Scritta da: Aurora Sisi
in Poesie (Poesie personali)
E ad ogni graffio
L'anima fa male...
E si fa buio,
Ma l'amore apre
Uno spiraglio nuovo
Perché penetri la luce...
Composta sabato 12 marzo 2016
E ad ogni graffio
L'anima fa male...
E si fa buio,
Ma l'amore apre
Uno spiraglio nuovo
Perché penetri la luce...
Raccolgo lo straccio
spolvero la panchina della mia vita,
mi siedo e ammiro il tramonto
c'è ancora tempo
ma intanto ricordo...
lungo il sentiero ho conosciuto gioia e dolore
ma il cuore ha continuato a cantare
a volte con voce stonata
ho visto la pioggia e poi il sole
ora seduta a pensare capisco che la tormenta è andata
ha sfiorato la mia anima,
ha anche toccato la mia pelle
ma il soffio del vento mi ha cullato
il corpo si è lasciato spesso accarezzare dopo il tocco aspro della vita
e so che...
c'è ancora tempo per fare,
per dire, vedere, andare, capire,
tempo per amare...
Senza parole la mostra itinerante
su Auschwitz:
dove i carnefici erano peggiori
delle belve feroci
perdendo la loro umana dignità di figli di Dio
trasformandosi in demoni affamati di morte.
Trattati peggio dei cani dei carnefici assassini
milioni di uomini, donne, bambini,
ebrei e zingari,
ombre vive di cadaveri viventi
senza più lacrime:
"non sapevano se erano ancora vivi
o già morti".
Come uomini della terra
porteremo sulla nostra fronte
il marchio umiliante e assassino
della svastica hitleriana
riducendo l'uomo a un giustiziere assassino
e demoniaco!
"Esseri umani" si trasformarono
in "carnefici senza pari".
Servitori di ideologie sporche di sangue
e piene di odio
sono diventati i dittatori del potere
e dell'atroce morte
riempiendo il secolo ventesimo
di martiri e di guerre:
mai tanti morti sulla terra per
dittatori osannati più di Dio!
Che umiliazione per l'umanità
trascinata dall'orrore
di uomini senza cuore!
Una domenica come poche
in cerca di preghiera
ci ha spinti lontano
nella bassa agreste aragona
dove ancora si conservano
le trincee d'una guerra incivile
tra spagnoli che si assassinarono tra fratelli.
Perdette la vita gente innocente
e tanti poveri anziani
finirono in fauci assassine
di belve dal volto umano.
Guerra incivile assurda piena di odio
e tanti rancori
si uccisero tra loro gruppi fanatici
di sinistra e destra,
atei contro cristiani,
distruggendo chiese e conventi
preti, vescovi, suore,
tanti cittadini sinceri e innocenti.
Alcuni sepolti ancora vivi
in fosse con calce bianca...
che ancora oggi gridano
pregando insieme ai santi.
Quando l'odio entra nei cuori
senza Dio e senza pietà
noi uomini siamo feroci
peggio dei lupi e bestie feroci
distruggendo tutto il messaggio
della storia passata:
opere d'arte, cultura, biblioteche
e sogni di vera pace.
La guerra porta solitudine,
rancore e lutto nel cuore:
il tempo è trascorso, ma si nota
ancora l'odio e poco amore.
Oggi siamo entrati in un monastero
di suore di clausura
dove l'inciviltà umana distrusse,
rubò opere d'arte e pietà.
Oggi ci sono resti rotti,
muri senza affreschi e senza echi
di molte anime sante
che per secoli cantarono tanti salmi.
Oggi una ventina di giovani suore
pregano in varie lingue
affinché il Signore ci doni la Sua pace
oggi e domani.
I cactus con le spine pungono questo giorno
appeso al sole su una ringhiera di balcone
dove occhi indiscreti spiano il loro giorno
racchiuso in fiori rossi con un bacio d'amore.
Spine e fiori sono i sogni di una ragazza sola
in attesa che sbocci il bozzolo della sua rosa
dove sono racchiusi i suoi sogni di giovinezza
trafitti da spine di disillusione nel suo cuore.
I fiori dei cactus sono belli e molto passeggeri:
la loro bellezza racchiude i colori del cielo
la fragranza degli altri fiori che purifica l'aria
i sospiri di una gioventù che sogna di amare.
Fiori e spine sono lacci che ci legano alla terra
dove il corpo e l'anima crescono in bellezza
in attesa che s'illumini la vita con dei bambini
che sono i futuri fiori di una mamma che sorride.
Guardo i miei sogni
come se fossero aquiloni.
Corro con loro
finché il vento li spinge.
Finché li culla.
Finché volano.
Corro finché
non cadono a terra.
Perché è lì che finiscono
tutti gli aquiloni...
a terra...
insieme ai miei sogni...
Quando i nostri bambini giocano soli
il mondo di noi adulti sorride sognando.
La nostra infanzia piena di piccoli ricordi
ha lasciato tracce nel cuore che sogna.
Da piccoli il tempo non pesa nel cuore
perché si gioca con la fantasia pulita
senza limiti racchiusi nella memoria
di una vita ripiena di giochi e di luna.
Lasciamo che i bambini inventino il domani
dove loro saranno padroni di se stessi.
Giocheranno ad essere adulti senza zavorre
di giorni vissuti dipingendo il loro mondo.
La nostra terra è bella per i sorrisi dei bambini
per l'allegria di genitori che abbracciano la vita
rinata come un fiore da un intimo bacio d'amore.
I bambini sono il sorriso del futuro che sboccia.
Con la rugiada ancora sotto i piedi
di una notte fredda appena a due gradi
cammino aspettando l'amica aurora
spuntare sull'orizzonte del mio domani.
Su rami gelidi di pioppi senza foglie
si richiamano stormi di uccelli
beccando la luce che si sveglia
su gocce appese a fili di corrente.
Ascolto i passi del giorno che avanza
nel silenzio ripieno di suoni sonnolenti
mentre decine di cicogne in volo
si dirigono al fiume seguendo il vento.
Ascolto la poesia silenziosa della luce
nascosta nei colori del mattino a colori
racchiusi in nuvole che coprono la notte
dando passo al giorno che galoppa.
È arrivato iI freddo di un inverno tardio
la neve è rimasta sui monti lontani
il suo candore si è rifugiato nei miei occhi
mentre sognavo i fiocchi
cadere nelle mie mani.
Non so se il mese di gennaio ha due volti
forse quattro gli si addicono meglio
essendo il padre di tutti i mesi dell'anno
il custode di tutte le porte aperte o chiuse
il padre di tutti gli dei italici
la porta d'entrata di ogni calendario.
Giano ribattezzato gennaio
apre tutte le umane porte del nostro futuro
lavato da purissima candida neve
seppellendo il passato bruciato nelle vene.
È il mese dove il fuoco arde sempre nel camino
mentre le fiamme purificano
il fumo della nostalgia.
Le castagne della vita le abbrustoliamo
al suo fuoco che brucia nelle case
mentre i sogni passeggiano sui vari ponti
che uniscono il passato e il presente
dove Giano custodisce l'entrata e l'uscita
di tutti i meandri della nostra vita.
Sera di vento,
il canto delle onde,
accompagna il giorno che muore.