Poesie personali


Scritta da: Alessandro Oteri
in Poesie (Poesie personali)

L'ultimo lampo

Inseguo il buio,
Scappo dal silenzio,
Tremo al sentir le sue domande,

Inseguo il buio,
Scappo da me stesso,
Temo di sentir le mie risposte,

Inseguo il buio,
Scappo da questa vita,
Tuona un colpo nella notte.
Composta lunedì 14 dicembre 2009
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    Scritta da: Age
    in Poesie (Poesie personali)

    Scarpe

    Ci sono immagini che la memoria muta, confonde, ma non riesce a cancellare:
    Auschwitz e orizzonti di filo spinato; colline di scarpe abbandonate.
    In un mosaico di tetri colori, sbiadite dal sole, la pioggia, la cenere
    dormono sonni inquieti, evocano fantasmi che non possono gridare.

    Restano immobili nel mare di pelle e cuoio, nell'odore dolciastro della morte,
    i lacci slegati, come lisci capelli: sporchi, canuti, appassiti nel vento.
    Non legano più carne ai giorni a venire, non sanno più danzare, correre, saltare;
    non hanno più un pallone di stracci da rincorrere

    Scarpe che nascondono storie da raccontare, con le loro parole di fango e sudore
    Piccole barche abbandonate al fiume della follia, riassumono una vita:
    perché nella semplice assenza della loro compagna di sempre
    ognuna cela in sé il senso stesso dell'abbandono

    Scarponi pesanti, duri, vissuti e scarpe eleganti, leggere, da ballerina
    giacciono insieme, nella polvere del tempo, in un dolore cieco, che non fa distinzioni
    mentre freddi fiocchi di neve, stelle senza più cielo,
    cadono lasciando accesi solo i piccoli falò del cuore.

    Una neve, bellissima e bugiarda, cancellerà stanotte il profilo dei camini
    e le impronte di migliaia di anime scalze - a piedi nudi in viaggio –
    sulla strada che unisce la fragile memoria dell'uomo
    ad un ingiusto Paradiso.
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      Scritta da: Margherita S.
      in Poesie (Poesie personali)

      Il mostro nel letto

      Gli occhi aperti nel buio contagiano d'oscurità la mente.
      Irrompe la danza tribale libera e forsennata del pensiero illegittimo.
      Scintille di parole convulse
      strepitio troppo vicino e snervante
      frasi non volute.
      Echi incandescenti di voci prigioniere.
      Arde il fuoco nero che spegne
      dalle gambe alle tempie brucia il controllo.
      In bocca cenere di pace.
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        Scritta da: lefkas55
        in Poesie (Poesie personali)

        La mia isola

        Nel mare infinito
        si lascia andare
        il mio animo smarrito
        in quest'immensità
        naviga lento
        il mio pensiero
        lo spinge dolcemente
        il vento.

        Cullati dalle onde
        dolci rilievi sfumati
        spuntano all'orizzonte.

        Isola felice
        terra di sogno
        toccherò il tuo suolo
        da te sempre ritorno
        e ogni volta
        mi sento a te strappata
        quando ti lascio terra amata.
        Composta nel luglio 2009
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          Scritta da: Margherita S.
          in Poesie (Poesie personali)

          Senza vederti

          Ti ho conosciuto nell'innaturale bellezza
          nell'unica vera condivisione possibile.
          Lasciami ora.
          Odore d'ospedale.
          Brucia il sole
          come quella prima boccata d'aria,
          che per quanto artificiosamente sterile sarà sempre corrotta.
          La limitatezza di una madre.
          Inevitabile compromesso.
          Sgomento e pianto che ti ho risparmiato.
          Rimbalza rapido da me per me l'inutile pensiero.
          Non so camminare
          non so respirare
          non so dormire né mangiare.
          Ti ho ucciso
          senza metafora
          e con troppo dolore.
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            Scritta da: Margherita S.
            in Poesie (Poesie personali)

            Autonomo

            Grigi echi si sovrappongono tra identici palazzi in cemento armato.
            È caotica la stoltezza creativa.
            Il vento delle parole nasce dentro
            culla i colori imbruniti appesi ai fili ad asciugare:
            lieve brezza accarezza i pensieri fioriti
            vortice impetuoso demolisce edifici di convenzioni.
            La bellezza del cielo notturno ricorda la solitudine delle stelle.
            Evapora la memoria
            dopo il lavoro si appiccicano addosso i ricordi condensati.
            Un passo indietro, dalla fine del mondo, per non cadere nel vuoto.
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              Scritta da: lefkas55
              in Poesie (Poesie personali)

              Occhi spenti

              C'erano i nostri volti
              in quegli occhi
              sbarrati di terrore.
              I nostri sogni
              e i sorrisi ricevuti,
              ricordi già remoti,
              per il triste avvenire.
              Occhi ormai spenti,
              senza tempo
              senza luoghi
              dove adagiare
              il corpo stanco
              e lasciarsi consolare
              da una lieve carezza.
              È ormai troppo tardi
              nulla, nessuna forza
              potrà più scacciare
              le antiche paure,
              e l'abbandono
              alla tenerezza
              il tempo tiranno
              ha portato via.
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