stata per quel cuore,
            che era uscito di casa
            senza un'adeguata protezione.
            Composta domenica 27 gennaio 2013
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