Scritta da: Enea Molinari
in Poesie (Poesie personali)
Io sono!
mio malgrado, sono
e mi rassegno ad essere!
perdendomi cosi
nel profondissimo, sublime
rispetto, del mio Io.
Composta domenica 19 giugno 2011
Io sono!
mio malgrado, sono
e mi rassegno ad essere!
perdendomi cosi
nel profondissimo, sublime
rispetto, del mio Io.
Basta così
qui mi fermo
in questa distesa d'amarezza
e lacrime più amare
di quello che adesso c'è tra noi
basta poco
quando c'è solo un fine
per gelare un debole fuoco
così poco, che è nulla
solamente il pretesto
preso al balzo
non mi aspettavo luce di stelle
ma solo una parola in più
eppure adesso non vali
quanto un saluto così rapido
come quello che è stato tra noi
non meriti la mia attenzione
ogni parola è cibo del vento
ogni gesto è solo un ago in più
della tua illusione
incagliato nella pelle
e mi lascio portare via
dalla marea dei tuoi occhi
via, fuori da te
mi fermo qui
e mi sollevo in alto
oltre il tuo livello
che non vale uno sputo.
Na lingua di focu
scinni da muntagna
n'do scuru di la notti china di stiddi,
pari ca si rapi n'do cielu e
nesci sangu d'amuri, di odiu e di lamenti.
E scurri lentu stu focu
e tuttu s'adduma davanti a iddu n'do so cursu,
ca porta nun si sapi unni.
M'incantu e mi scantu n'do stissu tempu
n'do vidiri u focu ca camina comu na spada
ca rapi sta muntagna n'do scuru di la notti.
Forsi è accussì l'amuri, accussì ardenti,
ti spunta 'ntrasatta n'do scuru e t'abbrucia l'anima,
u corpu, u cori e la menti.
E comu si nenti fussi,
a matina spunta tutta ianca cco vistitu da festa,
n'do celu azzurru c'assumigghia o mari.
Tra risati e chiantu si sulu tu, spampinata Etna,
a rialarimi gioia ogni vota ca ti vidu.
Una lingua di fuoco scende dalla montagna
nel buio della notte piena di stelle
Sembra che si apre il cielo
ed esce sangue d'amore, di odio, di lamenti.
E scorre lento questo fuoco
e tutto accende davanti ad esso lungo il suo corso
che porta non si sa dove.
M'incanto e mi spavento nello stesso tempo
nel vedere il fuoco che scorre come una spada
che apre questa montagna nel buio della notte.
Forse è così l'amore... così ardente
spunta all'improvviso nel buio e ti brucia l'anima,
il corpo, il cuore e la mente.
E come se niente fosse
la mattina seguente
spunta tutta bianca col vestito della festa
nel cielo azzurro che assomiglia al mare.
Tra risate e pianti, sei solo tu, brulla Etna
a regalarmi gioia ogni volta che ti vedo.
Self-centered
Bla, bla, bla....
Chiacchiere senza fine.
Bla, bla, bla....
Rimbrotti e considerazioni.
Bla, bla, bla....
Analisi puntigliose.
Bla, bla, bla....
Paternali e valutazioni.
Bla, bla, bla.
Vuote speculazioni.
Evviva!
Ho trovato un professore!
È vero, è pedante
Lo so, è un po' saccente.
Ma che ci vuoi fare?
È meglio di niente!
Sulla tela del firmamento l'ultima stella
è ormai comparsa, gli occhi della mia fantasia
si posano sul mare che,
placido leviga con le onde
delicate, la costa
un canto linfatico sopraggiunge da lontano
ponendosi come sottofondo al surreale
fantasma della notte.
Il creato è silenzio.
Una rondine, mitigata dall'imbrunire
torna al suo nido,
un albero spoglio fa ombra su un
lago, le cui terse acque sono scosse
da una leggera e tacita brezza.
Tutto è silenzio
l'aria ha il sapore delle fatui nubi
e risuona della nenia dei sogni.
Il mondo è silenzio.
Ma nella solennità di questa quiete immaginaria
la mia anima urla impietosa
poiché il gaudio d'amor di cui
è ricca anela a congiungersi all'immenso,
per poter attraversare lo scibile
e renderlo partecipe di questa smisurata pazzia.
E nel buio splende l'ardente rogo
dalla mia passione.
E nel silenzio canta la voce del cuore.
Mese mariano di bei fior'ornato
che pei profumi suoi resta invidiato
e tutto quanto in se è generato
e dal letargo ogn'essere è svegliato.
Mese di amore, mese di speranza
ch'ogn'anno rinnova la vecchia usanza
di ridonare al sole risplendenza
a seguito d'inverno di doglianza.
L'animo mio quest'anno ha spalancato
ché dolce fior un dì l'ha visitato
e di tutto l'odore suo ha inebriato
così lo core mio ver se ha portato.
Candor, quel fiore, tien di bianco giglio,
l'odore è di viola e fiore di tiglio,
riesce, per amore, dare scompiglio
lungi di cattiveria e di periglio.
La bianca sua manina ho carezzato,
un bacio sulla guancia m'ha donato,
la sua dolcezza il cuore mi ha segnato
e l'alma tutta quanta m'ha turbato.
Giganteschi palazzi
della grande città
mi infondono nostalgia
di un'altra realtà.
La mente che evade
dolcemente si appaga
in un piccolo rifugio
molto lontano...
Sul calar della sera
è un grazioso presepe...
Si illuminano le finestre,
si animano i vicoli.
Dalla dominante collina
gioisce la vista.
Il cuore esulta,
la mente fantastica
nell'ammirar la quiete
di quest'armonia
che mi manca...
E tutte le strade parevan d'oro
l'una era certa
l'altra incerta
l'una diritta
l'altra ricurva
l'una in avanti
l'altra indietro
e tutte le strade parevan d'oro
sotto la timida
e scostante luna...
Quante lacrime versate...
quanti sogni infranti...
luci spente
improvvisamente
nel cuore della notte.
Voglia di trasformare
le mie incertezze,
le mie fragilità...
Ma grazie a tutto questo...
perché mi ha portato a te...
E quando mi perdo con gli occhi
quando il vento
dice di no
Quando il sole cade nell'apatia
l'amore annega
e si perde
tutto scivola nella follia.
E quando l'aria si fa viola
quando la luce
soffoca come fumo
l'amore urla
e grida
e odia
poi l'estate è arrivata
... un lungo respiro...
recuperare i pezzi sparsi...
... del mio cuore...