Il Tempo
Nonostante sento
il ticchettio
dei minuti
e delle ore,
il mio tempo
si è fermato lì
in quella strada.
Tuttavia il tempo
passa inesorabilmente,
ricordo
la tua voce
e il tuo profumo,
che addolcisce
le mie giornate.
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Nonostante sento
il ticchettio
dei minuti
e delle ore,
il mio tempo
si è fermato lì
in quella strada.
Tuttavia il tempo
passa inesorabilmente,
ricordo
la tua voce
e il tuo profumo,
che addolcisce
le mie giornate.
Ti righeranno il volto
le tue lacrime
che scendono lentamente,
come un vortice in un oceano.
Gocce di rugiada
si mescoleranno
alle tue lacrime.
Che insieme rattristano
il tuo cuore
e la mia anima.
Io mi nutro di commozioni,
di piaceri.
E lacrime,...
di affetto e di trasporto.
Io mi nutro.
di incontri vecchi e nuovi.
Di parole dette,...
silenti e ascoltate.
Nutrendomi di sola calma.
di conoscenze sempre nuove;
di miraggi forse irrealizzabili.
Ma vivo serenamente.
Ti voglio... ma ora non posso fare altro che scriverlo sul foglio
arcobaleni di sentire addolciscono distanze e ci colorano le mani
mai stanche di modellare i sogni cesellandone il domani
Ti voglio come la prima volta che ti ho vista
indomito guerriero e tu meravigliosa mia conquista
Pesano questi momenti come macigni come massi e l'unico sollievo è sentire la tua voce
che mi porta lì con te sulle tue orme sui tuoi passi.
Grazie amore mio
d'essere qui con me ora su questo magico foglio
e grazie alle parole che mi fanno ancora scrivere... ti voglio.
Ogni volta che ti cerco salta fuori il tuo sorriso
come guizzo di delfino come sole all'improvviso
Ogni volta che ti penso poi mi perdo nell'immenso
nel profumo della terra
e mi ritrovo a rotolar tra i fiori
ogni volta che ti cerco nello specchio sono pieno di colori.
Ogni volta che ripenso alla tua ultima carezza
sento ancora il dolce brivido la brezza.
Ora seguirò la strada che mi porta verso il sogno
ogni volta sognarti è un bisogno.
Sottofondo c'è una nota.
Sempre quella, senza posa.
Puoi celarti, sai coprirti.
Con dileggio, divertirti.
Ma giammai saprai velare
quel tuo amar ri-sentimento.
Ogni nota ho registrato,
Sempre ti ho ri-conosciuto.
Basta chiacchiere e viltà.
Esca, infin, la verità.
Si consuma lentamente questo corpo che la vita mia trasporta
usurato dalle facili intemperie
che confondono il mio vivere
mescolando fantasia alle cose serie.
Si consuma lentamente questo mezzo di trasporto
tra gli incroci della mente nel cercar giusti equilibri
e bilanciar ragione e torto
Si miscela e lentamente si opacizza il mio pensare
come acqua che ristagna nel bicchiere
mentre veli di calcare sono lì a segnarne i bordi
miscelando il mio domani con i piedi nei ricordi.
Si consuma e dolcemente mi trasporta
questo corpo preso in cambio di un momento.
Lentamente... dolcemente... sarò vento.
Nonna
donami un istante ancora
le danze di armoniosi
inafferrabili respiri
dei merletti cesellati
dal grembo scalpitante delle tue mani.
Tutto desidera parlarmi di te
vecchie porcellane di Delft
sussurrano da un mobile liberty
scie di ricordi
con i calzoni corti di bambini
bambole disposte a fiera
sfavillante corolla
si dondolano sulle ginocchia
di un tempo che non sa perdonarsi
il suo vile, impietoso
ferocemente diluviale trascorrere.
Il tuo pianoforte
mi invita a sedergli accanto
e sciorina dai suoi tasti d'avorio
le carezze imprigionate nei suoi preludi
le musiche austere di Beethoven
i fraseggi ardenti di Bach
le sonorità capricciosamente imperiali di Mozart.
Ci sono stradine
ammantate di miele
che solleticano il mio udito ancor bimbo
ombre di innata eleganza
di antiche gavotte e maestose sonate
che giungono a me
su una carrozza veneziana
nel comodino dorato della tua memoria,.
Nonna, scopro di nuovo
che la vita è sempre pronta a ruggire
per farsi beffe
di spazio, materia e orologi.
Sovente vieni a trovarmi
d'improvviso
dietro l'ombre della sera
prendi tutto
e non lasci niente
di silenzio ti nutri
e di acqua amara
t'inebri
le tue braccia
avvolgenti
sono
tetre catene
che scintillano
nel tenue bagliore
delle stelle.
Il maltempo ieri sera senza dubbi si è manifestato bene
rovesciando la sua rabbia sradicando piante e fiori
mentre il vento miscelava fango e terra
e nemmeno lui capiva più dove fossero i colori.
Era giorno e in un momento notte fonda
mentre i fossi della strada non avevano più sponda.
Alzo gli occhi verso il cielo
e una nuvola da sola mi portava in mente subito
il cappello di una suora.
Penso che fosse la cuoca superiora
Perché subito discese grandine... grossa come uova.