Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE CASSANO
in Poesie (Poesie personali)
Non era di giorno
e non era di notte
un ventaglio
il lenzuolo caduto formava per terra
attaccato in un punto ai tuoi fianchi
come candido velo da sposa
non era di giorno
e non era di notte
volevo parlarti
con gli occhi negli occhi
ma dormivi serena
la tua pelle sapeva di rose
dalle labbra socchiuse un sospiro
non era di giorno
e non era di notte
e allora scrivevo
con le dita inseguendo parole
perse nei vicoli dei pensieri
mentre ti guardavo distesa
nuda con le labbra di rosa
e un lenzuolo aperto
fissato sui fianchi
come candido
velo
da sposa.
Composta giovedì 6 gennaio 2011
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    Scritta da: Nello Maruca
    in Poesie (Poesie personali)

    Il Portento

    Se davvero sei un portento
    E rimani sempre attento
    Restar devi ognor contento
    Pur se storto soffia il vento.

    Se invece, ahimè, t'ammosci
    E l'ardir non riconosci
    E il tuo io, indi, tradisci
    Sol perché non lo capisci

    Caro portento te lo dico:
    La corteccia hai del fico.
    Se t'incunei in questo vico
    Rimarrò comunque amico

    Perché inciso è nel mio cuore:
    tanta stima e fratern'amore.
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      Scritta da: Nello Maruca
      in Poesie (Poesie personali)

      Il benessere

      Quando l'essere umano cullato
      è del benessere non tien nemico
      che lo sprezza o ingiuria. Tutti parenti,
      tutti cortesi amici, e ognun s'affretta
      a tessere artificioso plauso.
      Chiunque lo tratta da grande signore
      ancor più se fosse principe o duca.
      Largo si fanno insigniti e codardi
      per rimanere accosti a sua signoria.
      Se coincidenza vuole che fortuna
      allenti stretta della sua cintura
      allora perde quell'uomo amori,
      grazie ed onori e tutti quei parenti,
      amici e serventi non uno ne rimane
      a lui vicino ché veloci si squagliano,
      volan via, e non più saluti, inchini
      e reverenze ma maldicenza, perfidia
      e molta spregiudicata irriverenza.
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        Scritta da: Nello Maruca
        in Poesie (Poesie personali)

        Discernimento

        Quando l'anima mia dal nero avello
        trasla entro il dantesco nono cerchio
        dell'inferno e consuma nell'attizzato
        fuoco rovente, entro lo tuo cervello
        luce tramuta qual'immagine l'occhio
        e solo allora discernimento avrai
        del peccator che t'ha curato e tanto
        supportato. Soltanto allora sprezzo
        terrai del velo che le pupille t'ha
        per tempo chiuso, scosta tenendoti
        e lontana da chi entro t'avea in cor
        dolente e nella sua anima piangente.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Volevo

          Mi fermavo a pensare,
          vedevo la vita che scivolava via dalle mani.
          Volevo trattenerla,
          volevo combatterla ma...
          Tutto sembrava inutile!
          Lasciavo correre un sospiro,
          sentivo il battito del cuore
          volevo ignorarlo,
          respingerlo, soffocarlo...
          Volevo non sentirlo più!
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            in Poesie (Poesie personali)

            Speranza

            Navighiamo
            con mare
            calmo
            un leggero
            venticello
            gonfia
            le nostre vele

            All'improvviso
            un temporale
            il mare
            ci scuote
            ci ingoia
            nei suoi flutti
            Siamo nel mezzo
            della tempesta
            ma non temiamo
            di affogare

            Abbiamo
            un porto
            sicuro
            in cui
            riparare

            Si chiama
            speranza
            non deve mai mancare
            è l'ancora di salvezza
            che ci permette
            di veleggiare
            oltre
            la burrasca
            verso
            l'isola felice.
            Composta martedì 4 gennaio 2011
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              Scritta da: Claudia
              in Poesie (Poesie personali)

              Fasi lunari

              Mentre il cielo arrugginisce i colori delle siepi
              e la calma delle onde s'infrange tempestosa
              il giorno si fa freddo per crescere l'inverno
              fatica quella nuvola ad andare un po' più rosa

              E tu anima mia, più nera di un silenzio
              rimpiazza con dei vuoti quei rimpianti.
              Sospira quand'è sera
              ma solo come sfogo,
              la stanchezza è la prova del lavoro

              Adesso ha la mia vita che stringi sempre più,
              la morsa è la ferita
              la presa ti confonde.
              Ridammi quei secondi,
              la luna è sul tuo viso
              tristezza e desiderio,
              la voglia e l'impotenza di toccarti per davvero.
              Il posto adesso è tuo,
              vedrai che farai meglio
              in alto dal tuo sbaglio
              sempre al cielo aspirerai.

              Lo vedi quel dolore
              s'annebbia nei tuoi occhi
              più duro della vita
              più amaro della morte

              E tu anima mia, più nera di un silenzio
              rimpiazza con dei vuoti quei rimpianti.
              Impara dal tuo tempo
              esprimiti nel vento
              non aspettare
              promesse come i pianti.
              Composta lunedì 9 agosto 2010
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