Poesie personali


Scritta da: Violina Sirola
in Poesie (Poesie personali)

Trasgressioni (la cultura dei padri)

La campana annuncia la gloria
del padre sull’altare. Lui crea
il paradiso, la merce proibita
punisce:
lascia la croce al figlio
La campana annuncia l'epifania
per sorridere a pasqua: non risorge
il crocifisso.

Ai piedi del calvario
sono negozi
accesi, la merce annebbia
l'anima: un'arma
- un'esplosione -
Nell'ombra una siringa
carica di mistero.

Lassù
il canto è libero
la parola è sorriso
si può girare
l'angolo
senza più fili
- tesi -
Non c'è crocifisso.
Composta nel 1990
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    Scritta da: libera mente
    in Poesie (Poesie personali)

    Vita

    Morte, inizio e fine, ricordi.
    Intensi, dolci, riflessivi.

    Vita, paura, amore, speranza, ottimismo, presa di coscienza.

    Momenti sprecati, attimi non valorizzati, parole mai dette, emozioni soffocate.

    Ambizione, volere e potere.

    Vivere intensamente, non rimpiangere niente, non rinnegare, non aver paura d'amare.

    Parole e idee sono in grado di cambiare il mondo.

    Così iniziò la nostra avventura... un momento, la paura...
    Solo noi e le nostre anime, pure, immense.
    Eravamo lì, in quel momento, in quella frazione di tempo.
    Quell'attimo nuovo.
    Il cielo e le stelle nostre, una calda brezza ci circondava di lieve tepore.
    Il mare in lontananza... l'amarezza che avanza, il senso di vuoto, ricordi, accordi e discordi.
    Chiuse gli occhi e non pensò più... succhiò la vita fino al midollo, vi si immerse totalmente, gustando il bello dell'attimo fuggente.

    Natura fugace, imprevedibile, inafferrabile, inconcepibile, paurosamente meravigliosa.

    Il nostro scorrere, divenire lento, troppo veloce per il tutto.

    Passano minuti, oppure anni... e poi la vita ti risponde, e a volte sorprende.

    Altre volte ti butta in basso, altra prospettiva, tutto diverso, cupo, offuscato da paure, delusioni, tremori.

    Anche questo è vita.

    Ritrovare sempre la forza. Adattarsi alle situazioni, arrampicarsi su pareti in pendenza mordendo l'essenza.

    Dimostrare sempre, e ancora una volta che non tutto è perduto. Che non tutto è finito. Che non tutto è morto. Che tu sei qui, ora. Pronto a contribuire a questo potente spettacolo.

    Risalire, alzarsi in piedi. Gridare. Piangere. Comprendere. Sorridere. E piangere.

    Andare avanti, allontanarsi, guardare l'insieme. Cosa vedi?

    Musica.

    Vedo musica.

    Ascolto il cuore... ma il cuore non parla più, è stanco, amareggiato, illuso, è ribelle, incazzato, controcorrente. È lui. Non è voi, è lui.

    Ideologie di massa, stereotipi da valorizzare, conformismo consumista, potere ai potenti, denaro veritiero...

    Voi siete pazzi fratelli...

    Non vi accorgete della bellezza della semplicità?

    Non fissate anche voi l'orizzonte?

    La vita. Com'è piena la vita.
    Composta giovedì 24 dicembre 2009
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      Scritta da: Gaetano Toffali
      in Poesie (Poesie personali)

      Sono in un cielo sconosciuto

      Sono in un cielo sconosciuto
      E lascio scriversi le parole
      Sperando la magia
      Che mi spieghino di me.

      Ho le mani che sorridono
      Nella bocca e gli occhi chiusi
      È quando mi sento bene
      Che so scrivere di te.

      Che sei
      Bella come lo è l'amore
      Quando piume svolge al sole
      Nella vela sente il vento
      E coriandola parole

      Non c'è ragione alla gioia
      Non è che tu ci sei
      Tutto è pura speranza
      Ma è cielo aperto in me.
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        Scritta da: Matteo Salomone
        in Poesie (Poesie personali)

        Museo Icaro Applauso

        Statue dipinte di cenere umana
        Inutili meravigliose ali di cera
        Occhi di pietra
        fissano il tempo congelato
        e un cuore di ghiaccio
        batte la roccia in silenzio
        Fiotti di lava
        scavano braccia e gambe
        e un grido sordo
        rompe labbra senza fiato
        Dove una ferita esangue
        Ride il rumoroso rispetto

        prego lor signori di andare avanti.
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          Scritta da: orange
          in Poesie (Poesie personali)

