Poesie personali


Scritta da: Susan
in Poesie (Poesie personali)

Sogni persi

Quanti sogni persi nel tempo
quante speranza
svanite nel nulla
eppure sono qui
con un cuore che
non chiede null'altro che pace
con un anima che vive in bilico
con una strada davanti ancor più lunga
camminando sul rasoio di una fune
quanto tempo ancora
e poi comprendo
che non esiste tempo
che possa fermare i sogni,
le lacrime svaniranno nel vento,
il sorriso
riaffiorerà sulle labbra in un volto
un po' stanco ma
pieno di speranza
quanto tempo ancora?
non importa
infondo a cosa serve il tempo se
lo stesso tempo
porta via un po' di me ma
mi dona te.
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    in Poesie (Poesie personali)

    Alberi soli

    Celesti macchie di cielo
    in una nera di rami selva
    d'infiniti alberi soli
    sopra un bianco e lucente
    di neve tappeto d'erba
    e io qui solo a meditar
    su questa loro dimenticata terra
    così tanto sola
    ma con anche tanta pace
    e qui mai nessuna guerra.

    E riprendo la mia discesa
    per tornare giù in città
    nevrotica e frastornata
    da rumori e schiamazzi
    della sua più sciocca mondanità
    ma rivedo ancora lei sempre sola
    come si sentisse da me spiata
    la stessa colta tra que rami
    solita mia adorata luna
    la stessa vista sopra quella cima
    montagna di nessuno
    soltanto qualche ora prima
    e oggi dal sole più che mai glassata
    ma differenza non c'è alcuna
    sotto la sua argentea luce bianca
    sempre solo vedo alberi soli
    tra quelli del silenzio
    o come questi del frastuono
    e nel mezzo sempre vive
    ogni giorno lo stesso vuoto
    di un cuore solitario
    nel suo fremente e silente suono
    da sempre e ancora solo
    solo insieme ad alberi soli
    come quelli di un ceduo bosco
    o come gli altri tra morse di città
    che più non riconosco
    vivendo l'illusione di uno specchio
    perso d'immensa folla
    o in boschi riflessi di società
    ma io nel loro mezzo
    solo e perso, son finito
    il mio cuore ormai
    da quel lontano tempo è solo
    debole e intorpidito.

    E in ogni alba del suo risveglio
    per ogni suo giorno nuovo
    ogni albero è solo un uomo
    sempre e soltanto solo
    che nasce da germoglio di radici
    e cresce da sua linfa
    cattura luce dentro foglie
    fino a che dà frutti
    dopo che si dischiude
    nel suo più bel fiore
    per poi sul finire
    soltanto dover seccare
    come un albero così un uomo
    che solo e dentro muore
    dopo aver perduto
    il suo unico vero amore
    e senza aver nessuno
    a cui poterlo raccontare
    come insieme ad altri amor mai colti
    perché caduti frutti
    macerati al sole.

    Ciclo stagionale che da sempre si ripete
    quando al suo finale
    del più grave giro suo vitale
    alberi che muoiono
    sopr'altri finiti legni
    lungo fiumi di lente fluitazioni
    uomini che son alberi
    cuori che son fiori
    strappati amori di vite separate
    e deforestazioni
    luce era linfa tra le foglie
    emozioni eran vita sulla pelle
    ma tutte disperse in malevoli parole
    nella rete di ostili maglie
    o dentro labirinti di fragili relazioni
    dove infine tutto è sapone
    solo d'infinite bolle.

    E resta solo vana vita di sol fatica
    che erge da radici verso il sole
    e in terra crolla poi nel suo tremore
    quella terra ormai nemica
    di uomini che son caduti
    come di alberi abbattuti
    dopo che son rimasti soli
    per tutta la loro vita.
    Composta domenica 10 giugno 2012
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      Scritta da: Stefano Medel
      in Poesie (Poesie personali)

      Aurora

      Alle porte dell'alba,
      la notte è volata,
      è scivolata via,
      scappata,
      estinta;
      le ombre fuggono,
      i demoni spariscono,
      le tenebre si ritraggono;
      il buio amico,
      che mi nasconde,
      cede il passo,
      alla luce fioca dell'aurora;
      gli uccelli, cantano il mattino;
      io me ne frego,
      il mondo può aspettare,
      con le sue falsità;
      voglio pensare a me,
      stare qui,
      non muovermi,
      e basta.
      Composta giovedì 14 giugno 2012
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        Scritta da: Susan
        in Poesie (Poesie personali)
        Oggi per un attimo mi sono soffermata sul mare
        e guardavo quell'immenso che sà di vita
        e mentre gli uccellini volavano
        i bambini correvano
        una margherita ha catturato il mio sguardo
        e resto stupefatta
        la natura è proprio bella.
        Sì così
        proprio bella
        lei era li così vicina al mare
        come se mi sorridesse
        l'ho raccolta
        ad un tratto una lieve carezza del vento
        sul mio volto
        che strana emozione
        è proprio vero che sono le
        piccole cose che rendono questa vita
        così strana eppure
        così bella.
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