Poesie personali


Scritta da: Giuseppe Romano
in Poesie (Poesie personali)

Mi fa quasi pena

Oggi il mio passato torna a farmi visita,
bussa alla mia porta con superbia ed arroganza
convinto che faccia ancora parte della mia vita,
non sa cosa è successo durante la sua assenza.
Pare proprio che per lui nulla è cambiato,
lo guardo e rido con gusto, mi fa quasi pena,
dopo aver buttato via il mio cuore, è tornato,
ma la sua parola ora è leggera come una falena.
Non riesce a capire cosa stia succedendo,
è confuso, osserva silenzioso il mio fare indifferente,
senza successo, prova a scoprire a cosa stia pensando,
si rende conto che non riesce più a scrutare la mia mente.
Comprende allora che la mia anima ormai è legata
a colei che venne dopo il suo abbandono,
ha dimenticato da molto quello che è stata
e da lei solo indifferenza avrà in dono.
Composta sabato 18 giugno 2011
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    Scritta da: Reginella
    in Poesie (Poesie personali)

    Solitudine

    Fredda grotta di silenzi
    bagliori sinistri
    riuscirò ad agitare le mani?
    Più in là si sente
    il rumore profondo del mare...
    ... pochi passi incerti...
    ma ecco che la notte già sta calando
    col suo corpo di pantera
    e con i suoi artigli mi accarezza
    mentre tremando
    assisto impotente all'ira torbida e ululante del vento.
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      Scritta da: Matteo Zacchini
      in Poesie (Poesie personali)

      Olimpiadi

      Quel pomeriggio ero più agitato del solito,
      Stavo aspettando l'arrivo di mio nonno
      Per andare con lui a giocare a pallone.
      Mio nonno è sempre venuto
      A portarmi fuori,
      Eppure ero in ansia.
      Il nonno arrivò e insieme,
      Con il pallone sotto il braccio,
      Andammo al parco della "montagnola".
      Quel pomeriggio un vociare di ragazzi,
      Che girando si rincorrevano qua e là,
      Cos'è mai questo!
      Un amico di giochi mi disse: Olimpiadi!
      Era stata organizzata,
      Una serie di corse con tanto di medaglie
      Come si fa alle olimpiadi, quelle vere.
      Ad una gara partecipai,
      Pieno di emozione ed entusiasmo.
      Pronti... Via!
      Io stetti sempre con i primi,
      Avendo sempre gli occhi
      Verso mio nonno.
      L'affanno aumentava
      Il cuore mi batteva forte in gola,
      Spingendo e stringendo i denti,
      Distaccai i concorrenti e vinsi!
      Che bello dopo tanta fatica!
      Con al collo la medaglia del primo arrivato
      (era di cartone)
      Corsi ad abbracciare mio nonno,
      Che bello.
      Quella medaglia appesa al muro
      Al fianco del mio letto,
      È stata lì per tanto tempo.
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        Scritta da: Matteo Zacchini
        in Poesie (Poesie personali)

        Mio padre

        Un uomo che dalle proprie debolezze
        ha creato nuove virtù.
        Un uomo che dalla semplicità
        ha imparato a sognare.
        Un uomo che dal niente
        si è costruito un mondo
        tutto da interpretare.
        Un uomo che vive d'amore
        ma che lo nasconde con estrema dolcezza.
        Un uomo che non ha mai provato invidia,
        perché, se ti vuole bene,
        il suo è un sentimento puro.
        Questo è mio padre,
        una persona estremamente fragile
        quanto forte,
        un individuo brillante
        con l'animo d'artista!
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          Scritta da: Matteo Zacchini
          in Poesie (Poesie personali)

          A mio nonno...

          Non sopporto l'arroganza
          di chi si nutre del denaro.
          Rinnego l'essere umile
          nel diventare
          un modello accettabile
          per la società.
          Ho bisogno di sognare
          e credere nell'utopia,
          semplicemente per non
          vedere ciò che non riesco
          a percepire.
          Diventi attore per recitare
          una commedia
          e ti ritrovi regista
          della tua stessa vita.
          Difficile immaginare
          l'orizzonte
          senza conoscere
          con quali scarpe
          ti incammini.
          Con il pennello
          dipingo di nero lo sfondo
          e di rosso regalo
          uno sguardo
          alla mia rabbia.
          In poco tempo la vita
          ti passa davanti
          e invece di una ferrari
          ti trovi a guidare
          un'utilitaria.
          Vogliamo pace
          e allegria
          ma intorno a noi
          aleggia solo illusione,
          la nostra generazione
          è precaria e priva
          di una identità reale.
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            Scritta da: *marta*
            in Poesie (Poesie personali)

            La poesia non muore

            La poesia non muore.
            Noi cambiamo,
            cambia il modo di scrivere
            cambiano gli argomenti
            cambia persino il nostro credo,
            ma la poesia resta.
            Resta nei cuori di chi legge
            Ed ha letto
            E ricorda.
            Resta nelle pagine riempite di parole
            Nelle lacrime e nei sorrisi
            Che ci provoca.
            Resiste nella conquista
            Lenta ma continua
            Di anime nuove
            Lontane e vicine
            Simili e diverse.
            Immortale,
            persiste nel cambiamento,
            emozioni che da personali
            diventano universali,
            come un fil rouge
            che tiene tutti cuciti insieme.
            Composta sabato 18 giugno 2011
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              Scritta da: *marta*
              in Poesie (Poesie personali)

              Una vita di poesia

              Una vita di poesia è possibile per tutti.
              Ingredienti indispensabili:
              pensieri sereni.
              Pensieri profondi.
              Emozioni forti.
              Passione distruttiva.
              Amore
              Odio.
              Cosa voglia dire vita di poesia
              È ancora incognito.
              Eppure la certezza è una:
              se non rischi
              non riesci ad aspirare
              al massimo,
              se non rischi
              vivi di apatia.
              E la poesia resta agli altri.
              Composta sabato 18 giugno 2011
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                Scritta da: Salvatore Coppola
                in Poesie (Poesie personali)

                La mia poesia

                Fino a ieri
                era la mia canzone,
                le note di uno spartito
                i tasti di un pianoforte
                le corde tese di un violino.
                Fino a ieri
                tra le pagine di un libro,
                leggevo le sue dolci parole
                il loro intercalare libero
                le piccole frasi di una poesia,
                i sentimenti più puri
                la sua nostalgia.
                Ora tutto è cambiato.
                Sono solo. Lei è sola;
                siamo soli.
                Non è più la mia canzone,
                non è più la mia poesia.
                Composta venerdì 17 giugno 2011
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