Poesie personali


Scritta da: Emma Sophia Flown
in Poesie (Poesie personali)

Gelo

Paura nel vento,
Amore racchiuso
Sul gelo d'inverno.
Battito d'ali tra la rugiada.
Ti trovo in una dimensione
Dove tutto si dimentica...
Tintinnio,
Dolce, soave,
Suono di un sogno infranto.
Questa musica,
Deliziosa e triste,
Questo groviglio
Di sensazioni inaspettate.
Una scheggia sofferta
Mi trafigge il cuore,
Ho voglia di urlare

Parole e dolore.
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    Scritta da: ametista
    in Poesie (Poesie personali)

    Fantasma

    Stanotte voglio scrivere a te,
    perché io so che leggerai,
    fantasma di questa vita,
    fantasma di questo amore,
    curioso e anche impaziente,
    affamato e mai sazio,
    di queste mie parole,
    che sai sono d'amore.
    Lo so perché lo fai...
    nessuno te le ha mai dette,
    nessuno te le ha mai scritte,
    nessuno te le ha mai dedicate.
    Ma a te fantasma del mio passato,
    tutto ho confessato,
    Il mio cuore è un libro aperto,
    puoi sfogliarlo quando vuoi.
    La mia anima conosci,
    puoi capirla come non mai.
    Il mio mondo è quel che vedi,
    puoi entrarci quando vuoi.
    Le mie parole sono infinite,
    e mai tutte le vedrai,
    sono un mare agitato,
    l'universo sconfinato,
    sono un bosco fresco e scuro,
    la cascata più impetuosa,
    il deserto più rovente,
    sono tutto e sono niente,
    sono solo consonati,
    che si alternano a vocali,
    ma che mai descriveranno,,
    il tuo sorriso, il tuo sguardo...
    tanto meno il mio tormento,
    ne il mio dolce sentimento,
    la mia paura, la gelosia,
    per chi ti ha avuto,
    per chi ci sia.
    A te fantasma del presente,
    tutto questo non è bastato,
    anche se mai hai incontrato,
    chi ti avesse così guardato,
    così capito, così amato.
    A te fantasma del futuro,
    che col tempo diverrai,
    lascio tutte le mie parole,
    quelle che hai letto,
    quelle che leggerai,
    quelle che ho detto,
    e quelle che mai saprai.
    Composta sabato 24 aprile 2010
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      Scritta da: PAOLO.P_61
      in Poesie (Poesie personali)

      Il mio angelo

      Ci hai regalato... cinque anni bellissimi,
      fatti di amore, risate e tenerezza,
      fino a che un giorno qualcuno ha deciso,
      che il tuo posto non era più tra noi, ma lassù nel cielo,
      perché donassi a tutti noi quaggiù, un'impalpabile carezza.
      Da quel giorno s'ode quel leggero battito d'ali,
      il tuo... mio piccolo angelo.
      Di te conservo tutto,
      i tuoi vestitini riposti nell'armadio,
      le tue camicioline ripiegate con cura,
      e avverto anche la tua presenza.
      Quando riapro quei cassetti...
      ti sento dietro di me,
      solo una cosa,
      il tempo, poco per volta
      si porta via con se,
      tutto rimane li com'è,
      solo il tuo profumo...
      quello no... più non c'è.
      Questo tempo che passa,
      ma non cancellerà mai il tuo ricordo,
      e nemmeno lo intacca,
      per tutti noi resti e sarai per sempre,
      la nostra piccola Samanta,
      anzi no... Samantha con l'acca.
      Composta nel settembre 2007
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        Scritta da: marghe12
        in Poesie (Poesie personali)

        Eri per me mio padre

        Eri per me mio padre
        non un un marito
        non un giovane
        bello e pieno di vita

        la tua carne per me
        era un corpo d'accoglienza
        d'amore figliare
        la passione erotica
        del corpo mi era sconosciuta
        e nelle carezze
        a mia madre niente
        avevo visto
        se non la dolcezza
        di un uomo che amava

        il tradimento l'ho intuito
        seppur mai compreso
        ha avuto il colore di una notte buia
        sulle rotaie di un treno

        eri per me mio padre
        perfino negli afrori dell'alcool
        nelle bottiglie mezze vuote
        che ritrovai con disgusto
        dopo essermene andata

        eri mio padre
        negli occhi già densi di pianto
        di una bambina
        nelle coperte umide la sera
        nella stanza sopra la piscina

        eri mio padre
        nel profumo delle dalie
        nelle gocce di pioggia che
        cadevano dentro il temporale

        alla finestra ferma
        me ne stavo per ore a guardare
        ad aspettare

        che l'incanto finisse.
        Composta sabato 24 aprile 2010
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          Scritta da: Danut Gradinaru
          in Poesie (Poesie personali)

          Un volo dimenticato

          Quando passerà questo inverno
          che ci fa trascurare da tanto tempo?
          Le ali sono ghiacciate...
          immobili
          e giacciono inerti
          nel loro silenzio di piombo.