          Le scarpe rosse

          Ho comprato le scarpe rosse... un bel rosso
          rosso vermiglio
          odoran di pelle appena conciata
          le guardo di lato... il tacco sottile... perfette!
          Le portero "a passeggiare in città"
          accendo d "invidia il marciapiede
          grigio e noioso
          lascio le tracce d'un rosso vivo
          e se... il sole offendo? Potrebbe sbiadire il rosso
          vermiglio... lasciandolo spento... per carita"
          le metto al sicuro dentro un sacchetto
          di tela scura!
          No... ho deciso... le porto la sera
          la luna è stanca... distratta
          le portero "a ballare un valzer veloce
          le faccio volare... volare... volare...
          più in alto
          e spero che nessun piede maldestro
          ferisca le scarpe... rosso vermiglio.
          Composta giovedì 10 aprile 2008
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            Scritta da: Calogero
            in Poesie (Poesie personali)

            Testamento

            Vorrei parlare con te
            e raccontarti tutto come un tempo
            quando a passi incerti
            vi avviavo nei sentieri della vita
            e tu mi insegnavi
            a vincere il dolore e la paura.

            Dirti che non capivo la tua guerra
            che mi narravi accanto al focolare
            nelle sere d'inverno

            Nei miei giochi d'allora
            c'erano solo eroi di cartapesta
            che dopo inseguimenti e finte morti
            si alzavano da terra come attori
            intenti a recitare sulla scena.

            All'ombra della pergola in cortile
            un giorno mi porgesti le tue scarpe
            una consumata dall'uso l'altra no
            (sulle giogaie del Carso
            gamba e piede e cuore avevi lasciato)
            e mi dicesti: (fisso lo sguardo
            a penetrarmi l'anima)
            "... ecco... - ora tocca a te correre"
            Composta venerdì 25 dicembre 2009
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              Scritta da: Calogero
              in Poesie (Poesie personali)

              Acitrezza

              Invidio i poeti
              che sanno tessere versi
              traendo dalla memoria
              immagini di giganti e di Ciclopi
              di Veneri sorte
              da cristalline acque
              ed adagiate su spiagge di sogno
              cancellando dal panorama
              come da un ritratto
              non ben riuscito
              immagini di ciminiere
              e mari di cemento
              ove un tempo alberi svettavano
              sulla collina vicina e sui monti
              alti e solenni
              e ruscelli garruli
              scorrevano tra pietre
              dal caso sconnesse.

              Di te mi rimane
              nella memoria e negli occhi
              lo sguardo di donna
              annegato nell'ampio mare
              in angosciosa attesa di ritorni
              stretta in uno scialle
              nero come la notte
              inutile sfida al vento
              fattosi tempesta.

              Tu vivi nel passato
              come un vecchio
              carico d'anni e di rimpianti
              e non ti accorgi
              che ora è la vita
              ed invano attendi
              altri dei altre età
              suonando vecchie melodie
              su pianoforti scordati.
              Composta sabato 12 dicembre 2009
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                Scritta da: Fiamma81
                in Poesie (Poesie personali)

                Soltanto un abbraccio

                Anticipare i tempi
                per ravvicinarsi
                per stringersi
                almeno una volta,
                che in un istinto materno
                sarebbe un talento.
                Non imprigionare
                il tuo sguardo
                non evitare di tacere,
                potresti donargli
                un travaglio non previsto
                potrebbe ritirarsi
                e andar via
                disinnamorarsi
                della tua figura.
                Non servono
                grandi opere ma
                soltanto un abbraccio
                per confermare
                il tuo amore
                la tua presenza.
                Composta giovedì 24 dicembre 2009
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                  Scritta da: Dora
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Le campane da stanotte, scampanellando annunciano
                  una magia che da secoli puntualmente arriva
                  fa parte di noi, della vita, dei ricordi d'infanzia
                  questo magico giorno d'amore e di pace
                  nei miei ricordi tanti Natali, con persone a me care
                  alcuni sono andati altri ancora insieme a me
                  ma per tutti, ovunque siate, giunga un solo augurio
                  che il Natale vi porti
                  tanta gioia di vivere.
                  Composta venerdì 25 dicembre 2009
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