Poesie personali


Scritta da: ametista
in Poesie (Poesie personali)

A volte

A volte mi chiedo,
che senso ha continuare a pensarti.
A volte mi chiedo,
che senso ha continuare a cercarti.
A volte mi chiedo,
che senso ha continuare a sperare.
A volte mi chiedo,
che senso ha continuare ad amarti.
Intanto il tempo scorre,
intanto il tempo passa,
i giorni si rincorrono,
i mesi si ammucchiano,
gli uni sugli altri,
trasformandosi in anni.
E guardandogli mi chiedo,
che senso ha continuare,
continuare ad aspettarti.
L'amore non ha senso,
non ha spiegazione,
e non conosce il tempo,
ti colpisce, ti stordisce,
ti prende e ti rapisce,
ti fa vedere il paradiso,
e ti brucia nell'inferno,
e vorresti davvero,
non averlo mai incontrato,
a volte.
Composta martedì 29 dicembre 2009
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    Scritta da: Lilyth71
    in Poesie (Poesie personali)

    A Renata

    Mamma sono diverse notti
    Che ti sento piangere,
    stai tanto male?
    Ti prometto
    Che non farò più i capricci.
    Mamma non ti ho sentita piangere
    per diversi giorni
    ma adesso piangi di nuovo
    io non ho fatto nulla.
    Sei molto bella mamma
    quando sorridi,
    ti guardo e sono felice.
    Ma sei sempre triste
    piangendo dici
    che non mi vedrai mai.
    Perché dici questo?
    Sono vicina a te mamma
    perché continui a piangere?
    Dici che mi hai persa
    che il Destino mi ha portata via.
    Sai mamma ora
    ho capito cosa vuoi dire,
    un angioletto mi ha spiegato
    che anch'io sono come lui.
    Composta martedì 29 dicembre 2009
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      Scritta da: Matteo Salomone
      in Poesie (Poesie personali)

      L'inferno e il mio paradiso

      Qui è
      sabbia e terra e sterpi
      l'ocra rincorre il rosso
      e un verde consumato
      taglia rocce vuote
      spezza il terreno arido
      e vive
      l'orizzonte profuma di confine
      Oltre è il vuoto
      Un passo ancora
      e l'infinito ti è fatale
      Un largo fiume grigio
      scivola nel mio paradiso
      Vecchie linee bianche
      ne seguono il corso
      Ed una centrale ribelle
      si spezza ed affoga
      ma sempre riprende il suo viaggio
      Il vento è l'unica vita
      che sento sulla pelle
      Danza con la sabbia
      la spinge con forza
      la rincorre e la respira
      sempre con forza
      Non c'è spazio per dolcezze qui
      Qui è l'inferno e il mio paradiso
      Mi abbandono al lento fiume
      e il mio sguardo scavalca l'infinito
      Grosse terre bianche
      alla deriva
      nel mare di un altro mondo
      è un navigare selvaggio
      Inquieto e furibondo
      Le terre si spezzano
      e pesanti cadono dal cielo
      Qui nel mio paradiso
      e si dissolvono
      in una polvere che profuma di vento
      e ancora lui danza
      e ancora l'ocra divora il rosso.
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        Scritta da: Dari909
        in Poesie (Poesie personali)

        Polveroso insanguinato settembre

        È caduta la torre di babele
        ed è al trono il papa nero,
        altro non è che un
        polveroso insanguinato settembre
        la verità è nella bugia meno amara.

        Sorridiamo allo specchio
        ma come ci dovremmo spaventare
        Dio guarda come siamo diventati
        ci hai lasciati liberi di scegliere
        Dio guarda come siamo diventati

        non sono sicuro di essere libero di scegliere.

        Mostrate ora al mondo
        i vostri finti sorrisi
        ora che intelligenza fa rima con felicità
        ed io sono così stupido, stupido, stupido
        malinconia malattia terminale

        di cui non si può morire.