          Povere farfalle...
          abbandonate,
          in un angolo di speranza;
          dove sono i vostri colori della vita?
          Che fine ha fatto la vostra danza?
          È inutile...

          Frutti amorfi
          immortalati nella crescita.
          Composta mercoledì 10 febbraio 2010
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            Scritta da: Cristoforo De Vivo
            in Poesie (Poesie personali)

            Anche la morte può avere un sorriso

            Volto felice il tuo prima di morire
            guardavi me che piangendo speravo
            non lasciare che ti portino via
            non lasciare che mi lascino sola
            ridendo tu in un filo di voce
            lasciasti la vita per iniziare la morte
            morte che parola non è altro che vita
            lontana dal tempo, lontana da tutto
            troverai te stesso dal giorno del lutto
            c'era un biglietto che avevi lasciato
            prima di morire sul letto pacato
            scrissi delle chiare precise parole:
            lascio la triste vita, sperando che un giorno
            il mio ultimo sorriso dia a te conforto,
            magari non ora ma un giorno capirai
            che quando riderai paura non avrai.
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              Scritta da: sintagma
              in Poesie (Poesie personali)
              Voglio dirti gli ultimi versi
              ora che un nuovo amore ti accende
              e che questa primavera ti allontana da me
              per sempre con il grido di una rondine.
              Un cuore di poeta a un cuore di poeta.
              Voglio dirti, che ancora sogno
              un bambino sdentato che mi sorride
              sulle ginocchia.
              Ma la mia sedia è vecchia,
              la mia stanza troppo vuota e
              nemmeno un raggio di sole
              filtra dalle finestre.
              Questo bambino ride in ombra
              a una madre cieca.
              Perché come Psiche, tracciai nel buio
              i contorni del tuo viso ma non fui paga,
              e volli vedere l'amore.
              Ma lo scotto per troppo desiderio
              fu una meraviglia da deliquio, una lacrima
              di candela, l'amore ferito e offeso, e
              una freccia conficcata nelle pupille.
              Come farò, senza rivedere i tuoi occhi?
              Voglio dirti, che quando il glicine
              si piega sotto la sua cascata di fiori,
              io penso al tuo corpo gravido di dolcezza,
              pesante come un grappolo d'uva dalla vite.
              Ho vendemmiato i tuoi pensieri con vergini mani,
              assaporato le tue parole, che erano canti,
              in ascolti pieni di silenzi adoranti.
              Così, in qualche modo, ti ho avuto.
              Voglio dirti, che come un lombrico,
              hai scavato un cunicolo profondo
              nell'anima perché il vento potesse
              suonarci attraverso; mi hai reso flauto
              delle tue melodie.
              Vedi, nasciamo nudi e quando moriamo,
              siamo pieni di vesti.
              Si preoccupano costantemente di vestirsi,
              ma io voglio vivere e morire come sono nata: nuda.
              Tu mi hai spogliata di difese inutili, esposta
              al freddo della verità che ci assidera le mani:
              siamo esseri fragili.
              Perciò, voglio dirti grazie negli ultimi versi
              ora che un nuovo amore ti accende e
              che questa primavera ti allontana da me per sempre
              con il grido di una rondine.
              Non dirmi di essere serena.
              Ora voglio solo disperdermi nell'aria
              con il fumo di una sigaretta.
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                Scritta da: dax
                in Poesie (Poesie personali)

                Devo vedere il mare

                Devo vedere il mare,
                l'accavallarsi delle onde,
                il fugace volo dei gabbiani
                la sua onirica immensità.

                Devo sentire il suo fragore,
                la sua voce che sussurra
                dolci frasi d'amre,
                parole ardenti di vita: di felicità.

                Devo sentire il suo profumo
                il suo odore, la sua sessualità
                androgena la sua vitalità,
                i suoi colori la sua camaleontica
                armonia, la sua collera di tremenda
                angosciante bellezza.

                Devo vedere il mare
                per immaginare l'immortalità di Dio.
                Composta nel novembre 2009
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