Poesie personali


Scritta da: geggio
in Poesie (Poesie personali)
Come soffrire

andiamo...

sto soffrendo
la tua bellezza travolgente
soffoca
soffoca
la gente

penso che tu sia mia
ma tu di tutti sei

non ti possiederò
mai

perché

uccidere tutti non posso

tu

di tutti sei

ti ho persa
negli sguardi
ti ho persa tra la gente

ti voglio nuda

voglio essere il tuo unico Dio

persa tra la folla
voglio recuperarti

perché tu sei mia

sono solo un pazzo
voglio che tu sia mia

per sempre.
Composta domenica 9 gennaio 2011
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    Scritta da: Franco Mastroianni
    in Poesie (Poesie personali)

    Avevamo un tesoro

    Si dirà
    che avevamo
    un
    tesoro
    alla portata di tutti.

    In un mondo
    pulito
    rigoglioso d'amore
    di fiori
    e
    di frutti.

    Ma il denaro
    si sà
    rende avidi
    e
    brutti.

    Si dirà
    che avevamo
    cento
    mille tesori

    dalle rive del mare
    ai
    terreni sconnessi
    alle
    piane dorate
    che
    ospitavan le mèssi

    alla
    brezza leggera del vento
    al
    ruscello
    i
    canali
    e
    le magiche
    anse del fiume.

    Si
    chiamava
    Natura

    ora
    lei

    grazie a noi
    sta piangendo

    delle piccole

    gocce
    di
    piume.
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      Scritta da: Armando
      in Poesie (Poesie personali)

      Un uomo mediocre

      Le tue note amico mi commuovono.
      Tu vedi una bravura che non c'è,
      io mi sento un uomo mediocre,
      ho distrutto un amore
      come un bambino viziato
      che non voleva mollare il giocattolo.
      Mi è rimasto un mano una ciocca di capelli,
      una ciocca di capelli colorati,
      bronzo rame, penso,
      capelli arricciati,
      omologati,
      capelli come tanti ormai.
      Li ho osservati, stanotte,
      toccati,
      ma si sono dissolti nel nulla.
      Il sogno è finito
      ed io mi sono svegliato.
      Composta domenica 9 gennaio 2011
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        Scritta da: Armando
        in Poesie (Poesie personali)
        Due ganci
        (orrenda visione)
        han turbato il mio pranzo festivo.
        Cosa mi porta la befana?
        Due ganci in regalo
        ed i muggiti lontani delle agonie,
        i belati inutili che non hanno intenerito
        l'animo del macellaio perso nel tempo.
        Ed io a pranzare,
        in un macello diventato osteria,
        con due ganci che mi torturano la mente
        che mi sfiorano l'omero insensibili.
        Le vecchie pareti di marmo,
        i pavimenti levigati con il sangue che scorre,
        i vecchi scarichi ancora in funzione
        che ricordano le pulizie dopo le stragi,
        dopo le violenze, dopo le sofferenze.
        Al ristorante "Garibaldi"
        il cattivo gusto di non cancellare il dolore,
        di offrire ai commensali la traccia dei supplizi
        per decorare un locale,
        lasciata a futura memoria della violenza dell'uomo.
        Difficile dimenticare questa befana
        che forse porterà sacchi di carbone
        per oscurare la cattiva coscienza
        di chi ruzza con i sentimenti umani.
        Composta venerdì 7 gennaio 2011
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          Scritta da: Salvatore Coppola
          in Poesie (Poesie personali)

          La mia ombra

          Non cercare la mia ombra,
          dopo averla ferita e calpestata.
          Lascia che essa vaghi senza meta.
          che ritrovi la sua pace.
          Lascia che il mio pianto
          solchi la mia pelle,
          sarà la terra arida
          ad accoglierle ed asciugarle.
          Lascia che il mio spirito
          svolazzi verso il cielo
          e che diffonda in esso
          la morte che ho nel cuore.
          Ma lascia che io vada
          non trattenermi ancora
          non servono parole
          se non vivrò il tuo amore.
          Composta domenica 9 gennaio 2011
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            Scritta da: Lidia Filippi
            in Poesie (Poesie personali)

            Colpa tua

            Se ora voglio vivere
            È colpa tua
            Se anche il più piccolo spiraglio di luce mi appartiene
            è colpa tua.
            Se io ho compreso
            che la mia vita è mia
            ed è vita: molto di più
            che respirare e basta!
            Adesso voglio, voglio e voglio
            tutto ciò che mi spetta.
            Adesso cerco, cerco e cerco
            sempre assetata di emozioni pure.
            Così io chiedo alla poesia di aprir per me le porte dell'amore
            e all'amore di percorrere con me le strade inesplorate.
            È colpa tua
            se oggi riconosco la passione
            ed essa mi accompagna ovunque io vada,
            se la bellezza assume tinte più forti e nuove,
            luci e suoni di intensità divina.
            Tu lo hai reso possibile
            e sarai tu
            a scontare questo mio esagerato desiderio di volare,
            di gettare ponti luminosi con nuovi arcobaleni.
            La mia ora è anima che cerca, cerca e cerca ancora
            e che talvolta trova.
            E solo allor felice posa
            le sue stanche membra
            e gode di momenti celestiali appagata.
            Fino a domani quando, inquieta ancora
            per colpa tua, riprenderà i suoi voli.
            Composta domenica 9 gennaio 2011
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              in Poesie (Poesie personali)

              O dolce terra

              O dolce terra,
              che dai ispirazione alle mie passioni
              in quel tempo che mai è passato
              e che il mio cuore hai conquistato.
              Fonte inesauribile di dolci melodie
              e di canti affascinanti che rapiscono
              la mia anima in un turbinio di
              note accattivanti.
              La verde terra del quadrifoglio
              e il tuo sentir giovane nelle speranze
              di coloro che cercan la vita in quelle strade
              ricche di colore e profondo ardore.
              Le incantevoli atmosfere condite di mistero
              e passione tramutano il tuo essere in
              un altra dimensione.
              L'isola di smeraldo ricca di storia, folklore
              e contraddizione è nettare di vita per sua
              stessa definizione.
              ... e la capitale Dublino, fulcro d'amore per
              la musica, la poesia e l'arte... che ha dato
              origine a coloro che nel destino saranno
              eterni, in virtù del loro creato che in tutto
              il mondo ha riecheggiato.
              È con orgoglio che nell'ultimo concerto, ho
              alzato al cielo inerto l'arancione d'Irlanda.
              Composta sabato 8 gennaio 2011
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