        Sei mia figlia e mia madre
        torturatemi, lei mi tortura
        uccidetemi, prima che lei non mi uccida
        ma non seppellitemi,
        lì sotto ho così paura.
        Composta martedì 29 dicembre 2009
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          Scritta da: Antonio Prencipe
          in Poesie (Poesie personali)

          Lasciami sparire

          Non mi guardare
          non mi pensare
          non mi sussurrare
          non mi dire addio
          non mi dire ciao
          lasciami sparire piano
          allontana il tuo cuore dal mio
          allontana la tua vita dalla mia
          allontana l'orgoglio da me
          parla di te e distruggi
          l'innocenza che c'è nei tuoi occhi
          ammira la violenza
          e colpiscimi forte
          non mi dire ti amo
          perché ho paura
          non mi dire ti voglio
          perché il mio cuore non sopporta
          dimmi ti odio per favore
          dimmi che mi odi
          fammi morire e togli
          l'amore dalle mie mani
          cancella la verità
          accetta la falsità e
          santificà cosa sono
          non dimenticare la sofferenza
          che ti ho procurato
          e cancellami dalla tua vita
          subito senza che me ne accorga.
          Composta martedì 29 dicembre 2009
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            Scritta da: Antonio Prencipe
            in Poesie (Poesie personali)

            Vado giù

            Ho navigato nel mare
            ho perso un tramonto
            ho incontrato la solitudine
            mentre l'ombra del cielo
            non mi veniva più addosso
            guardando la luna
            chinai la testa e
            sprofondai nell'abisso
            della mia follia.
            Ho cercato la salvezza in un abbraccio
            in un saluto
            in un sospiro
            ma niente
            la mia anima vagava
            in un mondo che non era più suo
            volevo gridare, piangere, chiedere aiuto
            ma decisi di cadere
            cadere giù dove non cresce niente
            dove non arriva nemmeno il sole
            dove la pioggia a paura d'entrare.
            Restai li persi ogni logica
            ogni amore, conobbi la sofferenza
            in quell'inferno e niente senbrava più bello.
            Composta martedì 29 dicembre 2009
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              in Poesie (Poesie personali)

              Un nuovo inizio

              In un posto dove l'amore regnava sovrano,
              in uno scontro senza pause,
              credevo che avrei vinto,
              che il mio calore avrebbe sconfitto il tuo gelo.
              Ed ora io non so più amare,
              adesso non riesco più a credere,
              a credere che esista davvero.
              Hai vinto tu la guerra,
              il calore, l'amore è stato inutile.
              Adesso tutto è cambiato,
              le mie mura sono più solide
              e il mondo è più grigio,
              ma il freddo, in questa terra è rimasto,
              e dall'alto guardo il mio regno, piccolo e forte,
              che vorrebbe poter ricominciare senza te.
              Composta domenica 20 dicembre 2009
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                Scritta da: Marisa Marimare
                in Poesie (Poesie personali)

                I cassetti di casa mia

                Nei miei cassetti c'e la storia di una vita
                nel mio disordine c'è un ordine scandito
                dal susseguirsi di giorni mesi e anni.
                Quando li apro, apro i cassetti della mia memoria
                tornano in mente lampi di vita, dolci ricordi, attimi struggenti.
                Vecchie fotografie che ritraggono
                visi sorridenti, la giovinezza, i sogni
                faccine al cioccolato, primi passi
                vacanze al mare, prati fioriti, il tuo primo cane,
                amici che non ci sono più persone amate portate via dalla nemica morte.
                Un nastro colorato legato a un dono
                vecchie cartoline
                disegni fatti dai tuoi bambini
                quaderni custoditi coi primi pensierini
                un vecchio mazzo di carte
                con le quali abbiam passato sere felici con gli amici
                matite colorate, una gomma, due bottoni
                biglietti di auguri per i tuoi anniversari
                un vecchio orologio che non hai buttato via.
                È tutto ciò
                per gli altri non conta nulla
                così quando non ci sarai più diranno:
                facciamo pulizia e questo gran tesoro sarà buttato via
                coriandoli di vita portati via in questa gran bufera che è la vita.
                Composta martedì 29 dicembre 2009
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                  Scritta da: Franco Mastroianni
                  in Poesie (Poesie personali)

                  L'orso polare

                  Forse solo
                  l'accento
                  poteva far pensare
                  a
                  pizze prelibate
                  a
                  mozzarelle di bufala
                  intrecciate

                  mentre il pane
                  servito nel sacchetto
                  sapeva di commercio
                  un tanto... all'etto

                  gli gnocchi
                  poverini
                  senza nessuna colpa
                  cercavano nel piatto
                  del pomodor
                  la polpa

                  per non parlare poi
                  della... temperatura
                  forse sotto una pianta
                  senza foglie
                  sarebbe stato meglio
                  almeno... era natura

                  io amo mangiar lento
                  mi piace... assaporare.

                  Ma
                  quella sera
                  pensavo... solo ad uscire
                  me ne volevo andare

                  credevo

                  che
                  la portata dopo
                  la servisse... l'orso polare.
                  Composta domenica 27 dicembre 2009
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